La Linux Foundation ha annunciato da pochi giorni la nascita del R Consortium, un'organizzazione ispirata ai principi del software libero, che si occuperà di sostenere lo studio e la diffusione del linguaggio R, nelle realtà scientifiche, accademiche nonché industriali.
Tra i partner sostenitori del consorzio, appaiono importanti realtà dell'informatica: Microsoft, HP, Oracle, Google. Ma questa notizia ha una storia lunga alcuni mesi.
Ad aprile 2015, un post apparso sul blog aziendale di Revolution Analytics dichiarava che l'acquisizione dell'azienda da parte di Microsoft - preannunciata a gennaio - era ormai cosa fatta.
L'operazione non avrebbe sollevato un gran clamore, in fin dei conti, se il core business di Revolution Analytics non fosse tra quelli più in voga del momento. La compagnia si occupa infatti di sviluppare software basati sull'uso del linguaggio R, nato per le scienze statistiche e vanto del mondo Open Source.
L'utilità di R si è rivelata sempre maggiore col passare degli anni. Dotato di strutture sintattiche che lo rendono a tutti gli effetti un ottimo formalismo informatico, risulta abbordabile anche da parte di matematici, fisici, scienziati di ogni genere non sempre così avvezzi alla programmazione. Oltre agli scopi più puramente statistici, R viene impiegato nel campo del Big Data, uno dei settori dell'IT attualmente più attraenti.
In tale ambito, rientrano molti progetti software in grado di immagazzinare, elaborare e consultare le smisurate quantità di informazioni raccolte ogni istante. R viene impiegato per l'analisi e la sintesi di dati ed il suo uso si è rivelato sempre più proficuo.
Il dibattito accesosi intorno all'acquisizione riguarda le intenzioni di Big M nei confronti del linguaggio R. Sono circolate le ipotesi più svariate che hanno lasciato presupporre qualunque scenario, più o meno ottimistico. A questa ridda di voci, la nascita dell'R Consortium sembrerebbe rappresentare una risposta importante che lascia presagire una maggiore attenzione sul linguaggio con eventi, incontri e divulgazione.
Per chi lo conoscesse, il linguaggio R si rivela utilissimo in svariati campi, chi invece volesse impararlo scoprirà un formalismo agile, flessibile ed efficace per analizzare dati di ogni genere.
La vicenda che riguarda R, nel grande contesto dei Big Data, non finisce qui e di certo gli sviluppi saranno interessanti. Al momento dimostra sicuramente l'attenzione che Redmond rivolge sempre più al mondo dell'Open Source e, ovviamente, al Big Data.