Come in ogni comunità che si rispetti, anche in Internet esistono legende metropolitane suggestive o inquietanti a seconda dei punti di vista. Virus che infettano codice ASCII, bambini malati che desiderano cartoline per alleggerire un inenarrabile dolore fisico e psicologico, pedofili ad ogni angolo di IRC o ICQ. Insomma, le storie di vita virtuale vissuta da terze persone abbondano anche in Rete, con diletto dei più smaliziati e timori infondati dei neofiti.
Il Web publishing non sfugge a questa tradizione e procura tra i meno esperti dubbi su questioni che andrebbero viste con molto più scetticismo.
Tra le legende metropolitane, la presunta differenza qualitativa tra file salvati con estensione .htm e .html è la più longeva che si ricordi.
Non si sa bene chi, ne’ dove, ne’ quando, ma qualcuno un giorno ha sentenziato che salvare documenti in formato .htm piuttosto che .html potrebbe dare problemi di visualizzazione al browser, o peggio, al server Web ospitante.
Chiariamo fin da subito che tale asserzione è assolutamente infondata e non trova alcuna giustificazione tecnica. In realtà non esiste un’estensione migliore delle altre, ma pure discriminazioni possono sussistere dal lato server. Spieghiamo meglio cosa intendiamo.
Tutti i server (siano NT o Linux) sono impostati per riconoscere in ogni cartella creata un file di default, richiamato dal browser. Facciamo un esempio:
Se digiti www.html.it nella stringa del tuo browser verrai trasferito sulla home page di HTML.it. Guardando la stringa dell’URL del browser puoi notare come non appaia nessun file, ma solo l’indirizzo www.html.it. In realtà quello che stai visualizzando è il file di default del server di HTML.it di nome index.html. In altre parole, se digiti www.html.it senza specificare il documento da visualizzare, il server visualizza automaticamente il file index.html presente nella cartella richiamata. Se il file index.html fosse assente dalla directory il browser risponderebbe con un messaggio di “404 URL NOT FOUND”. Questo meccanismo funziona con ogni directory, per cui se digiti www.html.it/dynamic visualizzerai il file index.html presente in quella sottodirectory.
I server possono essere impostati per richiamare di default qualsiasi file (index.html, index.htm, index.asp, index.xml ecc.), o anche per chiamarne più di uno. In quest’ultimo caso il server richiama il primo file della lista, in assenza del quale cercherà il secondo e così via, fino a trovare il file giusto.
A questo punto si comprende quando e perchè l’estensione del primo documento del sito (che solitamente ospita la home page) può essere importante.
Se il tuo sito è ospitato da una comunità virtuale assicurati consultando i file di help qual è il primo file da visualizzare (solitamente index.html); chiedi la stessa cosa al tuo fornitore di hosting se hai comprato uno spazio commerciale.
Una nota in conclusione riguarda i sistemi operativi a 8 bit come Windows 3.1. Tali sistemi riconoscono unicamente nomi di file con un massimo di 8 caratteri di lunghezza e 3 di estensione. Quindi e’ possibile che tali piattaforme non visualizzino l’estensione .html. Seguendo questa falsariga e’ opportuno creare file con nomi non piu’ lunghi di 8 caratteri.