Per tutte le tecnologie è possibile trovare sostenitori e detrattori, ma in alcuni casi questa naturale polarizzazione può arrivare a degli eccessi. In particolare per chi si occupa di sviluppo web la piattaforma di sviluppo Microsoft ASP.NET può diventare uno dei bersagli critici più avversati. Per quale motivo? Secondo Jeremy McPeak ci sono diversi miti da sfatare, e hanno un certo peso anche alcuni pregiudizi difficili da abbandonare.
Il primo elemento che può giocare a sfavore di ASP.NET è indubbiamente che si tratta di un prodotto Microsoft, una azienda considerata da certi sviluppatori, specie se legati al mondo dell'open source, come "il male assoluto". Un astio che, curiosamente, non viene indirizzato ad altre compagnie come Apple e Google. Sarebbe più saggio per un programmatore non farsi influenzare da questa sorta di "guerra di religione" per poter giudicare le tecnologie semplicemente provandole.
Oltre a questo pregiudizio iniziale, ci sono alcuni luoghi comuni come minimo da ridimensionare. Il primo è che ASP.NET non sia adatta per lo sviluppo di siti troppo piccoli o troppo gradi. Tuttavia per semplificare la creazione di piccoli progetti Microsoft ha da poco tempo introdotto un IDE apposito (WebMatrix), e di converso esistono siti di grandi dimensioni, come il famosissimo Stack Overflow, che si basano proprio sulla piattaforma Microsoft. Il fatto poi che si tratti di un linguaggio compilato con una tipizzazione rigida può forse allontanare chi è abituato a lavorare con linguaggi di scripting come PHP, ma queste caratteristiche offrono, come ogni programmatore sa, vantaggi difficilmente sottovalutabili come una maggiore coerenza e sinteticità nella stesura del codice.
Infine i due pregiudizi più pesanti: il fatto che si tratti di una tecnologia che può vivere solo in ambiente Windows, e che il suo codice sia chiuso. Ed entrambi sono falsi: con il progetto Mono possiamo implementare ASP.NET in qualsiasi sistema operativo, e Microsoft ha messo a disposizione tutti i sorgenti attraverso Codeplex.