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Android Studio 3.3 e promesse mancate

Google rilascia Android 3.3, le novità ci sono ma non sono tante quante ci si aspettava.
Android Studio 3.3 e promesse mancate
Google rilascia Android 3.3, le novità ci sono ma non sono tante quante ci si aspettava.
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Dopo il rilascio della versione 3.1 lo scorso marzo e della release 3.2 dalla quale ci separa più o meno un semestre, gli sviluppatori di Mountain View hanno messo a disposizione dei coder Android Studio 3.3, nuova minor release dell'ambiente integrato di sviluppo concepito per la creazione di applicazioni destinate al Robottino Verde e utilizzabile per qualsiasi tipologia di dispositivo equipaggiato con questo sistema operativo.

Prima di distribuire la versione definitiva di questa ultima (ed ennesima) versione dell'IDE sono stati corretti oltre 200 Bug individuati nelle release precedenti, ma come ammesso dalla stessa casa madre diverse funzionalità inizialmente programmate non sono state poi integrate. La mancanza delle feature promesse è stata giustificata facendo riferimento ad una generica esigenza di elevare il livello di "qualità" (sicurezza? Affidabilità? Stabilità? Ottimizzazione?) dell'applicazione.

Non mancano comunque alcune novità, come per esempio l'Editor di navigazione (che in ogni caso era presente in fase embrionale anche nel rilascio 3.2). In sostanza si tratta di uno strumento in grado di offrire una modalità visuale con la quale progettare la navigazione tra diverse destinazioni in un'applicazione.

Da segnalare anche il supporto per Java 11 (Android 3.3 si basa su IntelliJ 2018.2.2), i suggerimenti per la cancellazione senza rischi di cartelle obsolete e il salvataggio degli snapshot allo stato corrente in caso di arresti anomali.

Si tratta di integrazioni interessanti, anche se almeno apparentemente il confronto tra gli interventi effettuati per la realizzazione di Android 3.2 con il lavoro svolto per Android 3.3 risulta del tutto a favore del primo. Esso presentava infatti diverse novità importanti a livello funzionale, basterebbe citare l'implementazione del supporto per il bundle delle applicazioni o all'Energy Profiler.

E' probabile che la carenza di nuove feature vada ricercata nella necessità di aderire quanto più possibile alle specifiche del cosiddetto Project Marble che definiscono un elevato livello di ottimizzazione per i prodotti Made in Google.

Via Android Developers Blog

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