Nel Giugno del 2012 venne ufficialmente annunciato che Aruba sarebbe stata l’unica azienda europea a competere per l’assegnazione dell’estensione .cloud insieme a concorrenti come Amazon, Google e Symantec. Nel novembre del 2014 l'azienda è diventata Registro Ufficiale per i nomi a dominio dotati di questa estensione dedicata all'affermazione della cloud identity. Ora il servizio per le pre-registrazioni del .cloud è finalmente aperto e accessibile tramite Hosting.it e Cloud.it.
Grazie a questo sistema dedicato alle prenotazioni per i gTLD sarà possibile raccogliere tutte le richieste formulate dagli utenti interessati a registrare i propri domini .cloud. Ciò significa che quando l’estensione sarà messa a disposizione dall’Authority nella fase di General Availability, Aruba proverà a registrare il dominio richiesto per conto dei propri clienti.
Ciascun utente avrà la possibilità di creare una lista composta da tre nomi a dominio con suffisso .cloud alternativi a quello prescelto. In questo modo, se la registrazione del primo non dovesse andare a buon fine Aruba potrà tentare la registrazione delle richieste successive. Da sottolineare che il servizio per la pre-registrazione non è soltanto aperto a tutti, senza alcuna restrizione, ma è anche gratuito.
Sarà possibile partecipare alla pre-registrazione fino al 16 febbraio 2016, data in cui verrà avviata la fase di General Availability, cioè quella in cui il .cloud sarà disponibile per tutti. E' comunque necessario affrettarsi in considerazione del fatto che le richieste giunte al provider sarebbero già diverse migliaia. L'addebito relativo all’importo dei servizi ordinati dovrà essere regolarmente pagato unicamente nel caso in cui la registrazione del dominio .cloud prescelto dovesse andare a buon fine.
Il grande interesse sviluppatosi intorno a questa estensione non stupisce, il Cloud è ormai divenuto una sorta di "sinonimo" di Internet, soprattutto in seno alle realtà aziendali. Si tratta di uno dei trend tecnologici attualmente caratterizzati da maggior crescita, per citare il solo caso italiano basterebbe considerare il dato secondo il quale nel corso del 2015 la spesa per il Cloud da parte delle PMI della Penisola avrebbe registrato un incremento pari al 75% con un giro d'affari intorno a 1.5 miliardi di euro.
Si potrà scegliere il .cloud per diverse ragioni che non si limitano al pur importante rafforzamento del brand. Un'azienda, per esempio, potrebbe optare per questo suffisso perché sta valutando di estendere la propria attività in tale settore, senza contare le potenzialità in termini di identità e riconoscibilità per i provider SaaS, PaaS e IaaS, così come per i rivenditori di servizi IT, gli sviluppatori, i system integrator, i fornitori di hardware o le attività per il commercio elettronico.
Una volta giunta la scadenza del 16 febbraio vi sarà il lancio pubblico al prezzo standard durante il quale entrerà in vigore la regola del first come - first served, motivo per il quale chiunque (soggetti pubblici, aziende, professionisti e privati) potrà registrare nomi .cloud senza limiti, prerequisiti o restrizioni. La pre-registrazione rappresenta quindi un'opportunità per aggiudicarsi il nome a dominio .cloud desiderato.