Se lo chiede Andrea Giammarchi su oneWeb2.0. La sua critica parte dai primi esempi di applicazioni circolati in rete, per esempio quelle promosse sul sito di Adobe. Niente da dire, c'è poco di allettante. Ma forse è un problema di comunicazione di Adobe più che un difetto del prodotto in sé... E non credo comunque che fosse lecito aspettarsi come prima demo una versione apollizzata di Photoshop, ma nemmeno di Flickr. In fin dei conti si tratta di un ambiente di sviluppo in cerca di autori (leggi sviluppatori), per cui, come è già avvenuto con Flash, è in un certo senso dal basso che bisogna attendere le cose più interessanti.
Poi tutto cià potrebbe anche essere lo spunto per riflettere sulla 'tirannia della demo', quella cosa per cui ci lasciamo inconsciamente convincere sulla bontà di una soluzione dall'esteriorità degli esempi proposti, senza avere la pazienza, la cura e il rigore di guardare cosa c'è oltre i lustrini (un atteggiamento che riguardo a certe librerie Javascript ho imparato, tra l'altro, proprio da gente come lo stesso Andrea...).
Il quale, probabilmente, non ha letto questo post di Kevin Lynch (Chief Software Architect di Adobe). Perché conoscendo un po' le sue idee su certi argomenti, sono certo che di fronte a questo passaggio avrebbe infierito ancora di più :-):
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