Il mese prossimo è atteso il rilascio della versione stabile di Fedora 37. Tale release di questa nota distribuzione Linux implementerà tutta una serie di novità davvero interessanti che andranno a migliorare notevolmente la già ottima user experience del sistema operativo. Nell'articolo di oggi vogliamo riassumervi brevemente le innovazioni più interessanti che saranno sicuramente presenti nella stable release di Fedora 37.
Ad esempio una delle migliorie di maggiore rilievo riguarda il tanto atteso passaggio ai pacchetti software RPM 4.18. Tale migrazione dovrebbe rientrare all'interno di una più vasta strategia di rinnovo della distribuzione. L'adozione di un formato dei pacchetti più aggiornato permetterà sostanzialmente ai mantainer di Fedora di offrire un sistema notevolmente più affidabile e performante.
La scelta di RPM 4.18 è inoltre un passo propedeutico per l'implementazione del nuovo sistema di firma digitale dedicato proprio ai diversi pacchetti software. Questa feature tecnicamente non è stata confermata ma non è escluso che potrebbe essere introdotta nel medio periodo. Tale tecnologia prevede l'adozione di una "signature" digitale, impostata dall'autore dell'applicativo o del mantainer, all'interno del codice, in modo tale da validarne l'affidabilità ad ogni esecuzione.
Sempre in Fedora 37 è previsto l'arrivo di un nuovo default compilation flag. Tale soluzione permetterà di migliorare le operazioni di performance profiling. Si tratta nello specifico di una forma di analisi dinamica di programmi che si occupa di monitorare una serie di parametri cosi da aiutare i coder durante i processi di ottimizzazione del codice delle applicazioni.
In tale edizione della distribuzione sarà presente anche un migliore supporto per i zero touch onboarding/edge device, ovvero quella classe di device ideati per i progetti IoT (Internet of Things) e più in generale per le soluzioni embedded. I developer di Fedora sono all'opera anche su un protocollo open source chiamato FDO (FIDO Device Onboard). Tale tecnologia ha l'obbiettivo di rendere più sicuri gli onboarding device presenti all'interno delle on-premise management platform.