Recentemente Glyn Moody ha pubblicato un articolo sul suo blog, che concerne principalmente il rapporto tra Android e il free software in senso stretto. La domanda che Glyn si è posto è fondamentale per analizzare ciò che sta accadendo in questi mesi al sistema operativo di Google, e cioè: la rovina di Android avvantaggia il software libero?
Effettivamente la questione posta è assolutamente lecita, anzi, data la tassa imposta da Microsoft ad HTC e la guerra dei brevetti in corso, sicuramente il tema è di rilievo. Ciò che fa Moody nel suo post è dare una connotazione molto negativa a tutto questo, ed elenca poi alcune alternative libere, come CyanogenMod di cui abbiamo parlato di recente in occasione della nuova release, il progetto di punta della comunità open che apporta modifiche significative ad Android e ne rilascia una versione di molto migliorata per tantissimi handset.
Un altro progetto interessante segnalato nel post è Replicant, un fork di Android che supporti solo codice aperto e completamente libero (à la Stallman); sicuramente inutilizzabile su molti terminali al contrario di CyanogenMod, ma idealisticamente indispensabile per portare avanti una filosofia estremista riguardo l´open. In ultima analisi vengono nominati OpenMoko, e il neonato Tizen, cresciuto dalle ceneri del progetto Meego.
Ciò che emerge comunque è che anche con tutte le denunce da parte di altri produttori, nonostante la battaglia dei brevetti imperversi, intorno ad Android sta fiorendo una comunità di sviluppo ampissima che non verrà assolutamente annichilita dagli eventi nefasti che caratterizzano il panorama dei grandi vendor. Anzi.