Andi Gutmans, CEO e cofondatore di Zend Technologies, è stato recentemente interpellato da VentureBeat riguardo al futuro di PHP; l'intervista prende spunto da due fenomeni almeno apparentemente in contrapposizione: da una parte la grande diffusione di PHP come soluzione per la realizzazione di siti Web e Web application e la diffusa domanda di competenze in questo linguaggio, dall'altra le posizioni sempre più critiche nei suoi confronti da parte di chi privilegia il coding basato su C, Java, .NET, Python o Ruby.
Il trend positivo dei linguaggi come Objective-C e Java per la realizzazione di applicazioni native, unito ad un crescente mindshare non favorevole a PHP tra gli addetti ai lavori, si scontrerebbe con un marketshare tutt'altro che in declino e incrementato dalla diffusione di CMS basati sulla creatura di Rasmus Lerdorf, il cui parser è stato riscritto dallo stesso Gutmans in collaborazione con Zeev Suraski.
Da parte sua il programmatore israeliano, che naturalmente parla anche a nome della Zend Technologies di cui è fondatore, sembrerebbe avere una posizione abbastanza pragmatica a riguardo:
I don't think any other dynamic language right now has the full tool set. Our competition is Java and .NET ... never with other dynamic languages.
A suo parere quindi, Ruby on Rails non rappresenterebbe un concorrente diretto per PHP, tale constatazione sembrerebbe però basata su un'analisi delle quote di mercato di riferimento, l'opinione a livello tecnico sarebbe invece positiva:
While he likes what Ruby on Rails is doing, and thinks there are some things there that PHP can learn and grow from
Rimane la questione relativa al mobile, al nuovo dibattito sulla contrapposizione tra applicazioni native e Web applications. Quale ruolo assumerà PHP in una Rete caratterizzata dallo spostamento di pesanti quote di traffico verso smartphone e tablet?
Senza fornire anticipazioni dettagliate, Gutmans avrebbe rimandato il discorso alla Zend Conference di ottobre facendo presagire che attualmente sarebbero allo studio soluzioni per ritagliarsi uno spazio in un settore che vede almeno per ora il prevalere di tecnologie concorrenti.
