MÂ’è già successo varie volte e, chiacchierando coi soliti amici, scopro di non essere lÂ’unico. In ufficio, la prima cosa che faccio al mattino è cancellare tutto lo spam che ho. Su alcune mailbox provvedono i software anti-spam, per altre faccio io a mano.
Primo criterio? Tutto cià che è inglese (tanto non ricevo mai posta dallÂ’estero), tutto quello che ha titoli strani o incomprensibili, tutto quello che arriva da indirizzi che non sono chiari o per me identificabili.
Purtroppo le email che mi arrivano sono troppe, devo comunque filtrare, non posso aprirle una ad una, sono quindi costretto ad accettare un rischio. Quale?
MÂ’è capitato varie volte, lÂ’ultima poche ore fa, di cancellare alcune email solo perché lÂ’indirizzo di provenienza era una sigla che non aveva alcun significato e non la riconducevo a nulla di conosciuto. LÂ’oggetto della email era il classico “problema”, et voilà ... email cancellata!
Sembra banale, ma forse non lo è poi tanto. La scelta di un dominio dovrebbe anche prevedere il fatto che gli indirizzi email che poi si otterranno potrebbero sembrare “strani”.
Quando inviamo un messaggio, anche se abbiamo poca voglia di scrivere, meglio che lÂ’oggetto sia qualcosa di chiaro a chi legge, non solo a chi scrive. A maggior ragione, se stiamo scrivendo a qualcuno con cui non scambiamo posta frequentemente.
Faccio un esempio? Scrivere da info@mcsas.com è pericoloso! Se scrivete a me con quel mittente, è facilissimo che io mi perda il messaggio.
Altro esempio? Ho cancellato ieri una email di Totà, oggetto: Obbrobri. Solo dopo un poÂ’ per un mio sospetto, sono andato a rivederla ed ho scoperto che era di un utente che conosco (e che sicuramente si starà riconoscendo... a proposito...ciao).
Problemi tuoi! – potrà dirmi qualcuno di voi. Beh, sono dÂ’accordo. Perà un pensiero val la pena di farlo lo stesso, credo.