Se inviate una newsletter, questo post è per voi. Si parla di un rischio che si corre con certi destinatari che hanno un server postale con maglie di filtro anti-spam troppo strette.
Partiamo da un fatto che prendo ad esempio per spiegare il fenomeno.
Chi si iscrive ad una mia newsletter riceve una email con la richiesta di conferma alla quale deve rispondere perché la registrazione sia ritenuta valida.
LÂ’email che informa lÂ’utente parte dal sito cui lo stesso si è registrato, con un indirizzo email corrispondente al dominio del sito (es: www.miosito.com, email: new@miosito.com).
Quello che si è osservato è che i server di alcune società di hosting sono impostati per non consentire la risoluzione del dominio. Problemi? Nessuno, se non fosse che alcuni server di posta considerano spam cià che non è risolvibile. Ovvero, voi inviate a qualcuno che legge mediante un server che vi considera spam, quindi la vostra richiesta di conferma non arriva allÂ’utente, che quindi non conferma e voi vi siete persi un iscritto.
Nel mio caso sono obbligato a fare quanto segue per ogni iscrizione:
- inviare la richiesta di conferma;
- aspettare qualche giorno;
- scrivergli da un altro account spiegando la cosa, scusandomi e chiedendo se sono realmente interessati o se devo ignorare la richiesta dÂ’iscrizione;
- nel caso dicano che sono interessati, avvisarli del fatto che le mie newsletter non gli arriveranno se non mi accreditano sul server di posta.
Questo sistema, un poÂ’ machiavellico, mi ha permesso di scoprire che molte delle conferme che non mi arrivavano, in realtà erano originate dal fatto che il destinatario non riceveva la richiesta di conferma.
Finisco con una considerazione importante. Con questo post non voglio dare la soluzione al problema. Ci sono modi migliori, probabilmente, per risolvere la cosa. Quello che voglio, invece, è porre lÂ’attenzione sul fatto che esista questo problema e che senza saperlo potreste essere colpiti.
Se qualche volta capita che qualcuno vi dica di non aver ricevuto una vostra email, state allÂ’erta e riflettete se per caso la vostra newsletter non usi un indirizzo dello stesso dominio.