Backup è sinonimo di sicurezza ed integrità dei dati, soprattutto in un mercato come quello attuale dove le aziende sono sempre più Data Driven. In ambito aziendale l'archiviazione dei dati viene spesso affidata ai NAS (Network Attached Storage), server centrali in cui l'accesso ai contenuti è condiviso all'interno di una rete locale. Tale impostazione permette quindi di superare i limiti dei sistemi DAS (Direct Attached Storage), dove un supporto di memorizzazione viene connesso ad un singolo computer o server alla volta.
Gli ambiti di applicazione dei NAS sono molteplici ma la creazione di copie di sicurezza rappresenta uno dei casi d'uso più frequenti. Ecco perché esistono soluzioni come Synology o QNAP con cui gestire i Backup ed effettuare procedure di accesso ai dati o di ripristino. In alcuni casi però implementare un sistema di Backup soltanto tramite hardware locale (con approccio on-premise) potrebbe risultare svantaggioso, specie quando i volumi di dati da gestire crescono continuamente e in modo esponenziale, oltre che pericoloso.
Una strategia Cloud based offre invece un maggior livello di sicurezza, flessibilità e scalabilità delle risorse. Scopriamone le ragioni analizzando l'offerta di un servizio geo-distribuito come quello di Cubbit.
Cos'è Cubbit
Cubbit è un Cloud Storage geo-distribuito, ossia un sistema che non si basa su un Data Center centralizzato, ma su un network distribuito su più nodi. In questo modo è possibile fornire servizi più sicuri e sostenibili e, non ultimo, meno costosi (fino all'80% in meno rispetto ad AWS). Cubbit risponde alle esigenze di chi ha la necessità di fissare un budget prevedibile per le spese di archiviazione sul Cloud, senza costi nascosti - dovuti ad esempio al consumo di banda e anche in presenza di una crescita costante dei dati da gestire.
Nel contempo, Cubbit si propone come una soluzione ideale per la protezione dei dati in un panorama come quello italiano che è primo in Europa per attacchi ransomware. La durabilità dei dati sfiora il 99,999999999% e, anche grazie all'Object Lock e all'Object Versioning, sono tutelati da minacce informatiche, disastri naturali e incendi.
Con la geo-distribuzione dei dati i file non vengono più conservati in un'unica posizione. Una volta cifrati sono invece suddivisi in più parti (frammentazione), ridondati e distribuiti all'interno di un network controllato dagli utenti stessi. La rete di archiviazione è a perimetro nazionale, quindi conforme alle normative GDPR, ISO e AGID, e nessuno può avere accesso ai dati senza il consenso del titolare. Un Cloud distribuitolibera inoltre le aziende dai rischi di dipendenza propri delle infrastrutture centralizzate, garantendo quella sovranità digitale by design che anche i più noti provider extra UE non potrebbero assicurare.
La sostenibilità della piattaforma è data dal fatto che non richiede alcun Data Center da alimentare. Ciò si traduce in un risparmio fino a 25 tonnellate di CO2 all'anno per ogni petabyte archiviato. In questo modo viene facilitato il lavoro delle aziende che intendono raggiungere gli obiettivi ESG (Environment, Social, e Governance) definiti dalla UE.
Il layer di compatibilità S3
Cubbit è adatto a qualsiasi strategia di archiviazione in cloud, sia essa basata su un modello Hybrid Cloud, Cloud to Cloud, Multi Cloud o on premise. Tale caratteristica è data da un layer di compatibilità S3, vero e proprio standard per l'archiviazione di oggetti Cloud, e da una compatibilità nativa con tutte le integrazioni S3.
In Cubbit infatti i dati, suddivisi in frammenti, sono residenti fisicamente nei nodi di un network (swarm), mentre l'organizzazione è affidata ad un coordinator composto da diversi microservizi che controlla lo stato della Rete P2P e si occupa della recovery nel caso vi siano dei nodi irraggiungibili. I trasferimenti sono infine possibili tramite un SDK, che presiede ad upload e download dei file, ed è appunto a quest'ultimo che è stato aggiunto il livello di compatibilità S3.
S3 presenta infatti un ecosistema di applicazioni sterminato (Synology, QNAP, Veeam, Commvault e tante altre). Senza costi di licenze, collegando Cubbit a tali applicazioni è possibile implementare diverse modalità per la creazione di copie di sicurezza, comprese le strategie di backup immutabile che prevedono Lock e Versioning.
Un esempio concreto: il backup di un NAS
Se la nostra attività comprende lo storage dei dati, un NAS permette di gestirli rapidamente anche perché spesso risiede nella nostra rete locale. Parliamo però di un hardware che presenta dei limiti in termini di protezione delle informazioni, accessibilità scalabilità e costi. Il Backup off-site tramite Cloud Storage, come nel caso di Cubbit, rende invece i dati:
- sempre disponibili e recuperabili anche in caso di incidenti, guasti disastri e furti;
- accessibili da qualsiasi parte del mondo;
- meno costosi perché si paga solo per lo storage effettivamente utilizzato.
