Petizioni, articoli al fulmicotone, survey e statistiche: gli utenti Adobe non hanno colto in modo benevolo l'annuncio del passaggio della Creative Suite alla Creative Cloud, ovvero da un sistema di pagamento "one time" a una sottoscrizione mensile in abbonamento. Tutte le proteste, però, rischiano di portare a un nulla di fatto: la software house non farà marcia indietro sulle sue strategie.
Ad annunciarlo è la stessa Adobe in un intervento sul suo blog ufficiale: pur riconoscendo le problematiche sollevate dagli utenti e pur nell'intenzione di voler rispondere alle specifiche esigenze dei clienti, non vi sarà un dietrofront sulla Creative Cloud. Così spiega l'intervento:
Continuiamo a credere che il passaggio alla Creative Cloud beneficerà la grande comunità creativa grazie al costante flusso di innovazione che saremo capaci di offrire. La Creative Cloud permette inoltre di esplorare nuove aree per le app mobile, aiutando la collaborazione e la costruzione di una comunità significativa mondiale per la condivisione del lavoro e per la ricerca dell'ispirazione. Proprio per questo, non abbiamo alcuna intenzione di modificare il nostro focus sulla Creative Cloud. Capiamo questo sia un grande cambiamento per i clienti non ancora pronti al passaggio, per questo continueremo a offrire i nostri prodotti CS6 tramite i nostri partner e Adobe.com.
Nell'intervento Adobe si sofferma nuovamente sulle caratteristiche uniche della Creative Cloud, feature di cui si è largamente parlato in questi giorni. E promette anche una particolare attenzione al mondo dei fotografi, con l'elaborazione di offerte speciali - di cui i dettagli al momento non sembrano essere disponibili - per riconoscerne il pieno valore. Del ritorno al vecchio modello, magari con il rilascio di applicazioni per una possibile CS7 però non se ne parla.
Non resta ora che capire come reagiranno gli utenti, d'altronde una simile protesta si è già manifestata in passato - precisamente nel 2003 - quando Adobe ha annunciato la sua Creative Suite in sostituzione della classica distribuzione dei singoli software come Photoshop e Illustrator. Si tratterà solamente di una questione d'abitudine o i limiti di questo modello di vendita rimarranno insormontabili? Forse i tempi non sono ancora sufficientemente maturi per vendere il software in abbonamento, costringendo così l'utente a pagamenti continui per poterne sfruttare le potenzialità ? Ai posteri l'ardua sentenza, dice il detto.
Fonte: Adobe