Con l'affermarsi delle applicazioni native tramite la diffusione delle connessioni in mobilità, le tecnologie per le Web application hanno subito un'evoluzione che per molti versi è stata incentrata sul tentativo di proporre soluzioni alternative a quelle reperibili nei market place, imitandone non di rado comportamenti e funzionalità; rimane in ogni caso il limite dell'esecuzione via browser, piattaforma legata a sua volta allo stato degli standard per il Web e agli interessi dei vendor.
Attualmente il concetto di Browser-as-a-platform presenta interrogativi non soltanto dal punto di vista delle prestazioni, ma anche da quello delle features supportate; Tim Bray, uno degli sviluppatori di Amazon Web Services nonché coautore delle specifiche XML, ritiene che ad oggi soltanto HTML possa considerarsi una tecnologia sufficientemente completa a disposizione di chi opera con le Web programming platform.
Detto questo, le aspettative del Browser-as-a-platform sarebbero per ora legate ad un linguaggio di sviluppo "scadente" come JavaScript (Bray utilizza il termine "lousy" che si presta ad accezioni più negative) che fa riferimento ad un object model (il DOM) altrettanto mediocre con a corredo una soluzione per la stilizzazione, come CSS, che presenterebbe lo stesso livello di qualità; queste tecnologie, a parere del developer, dovrebbero essere sostituite.
Il limite del ragionamento di Bray sta forse proprio in quest'ultimo punto, perché nel suo intervento mancano le proposte riguardanti le possibili alternative da adottare; è vero però che ad oggi quello che dovrebbe diventare uno standard, il continuamente citato "Open Web", soffre ancora di un'eccessiva frammentazione e della dipendenza da un'API DOM di non semplice gestione.
Sulla base di tale ipotesi, ci si potrebbe chiedere se il modello orientato agli oggetti possa essere considerato come la rappresentazione più efficace per i documenti strutturati, ma si dovrebbe farlo sulla base di un'alternativa altrettanto valida.
Via Tim Bray