Leggo e salto sulla sedia.
Un altro tribunale, questa volta spagnolo, che condanna un blogger per il contenuto diffamatorio - a detta della parte civile, la SGAE (l'equivalente iberica della SIAE) - pubblicato non a firma del blogger ma nei commenti ad un post.
La sentenza ha ben poche pieghe nel suo vestito giuridico: il blogger, Julio Alonso, avendo la possibilità tecnica di controllarli (i commenti), avrebbe dovuto intervenire eliminando quelli ritenuti non opportuni o non inerenti l'argomento del post.
Ovvero il povero Alonso ha lasciato che i suoi utenti trasformassero un innocuo post in un'arena di insulti verso la SGAE, quindi deve pagare. Nove mila euro per non aver fatto il suo dovere di "direttore responsabile".
Perché di questo si tratta. Una precisa volontà di imbavagliare la libertà della rete nella gabbia del copyright, del diritto privato, della tutela del marchio - e la SIAE spagnola non poteva lasciarsi sfuggire tale occasione!
Dunque attenti blogger: i commenti vi si possono ritorcere contro. E non c'è captcha che tenga.