Babelfish non aggrada più? Google Language Tools non basta? Anche Microsoft porta online il proprio traduttore e lo inserisce in beta release all'interno della famiglia Windows Live.
Windows Live Translator è disponibile qui, ma a dirla tutta non aggiunge granché alle offerte precedenti. Il software su cui si basa il servizio online è disponibile all'acquisto da un link disponibile direttamente sulla pagina del traduttore, ma il tutto sembra in qualche modo consumare una sorta di paradosso: Windows Live mette a disposizione un traduttore gratuito, ma poi offre lo stesso in vendita a un centinaio di euro (con funzioni automatizzate, procedimento facilitato, ma ben presto c'è da scommetterci che sarà tutto disponibile di default su software quali browser o reader vari).
Ognuno faccia la propria scelta. Ma a questo punto (fermo restando il fatto che gli idiomi nazionali sono ben lungi dal morire) c'è da chiedersi quale sia il futuro dei traduttori online: inglobati nei browser, venduti come software, offerti come servizi, trasformati in plugin, inseriti nelle toolbar o gestiti in quale altro modo?