La Casa di Redmond avrebbe deciso (e confermato) di voler rendere attivabile al primo avvio l'header Do Not Track per il browser Internet Explorer 10 in Windows 8, tale intestazione sarà comunque abilitata all'interno delle impostazioni relative al setup predefinito del programma. Eventualmente l'utilizzatore avrà la possibilità di modificare i settaggi di default quando e se lo desidera, sempre che esista un reale interesse a riguardo da parte dell'utenza.
Come è noto, tale iniziativa non ha mancato di suscitare polemiche espresse in particolare da esponenti del settore Web marketing, lamentele generate probabilmente più da una non completa conoscenza del funzionamento del Do Not Track che a quello che potrebbe essere il suo impatto reale sull'information tracking via browser.
Tale header infatti non agisce in realtà né da filtro né da blocco per gli annunci pubblicitari, va invece interpretato come una sorta di accordo tra utente e advertiser in cui il primo richiede che non vengano raccolti dati a suo riguardo durante la navigazione o l'interazione con una Web application.
Nel caso specifico, l'header DNT è in grado di assumere un valore booleano che può essere TRUE ("1" e quindi attivato) o FALSE ("0" o empty field, disabilitato); tale impostazione sarà rilevabile da chi gestisce annunci e banner ma per egli non costituirà un vincolo, i pubblicitari potranno ignorarne l'attivazione non tenendo conto della volontà degli utenti.
Il Do Not Track, la cui fase di conversione in standard non è ancora conclusa, potrebbe avere però un'importanza più "politica" che "tecnica", infatti, gruppi di pressione per la tutela dei consumatori o Authority potrebbero in futuro far leva sul mancato rispetto delle impostazioni degli utenti per richiedere normative più severe in tema di tutela dei dati personali.
