Al di là delle recenti vicende che hanno riguardato ChatGPT in Italia, gran parte del clamore creatosi di recente intorno ai modelli generativi riguarda gli interrogativi sorti intorno a questi ultimi relativamente ai possibili impatti sul mercato del lavoro. Stando alle previsioni formulate dalla banca d'affari statunitense Goldman Sachs, tecnologie come GPT e le piattaforme text-to-image come DALL-E potrebbero determinare la perdita o il ridimensionamento di almeno 300 milioni di posti di lavoro nel corso dei prossimi anni.
Cosa cercano le aziende
Tale ipotesi sarebbe basata in particolare sul fatto che le aziende tendono per loro natura a contenere i costi, ottimizzare le risorse e ad incrementare la produttività. Da questo punto di vista la possibilità di automatizzare e velocizzare i processi di business assume un'importanza strategica fondamentale. Se le previsioni formulate dovessero rivelarsi veritiere, potremmo presto osservare un andamento simile a quello determinato dall'introduzione massiva dei computer nei luoghi di lavoro.
A dimostrazione di ciò vi sarebbe il volume di investimenti dedicati alle Intelligenze Artificiali. Divenuto particolarmente rilevante in un momento in cui le startup si starebbero dimostrando meno attrattive per i capitali. Dal 2021 ad oggi, in questo settore sarebbero stati investiti solo negli USA ben 94 miliardi di dollari e si calcola che entro il 2030 essi ammonteranno a circa l'1% del prodotto interno lordo statunitense.
Le occupazioni coinvolte
Ma quali saranno i comparti maggiormente coinvolti? Sempre secondo Goldman Sachs a registrare i maggiori cambiamenti dal punto di vista occupazionale saranno le professioni ingegneristiche e legali, il management, la cura della salute, la finanza, l'arte, il design, l'architettura, le vendite e i compiti che attengono il supporto amministrativo. Come è facile notare si tratta in tutti i casi di settori dove il contributo dei lavoratori è principalmente intellettuale. Si pensi per esempio a tutte le professionalità legate alla diagnostica.
L'automazione potrebbe presto riguardare anche altri ambiti. Dai trasporti di merci e persone alla ristorazione, dalla cura del verde pubblico fino alla grande distribuzione. Le previsioni parlano per esempio di ben 11.5 milioni di lavoratori che dovranno essere reskillati a breve solo negli USA. Per la Cina tale cifra arriverebbe ad oltre 50 milioni di unità.
Un altro aspetto da analizzare con attenzione riguarda il possibile impatto delle AI sulle retribuzioni. Questo perché molte delle skill che oggi garantiscono stipendi di buon livello potrebbero essere sminuite dall'opportunità di chiamare in causa i modelli generativi per svolgere i medesimi compiti. Le AI determineranno quasi sicuramente la creazione di nuove occupazioni ma non è dato sapere per quante persone e con quali RAL.