Ecco a voi un paradosso:
C'è un giovanotto che per tirare su qualche soldo si offre volontario per svuotare le cantine, le soffitte e i magazzini dei vicini di casa, pieni di cianfrusaglie destinate all'oblio o alla spazzatura. Il ragazzo racimola un po' di mance, e non butta via niente. Fotografa tutti i beni che ha raccolto, va su ebay, inserisce decine di inserzioni e comincia a vendere. In poche settimane vende tutto. Si fa due conti in tasca e pensa che potrebbe aumentare il giro. Dal vicinato passa all'intero quartiere. I guadagni aumentano.
Il giovanotto diventa il mago del riciclo virtuoso. Importa beni inutilizzati e li trasforma in euro. Dopo due anni di attività , riceve la sgradita visita della GDF che sta stringendo la corda intorno ai commercianti di ebay che evadono il fisco. Il nostro ragazzo se la vede molto brutta: passano anni prima che riesca a dimostrare che i proventi derivano da beni materiali su cui è già stata pagata l'iva.
Spunti dalla realtà , qui e qui e qui.
In particolare:
il 730 serve per dichiarare redditi. La vendita a privati degli avanzi di cantina e soffitta o comunque di beni personali usati genera un reddito? Non credo.
Secondo me in questi casi non si dichiara nulla.
[questi beni] hanno già scontato l'iva poiché hanno raggiunto l'utilizzatore finale.
"...L'Agenzia delle Entrate sta controllando settanta utenti..."
Mai sentito parlare di corrispettivi per esercizio di attività commerciale non esercitata abitualmente?
Inoltre eBay fornisce alle Forze dell'ordine (leggasi GdF e non solo) informazioni relative a transazioni avvenute sul sito dietro richiesta formale su carta intestata del reparto di appartenenza e controfirmata come d'uso.
Questo significa che chi opera abitualmente dovrà adoperarsi per porre in essere gli adempimenti previsti dal Fisco Italiano.
Insomma, il protagonista del paradosso rischia qualcosa o no?