Il tutto nel contesto di un'infrastruttura scalabile senza la necessità di acquistare hardware aggiuntivo o il rischio di terminare lo spazio disponibile. Ecco perché Cubbit diventa una soluzione ottimale per il Backup dei NAS con strumenti dedicati allo scopo come per esempio Synology Hyper Backup.
Si pensi ad esempio al caso in cui un client di Synology venga utilizzato per sincronizzare in tempo reale uno spazio di lavoro nel quale sono contenuti documenti o altri file. Volendo salvare lo stato corrente del nostro NAS è possibile innanzitutto accedere direttamente online alla console di Cubbit per la creazione di un bucket, al quale attribuire un nome univoco, e abilitare eventualmente il versionamento o l'Object Lock.
Una volta concluso questo passaggio non dobbiamo fare altro che accedere al NAS per configurare un nuovo task di backup da rendere compatibile con lo storage S3 e puntarlo verso Cubbit. La console permette così di creare un'access key e una secret key per l'autenticazione al servizio remoto. Possiamo quindi selezionare il bucket di Backup definito in precedenza e il sistema crea automaticamente un directory di destinazione per la copia di sicurezza.
Dopo aver scelto lo spazio di lavoro da sottoporre a Backup, possiamo decidere o meno di salvare anche le applicazioni e impostare configurazioni aggiuntive come per esempio la compressione del Backup, l'applicazione della cifratura di trasferimento e la dimensione di ciascuna parte dei dati per velocizzare i trasferimenti in parallelo. Il sistema consente anche di programmare Backup periodici e di effettuare o schedulare una verifica di integrità.
Completata la fase preparatoria si può quindi avviare il backup. Una volta terminato le parti del backup sono visibili nella console, pronte per essere utilizzate in eventuali restore, anche di porzioni specifiche dei dati salvati.
Cubbit e Hybrid Cloud
Un caso particolare legato alle esigenze di backup è quello dell'Hybrid Cloud, dove vengono combinati Cloud pubblici e privati, dati e applicazioni possono spostarsi tra piattaforme differenti e le applicazioni stesse condividono spesso i dati. Qui può entrare in gioco una soluzione come QNAP Hybrid Mount, anch'essa supportata da Cubbit come Synology Hyper Backup senza costi di licenza, che permette di montare un Object Storage esattamente come se si trattasse di un disco fisico. In questo modo è possibile estendere lo spazio del nostro NAS senza ricorrere ad hardware addizionale.
È quindi possibile configurare un Cloud Service compatibile con S3.
Autenticandosi con access Key e secret Key, si può selezionare un bucket per poi stabilire ogni quanto tempo deve essere aggiornato l'Object Storage se si verificano dei cambiamenti. Si possono inoltre impostare dei giorni e degli orari precisi in cui avviare tale processo.
QNAP Hybrid Mount permette così di accedere ai contenuti dell'Object Storage montato in precedenza come se si trovassero nel nostro NAS. Ciò è possibile grazie ad una cache ottimizzata per rendere disponibili rapidamente i file a cui accediamo più di frequente. Una volta aperto un file, questo viene memorizzato in cache e sincronizzato in modo che la seconda apertura sia molto più veloce. Per evitare la saturazione della cache il sistema supporta la rimozione dei file più datati ed è possibile definire la capacità massima della cache, assegnare ad essa lo spazio di lettura e scrittura e impostare una reserved cache destinata a contenere i file che non devono essere cancellati.
Una volta scelte le configurazioni più adatte alle proprie esigenze si può accedere a FileStation per visualizzare la nuova directory in cui inserire file e altre cartelle. Tutte le modifiche apportate alla directory saranno sincronizzate anche in remoto.
Le sottocartelle in essa inserite possono essere associate a livelli di priorità differenti, ad esempio una priorità alta per quella che contiene i file aperti più spesso e che sono talmente importanti da dover risiedere sempre nella reserved cache. I contenuti presenti in quest'ultima vengono sempre scaricati, quindi sono disponibili localmente per un accesso più rapido, quelli a priorità bassa possono essere invece "Cloud only" e quindi residenti solo in remoto fino alla prima apertura e alla conseguente memorizzazione in cache.
Conclusioni
Cubbit è la prima rete B2B di Cloud distribuito mai realizzata in Europa, il suo network raccoglie oltre 120 pionieri del Next Generation Cloud tra PMI e grandi aziende quali Amadori, Granarolo e Bologna Airport. La sua piattaforma di Cloud Storage geo-distribuito con layer di compatibilità S3 consente di accedere a servizi avanzati per il Backup senza costi di licenza, garantendo protezione dei dati, accessibilità, scalabilità e contenimento dei costi. Visita il sito di Cubbit: puoi testare gratuitamente il servizio per 30 giorni oppure fissare una chiamata con i loro esperti per approfondire il tuo caso d'uso.