Sembra un titolo di un film trash di fantascienza, in realtà è tutto molto più semplice.
Per farla breve, mi hanno regalato uno smartphone.
Vecchia generazione – credo, visto che è il primo che prendo in mano. L’ho provato un quarto d’ora e l’ho abbandonato sulla scrivania.
C’è un problema di funzione d’uso della tastiera: utilizzando il telefono come una sorta di strumento che spedisce messaggi (con il metodo T9), avverto un disagio insormontabile nel dover utilizzare i tasti secondo la scrittura delle normali tastiere per PC (QWERTY per intenderci).
Un disagio - che nel titolo ho definito empasse tecnologica - che non mi fa apprezzare il costo zero dell’apparecchio, e che probabilmente mi farà svendere lo smartphone mantenendo il mio vecchio (e un po’ scassato) cellulare.
La faccenda mi ha fatto riflettere sul peso di certe abitudini, nella vita e soprattutto nel lavoro. Penso anche al passaggio dalla versione di Office 2003 alla 2007. Un trauma. Icone spostate, modalità di utilizzo riconfigurate, con conseguenti ricerche drammatiche di menu e bottoni.
Voi vi siete mai trovati spiazzati dalla tecnologia?
Avete mai preferito il vecchio rifiutando il nuovo per una semplice questione d’abitudine?