Mark Knichel, Software Engineer presso Google, ha recentemente scritto un intervento dedicato agli sforzi fatti e agli accorgimenti adottati dagli sviluppatori per rendere più performanti le pagine di Google+, l'articolo è solo il primo di una serie il cui tema centrale saranno le tecnologie utilizzate per questa piattaforma.
Closure sarebbe stata la scelta privilegiata per il rendering di ogni elemento che compone le pagine del social network, ivi incluso il codice JavaScript che grazie a tale strumento può essere scritto anche quando si effettuano procedure di rilevazione degli errori, di eliminazione del codice inutile e di compiler optimization.
La gestione del JavaScript è stata resa più semplice e performante tramite una suddivisione in moduli indipendenti a caricamento asincrono, in ogni caso quindi viene generato esclusivamente il loading del codice necessario alla pagina corrente e alle features utilizzate, tutte le azioni non richieste rimangono inattive fino al caricamento del relativo JavaScript.
Tale procedura di caricamento del JavaScript consente di effettuare il rendering dei contenuti senza dover effettuare continuamente chiamate al server e limitando il più possibile la necessità di refresh, un event listener globale si occupa si rimanere in attesa dei click sugli anchor tags che puntano sempre verso una versione canonica dell'URL.
Tramite un'azione di flushing delle diverse porzioni di markup i dati diventano disponibili ancora prima del completo caricamento delle pagine per limitare i tempi di attesa; il JavaScript viene caricato in un iframe posto all'inizio del tag body per evitare eventuali blocchi da parte del browser, una caratteristica che renderebbe il codice più complesso ma non senza vantaggi per le prestazioni.
Da segnalare anche i commenti al post in cui alcuni utenti sottolineano dei malfunzionamenti verificatisi durante la navigazione su Google+.