Così come già fatto per JavaScript, proseguiamo il nostro approfondimento sui trend front-end del 2017 attraverso l'analisi dei risultati relativi a CSS ottenuti tramite l'"Ashley Nolan's Front-End Tooling Survey". Il primo dato interessante del sondaggio riguarda le competenze, con quasi il 47% degli intervistati che si considera un utente avanzato, il 26.4% uno sviluppatore dalle capacità intermedie e il 16.3% un esperto in materia.
Da qui una prima conclusione: il 10% di coloro che hanno ammesso di avere meno di un anno di esperienza nello sviluppo CSS si sarebbe comunque descritto come un developer dalle capacità avanzate; in più di un caso tali dichiarazioni potrebbero essere facilmente smentite, soprattutto in considerazione della complessità della materia e, a maggior ragione, tenendo conto della disponibilità relativamente recente di alcuni costrutti come per esempio il Grid Layout Module.
Interessante il dato riguardante la diffusione dei preprocessori, con circa il 63% degli intervistati che avrebbe dichiarato di utilizzare Sass. Al secondo posto PureCSS con l'8%, nello specifico parliamo però di una soluzione spesso utilizzata in associazione con altri preprocessori per disporre di un maggior numero di funzionalità; tra queste ultime è possibile citare AutoPrefixer, un diffuso plugin di PostCSS che effettua il parsing delle regole di stile con lo scopo di aggiungere i prefissi dei vari vendor browser.
Il 39% degli intervistati farebbe uso di Modernizr nei progetti in corso, un dato particolarmente elevato considerando che le versioni di Internet Explorer più datate sono prive da tempo del supporto da parte di Microsoft; il 14% ricorrerebbe invece a Stylelint per le verifiche di validità sugli stili, probabilmente per questo aspetto del lavoro vengono preferiti gli strumenti integrati negli IDE e negli editor più diffusi.
Da segnalare anche i risultati relativi alle metodologie per il naming, con una preferenza per BEM (40%) e CSS Modules (16%), OOCSS (15%) e SMACSS (13%) in immediata successione.
Soltanto il 14% del campione avrebbe sostenuto di non utilizzare alcun preprocessore preferendo un approccio "raw" al coding CSS, mentre il 23% avrebbe affermato di non adottare alcuna libreria, framework o metodologia per il naming.
Via Craig Buckler