C'è la grande azienda con la moquette che ti accoglie all'ingresso. Un gigante, come Golia, dove ci sarà sempre qualcuno a guardarvi dall'alto in basso (a meno che non siate voi quel qualcuno).
C'è la ditta a conduzione familiare con il cartello di cartone sulla porta. Una particella che contribuisce a formare l'intenso tessuto delle PMI.
E poi c'è casa vostra. Voi stessi proiettati verso il mercato, con le vostre competenze e le vostre mancanze. Voi e solo voi. àˆ la libertà del freelance.
Una libertà che spesso si trasforma in castigo: i confini del lavoro trovano sbocchi nel vivere quotidiano, l'orologio scompare e i ritmi sono battuti dai fornitori e dalle fatture non pagate. Come per tutte le aziende, ovviamente: ma in questo caso l'azienda siete voi, nel bene e nel male, in un gioco d'equilibrio sempre rischioso.
A spezzare questo l'equilibrio, ecco la sorpresa: il nostro miglior cliente ci lascia in braghe di tela.
E ora... che si fa?