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Android N: nuove feature ma niente codename

Android N: nuove feature ma niente codename
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Nell'annuale Google I/O, l'evento in cui l'azienda di Mountain View presenta tutte le novità riguardo i suoi prodotti agli sviluppatori, è stata lanciata la nuova beta di Android N ovvero la futura major release che andrà a prendere il posto di "Marshmallow". Android N non ha però ancora ricevuto un codename ufficiale.

La compagnia californiana ha deciso di raccogliere dei feedback dei propri utenti accettando le proposte di tutti, basterà connettersi al sito ufficiale di Android per poter consigliare al team di Google un nome che inizia per "N" da attribuire alla release.

La beta di Android N introduce gli "seamless updates" ovvero degli upgrade del sistema operativo totalmente in background, proprio come avviene adesso per le normali applicazioni tramite Play Store. Si tratta di una funzionalità dedicata principalmente alle patch di sicurezza, che farà sicuramente piacere agli utenti i quali non dovranno più riavviare il device per flashare le ultime patch.

Altra feature interessante introdotta nel corso di questo Google I/O è Android Instant Apps. Si tratta di un sistema di applicazioni che non necessità dell'installazione per girare su Android, ovvero una forma di App standalone simile a quello che è possibile trovare nei sistemi operativi Desktop.

Da Android N basterà semplicemente dare le autorizzazioni necessarie all'applicazione e dopo il download essa si avvierà senza bisogno dinstallazione. È un bel passo in avanti per l'esperienza utente, Google ha reso compatibile il nuovo Android Instant Apps con tutti i device dotati della versione 4.1 (o superiore) del Robottino Verde.

Il mondo della realtà virtuale sta ottenendo un discreto successo sul mercato Desktop. Per restare al passo con i tempi gli sviluppatori Google hanno ideando la nuova VR Mode di Android per il mobile. Il team ha lavorato sui livelli più bassi dello stack di Android N in modo da offrire il massimo della potenza di un device, risorse che sono necessarie per l'elaborazione dei pesanti programmi VR.

È stato inoltre scritto nuovo codice per abilitare il single buffer rendering e l'accesso ad un exclusive CPU core. Arrivate anche una serie di migliorie nella gestione delle decine di sensori di cui sono dotati i moderni device VR.

Via Android Developer

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