Si continua a parlare di Adobe e Creative Cloud, il nuovo modello a sottoscrizione mensile che, a partire da questo mese, sostituirà la precedente Creative Suite. La CS6 non scomparirà però dal mercato, sebbene non verrà più aggiornata. Gli utenti se ne lamentano: ci sono state proteste in Rete, petizioni, sconti promozionali dai competitor. E non solo Adobe conferma di non voler far retromarcia, ma la vicepresidente Mala Sharma assicura: la CC è una grande scommessa.
Sharma, vicepresidente Professional Business dell'unità digitale di Adobe, è stata recentemente intervistata in quel di Londra, in occasione degli Adobe Days. Interrogata sulla possibilità che la software house sfrutti la sua posizione dominante sul mercato per imporre prezzi troppo alti, la donna ha così risposto:
La mia unica risposta razionale è che non possiamo spingere i prezzi. àˆ nel nostro migliore interesse conquistare la fiducia dei consumatori, considerato come ogni mese dovranno scegliere se rimanere con noi o meno. Non siamo mai stati più vulnerabili che nel passaggio a un modello a sottoscrizione. àˆ davvero una grande scommessa. [...] I consumatori hanno più potere su Adobe di quanto ne abbiamo mai avuto.
Adobe avrebbe scelto la Creative Cloud non solo per i nuovi modelli di business, ma anche per la versatilità d'uso che offre. Le singole applicazioni, infatti, possono essere combinate e integrate fra loro come mai è successo prima. Così spiega la vicepresidente:
Questo è il modello del futuro, dove si hanno piccole applicazioni specializzate, capaci però di lavorare insieme e di avere senso insieme. Questa è certamente la direzione. Questi strumenti non sono solo interconnessi orizzontalmente, ma anche con le applicazioni touch e con la condivisione e lo storage della Creative Cloud.
Nel rimarcare come i designer già passati alla Creative Cloud abbiano tutti manifestato una piena soddisfazione - in particolare per Photoshop CC, definito l'"anima" della comunità creativa Adobe - la donna conferma anche l'intenzione del gruppo di migliorare quegli aspetti non propriamente perfetti del nuovo sistema. Ad esempio, il passaggio dalla CS alla CC sarà reso più semplice, soprattutto a livello di installazione. Inoltre, Adobe si starebbe focalizzando sulle possibilità d'uscita per chi decidesse di abbandonare la nuvola creativa, pur mantenendo i file realizzati.
La comunità ci sta dicendo che quel che forniamo oggi - ovvero la possibilità di esportare dalla CC alla CS6 - non è una soluzione accettabile. Ci sono altre idee e aspettative dei consumatori che stiamo discutendo internamente, ma - fatto più importante - anche con i nostri esperti e gli stessi consumatori.
Fonte: MacWorld