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Adobe Photoshop CC: versione pirata già  disponibile

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A 24 ore dall'arrivo ufficiale della nuova versione di Photoshop, quella sulla tanto discussa Creative Cloud, i pirati hanno già  abbattuto le barriere di Adobe. Una versione pienamente funzionante di Photoshop CC è infatti apparsa sui network di filesharing e il processo di cracking non parrebbe richiedere nessun intervento da parte dell'utente. Cadono così le preoccupazioni sullo sblocco del software, sorte in Rete poco dopo l'annuncio del nuovo modello a sottoscrizione voluto dalla softwarehouse.

Il lancio della Creative Cloud è stato visto da molti come un'occasione per limitare l'ingente pirateria che da sempre coinvolge Adobe. La sua suite grafica viene annoverata fra i software più craccati di sempre, di conseguenza un sistema a sottoscrizione con identificazione online è stato visto come un abile stratagemma per limitare il fenomeno della divulgazione illecita. E invece pare proprio che questo obiettivo non sia stato raggiunto.

Così come riportano diverse fonti in Rete, sui network torrent è apparsa la quattordicesima versione di Photoshop, la successiva alla CS 6. La copia proverrebbe dall'originale - sono incluse le nuove funzioni di deblur avanzato, esclusive per la Creative Cloud - quindi non si tratterebbe di un rebrand maldestro della CS6 per trarre in inganno gli utilizzatori. Pare che non siano richieste competenze particolari per l'installazione: semplicemente il software è stato modificato per evitare i controlli d'utilizzo, ovvero non si collega ai server Adobe. Non è dato sapere se questa copia contenga del malware, così come spesso accade sulle reti di P2P, di conseguenza se ne sconsiglia l'installazione anche per non contravvenire a norme di natura legale.

Non è dato sapere quanto perdurerà  questa singolare forma di bypass dei controlli Adobe, anche perché futuri aggiornamenti ne potrebbero inibire ogni funzionalità . E, come facile intuire, si tratta di una modalità  che non potrà  usufruire delle eventuali novità  introdotte con future build, perché il software pirata ovviamente evita qualsiasi upgrade. Nel frattempo, però, è ormai ufficiale: i pirati hanno battuto Adobe ancora una volta.

Fonti: Cult Of Mac, Webnews

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