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Abbandonata la SOAP Search API: l'ennesimo "dispetto" ai SEO?

Google abbandona la celebre SOAP Search API a favore della AJAX Search API
Google abbandona la celebre SOAP Search API a favore della AJAX Search API
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La notizia non è freschissima (18/12/2006) ma è passata abbastanza in sordina,
chiedo perdono in anticipo alle eventuali fonti italiane che ne avessero già  parlato e che non sarà in grado di citare: Google ha deciso di non rilasciare più chiavi
di accesso
al servizio SOAP Search API, e anche se molti hanno salutato festosamente la nuova AJAX Search
API
(che ne ha preso il posto) la cosa avrà , come vedremo, delle conseguenze fastidiose.

Di cosa stiamo parlando esattamente?

Le API SOAP di Google sono un webservice tra i più conosciuti e per molti sviluppatori è stato la base di partenza per testare i servizi SOAP: sull'argomento sono stati scritti diversi articoli in tutte le lingue. Il servizio consentiva
di effettuare query di ricerca e integrare
i risultati
all'interno di altre applicazioni WEB o desktop, ed è molto utilizzato dai software per effettuare report sui ranking.

A quanto pare le vecchie chiavi di accesso continueranno a funzionare (fino a quando non si sa) ma non se verranno più fornite di nuove.

Mi
sono imbattuto nel problema qualche giorno fa e, dopo una breve caccia
alle informazioni disponibili in rete, ho trovato sia un articolo sia un messaggio ufficiale ...che per la verità  è comparso successivamente all'articolo nonostante la data
indicata per la cessazione del servizio fosse il 5/12/2006.

I maliziosi sostengono che la decisione si inserisca nella silenziosa battaglia che il motore di Mountain View pare aver intrapreso nei confronti delle attività  che, utilizzando direttamente o indirettamente i servizi gratuiti, ottengano guadagni privi di un ritorno per Google che questi servizi mette a
disposizione.

A rigor di logica anche l'attività  SEO classica (cioè le attività  propedeutiche al cosiddetto "posizionamento naturale") e il normale servizio di ricerca, sono da ricomprendere a pieno titolo nella fattispecie appena descritta...ma meglio non pensarci :)

Secondo altri si tratta semplicemente dell'abbandono di un progetto che non aveva ottenuto un successo di massa, per quanto fosse molto popolare tra gli sviluppatori.

Nel caso delle API SOAP a farne le
spese saranno soprattutto i "search engine ranking software", cioè i software che forniscono un report dei risultati delle ricerche per un dato sito: da quando le API esistono la maggior parte dei prodotti aveva adottato questo
sistema per interrogare Google senza violare le linee guida e senza essere bloccati dai
controlli sugli ip
: con ogni probabilità  da oggi in poi
dovranno riprendere a utilizzare complicati sistemi di emulazione delle
ricerche umane ed effettuare query automatiche "illegali".

A questo
proposito ricordiamo che il sito ufficiale di WebCeo
(uno dei più noti e diffusi) è penalizzato da tempo in quanto questo software è colpevole di favorire varie pratiche non ammesse dalle linee guida da parte
dei SEO.

Ricordiamo anche che Google, sempre nell'ottica di
spuntare le armi SEO e/o di eliminare servizi poco utili ai navigatori,
ha reso da tempo inaffidabili i risultati di query del tipo
"link:example.com" e "site:example.com", tipicamente utilizzate dai
soli "addetti ai lavori".

Teoricamente non
è troppo complicato realizzare applicazioni per il ranking
basate sulla Ajax Search API, il problema è che
sarà  necessario fare i conti con le forti restrizioni
imposte al suo utilizzo.

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