Non voglio sprecarmi in un´altra introduzione ad Ardour, visto che ve ne ho già parlato, e che ormai anche nel campo della produzione musicale si sente nominare sempre più spesso. La Digital Audio Workstation (DAW) open source, pensata per Linux e portata su Mac, ha raggiunto la versione 2.2, che introduce delle novità decisamente importanti.
Diversamente da quanto possa far pensare il numero di rilascio, la versione 2.2 è tutt´altro che un semplice bugfix, e anzi rivede addirittura alcuni aspetti che stanno alla base di Ardour, come l´editing. Nell´annuncio ufficiale potete trovare in dettaglio tutti i fix e le nuove feature della release, vediamone le principali insieme.
La prima cosa che salta all´occhio è l´abbandono del caratteristico cursore blu per l´editing: una notizia che non so ancora come accogliere, dato che ormai avevo preso confidenza con il precedente metodo. Tuttavia Paul Davis presenta il nuovo sistema come più rapido, comodo e funzionale: non resta altro da fare che provarlo di persona per un po´ di tempo e tirarne le somme.
Se invece guardiamo nel cuore di questa nuova versione, troviamo l´adozione della libreria Rubber Band al posto della vecchia SoundTouch, notizia che farà sicuramente felici tutti gli utilizzatori assidui di Pitch Shifting e Time Stretching.
Sono stati introdotti molti nuovi comandi e strong>keybindings, inoltre Ardour 2.2 sarà rilasciato anche con un dmg nativo per Mac OS X, cioè senza bisogno di X11. Il rilascio nativo era pianificato per la precedente 2.1, tuttavia a causa di vari problemi la release è slittata: si spera che questa sia la volta buona. Ad ogni modo già da tempo si può compilare da sorgente con supporto nativo.
Tirando le somme, tra nuove feature e una base sempre più stabile, Ardour inizia a farsi vedere anche in ambiente professionale, e sicuramente la versione nativa per Mac accenderà ancora di più i riflettori su questo fantastico software.