Nella costruzione di un sito di e-commerce una risorsa critica per la sopravvivenza del progetto è senza dubbio quella del copy. Il termine sbagliato o poco chiaro visualizzato dall'utente durante la procedura d'acquisto può far saltare l'intero banco e disperdere un potenziale cliente trasformandolo, per giunta, in un pessimo sponsor.
Qualche anno fa non avrei dubitato che l'uso comune di alcune parole inglesi (si veda il titolo del post per trarre qualche esempio) avesse determinato, col tempo, un'assunzione automatica di tali termini da parte dei navigatori.
Davo per scontato che qualunque essere umano con un livello sufficiente di cultura potesse capire, comprendere, digerire termini quali Login, Checkout, Shopping Basket. Quindi immaginavo che il copy dovesse dedicarsi esclusivamente ai call-to-action &C.
Non è così, e se per voi non è una sorpresa, per me lo è. Non tutti sanno cosa significa Checkout. Non tutti sanno che i prodotti, anche online, vanno inseriti nello Shopping Basket. Non tutti sanno che per effettuare un pagamento online devo essere loggato.
E tutti questi utenti che non sanno, probabilmente non acquisteranno. Osserviamo le possibili traduzioni:
- Login diventa Autenticati;
- Shopping Basket in Carrello;
- Checkout in Paga;
L'unica traduzione consuetudinaria è quella che riguarda il carrello. Le altre sono pressoché inutili.
C'è da chiedersi perché certi termini, certe "keywords", ma anche certe azioni e procedure vengano assorbite con naturalezza dagli utenti, mentre altre abbiano spesso bisogno di una traduzione (o di una demo, di una spiegazione aggiuntiva...)