Prendete un vostro concorrente e poi un secondo. Esaminate entrambi i siti segnando su un pezzo di carta le cose che vi paiono contraddistinguere i due. Se avete voglia, fate anche un giro su un terzo ed un quarto sito.
Adesso, navigate il vostro, con la stessa mentalità . Cosa contraddistingue il vostro sito? C'è un motivo per cui uno dovrebbe ricordarlo, al di là della bontà dei contenuti?
Indipendentemente dal fatto che la grafica sia piacevole, c'è un simbolo, una icona, un'immagine, un concetto, che trovando riscontro nella vita reale o immaginaria di ognuno di noi, possa essere evocato per il semplice fatto che durante il giorno c'imbattiamo nella stessa cosa?
Anche se siamo pochi, siamo tanti. Siamo pochi perché il traffico italiano fa il 5% di quello mondiale. Siamo tanti perché i siti di molte categorie hanno decine di "concorrenti", quando non centinaia o addirittura migliaia. Dobbiamo, quindi, farci ricordare. Il sogno utopico di ciascuno di noi dovrebbe essere un visitatore che pensi a noi per aver visto un lampione (ovviamente è un esempio).
Se da una parte è importante standardizzare alcuni schemi per favorire la navigabilità e migliorare la user experience, dallÂ’altra va tenuto presente che i cervelli umani non sono macchine, non rispondono a criteri di razionalità e non soddisfano tabelle numeriche. La mente umana si innamora della persona più sbagliata e corre dietro a obiettivi irrealizzabili.
Guardate il vostro sito e chiedetevi – "perché il visitatore dovrebbe ricordarsi di me?" - oppure - "che cÂ’è sul mio sito che sugli altri non c'è?" – o ancora – "Ho fatto sì che in una situazione il visitatore mi ricordi?"
