Negli ultimi giorni sia WebProNews sia il blog ZDNet parlano di una interessante ricerca Enquiro dalla quale si deduce come l'occhio degli utenti cada su tre precisi punti delle pagine visitate (e lo chiama triangolo d'oro. Combinazione (leggasi: "non è una combinazione se") tali spazi coincidono con quelli nei quali Google propone le proprie promozioni contestuali. Nulla è casuale nelle interfacce!
L'immagine risulta da una tecnica d'analisi piuttosto nota definita "eye-tracking", ovvero dal monitoraggio dello spostamento delle pupille sullo schermo. Ha parlato di questa tecnica già Cesare Lamanna in un precedente post.
Spenderà prima o poi un ulteriore post per fare un'analogia artistica che la dice molto lunga su questo tipo di conclusione dell'eye-tracking, ma per il momento vorrei limitarmi ad una conclusione (spero nessuno ne abbia a male) automarkettara: su Monthly Vision di questo mese (pg. 30-32) avevo già citato la ricerca Enquiro scoperta oggi da WebProNews e ZDNet riportando inoltre dati (provenienti da Yahoo! divisione Search Marketing ed MSN Italia) circa l'uso dei motori di ricerca che dovrebbero molto far riflettere chi si appresa ad una qualche promozione su AdSense o simili. Qualche indicazione in proposito: le donne cliccano più degli uomini sugli spazi sponsorizzati, il 57% degli utenti usa un solo motore di ricerca ed in oltre nella metà delle ricerche operate non si arriva a visualizzare la seconda paginata dei risultati.
Per introdurre l'appendice che arriverà a questo post, una domanda a proposito dell'eye-tracking: perchè l'occhio degli utenti cade proprio lì? Anticipo il fatto che una risposta esatta non la conosco, ma qualche indicazione al proposito posso offrirla. Se qualcuno ha una qualche ipotesi da avanzare è il benvenuto.