Lo scorso mercoledì 38 marzo la Free Software Foundation (FSF) ha rilasciato la GPLv3, la terza bozza della futura GPL (GNU General Public License), una bozza discussa e criticata su più fronti . In questo articolo cercheremo di capire quali sono stati i cambiamenti più importanti apportati rispetto alle precedenti versioni.
Prima di tutto alcuni dei cambiamenti salienti, come l'importante e sempre più migliorata chiarezza di linguaggio in ambito legale, ma non solo, rispecchiano la volontà della FSF di rendere questa nuova bozza, e possibilmente tutta la licenza, sempre più comunemente accettata. Tuttavia la nuova licenza include anche un nuovo approccio alla delicata questione delle tecnologie lock-down, un linguaggio più esplicito circa i brevetti e contro l'eventuale possibilità di ritrovarsi difronte a nuovi accordi del tipo Microsoft-Novell.
Ma analizziamo i punti salienti passo dopo passo. Per quanto riguarda le questioni prettamente "legali" si può tranquillamente affermare che la terza bozza è sicuramente qualcosa che somiglia sempre più ad un documento legale, sempre più professionale e credibile. Molto di più rispetto alle GPLv2.
Così come quelle introdotte nelle prime bozze della licenza anche all'interno dell'ultima arrivata sono presenti una serie di definizioni. Molte di loro, come ad esempio quelle che riguardano le "system libraries" sono state leggermente modificate per guadagnarci in chiarezza.
Degno di nota anche il lavoro compiuto sotto il lato dell'internazionalizzazione. All'interno del nuovo documento sono state infatti ampliate, corrette e modificate molte sezioni che riguardano gli aspetti legali, che variano da paese a paese, usate dagli utilizzatori della licenza stessa.
L'intenzione alla base di questi miglioramenti è sicuramente quella di rendere la nuova licenza molto più accessibile anche al mondo esterno: la nuova e migliorata veste "legale" permette a quest'ultima di essere molto più applicabile della precedente. Per tutti gli interessati è stata inoltre riaggiunta l'appendice che specifica chiaramente in quali rami e in che modo è possibile applicare la GPL.
Parliamo ora delle tecnologie "lock-down". Uno degli aspetti più discussi della seconda bozza della GPLv3 era quello legato ad un punto in cui, anche secondo Linus Torvalds e altri svilppatori del kernel di Linux, veniva chiaramente negata la libertà di scelta, quella per cui per molti anni lo stesso Stallman si è battuto. La nuova bozza fortunatamente si pone diversamente alla questione adottando un nuovo approccio.
Praticamente invece di definire tutte queste tecnologie incompatibili con la nuova GPL, la terza bozza definisce che quest'ultime, qualora intendano utilizzare la GPLv3, sono obbligate a fornire delle informazioni di installazione sui loro prodotti a tutti gli utilizzatori della tecnologia stessa.
Quando venne rilasciata la seconda bozza della licenza, nell'estate 2006, uno dei punti ancora da chiarire era proprio quello che riguardava la relazione tra GPL e brevetti software. La situazione sembra ora più nitida con la terza bozza, grazie anche al lavoro fatto dagli specialisti del "Software Freedom Law Center". Il tutto riguarda anche la Microsoft. Come forse qualcuno dei lettori saprà, proprio la Microsoft, ha deciso di pagare una tassa per poter ridistribuire il prodotto Suse Linux Enterprise del proprio partner commerciale, la Novell, e fornire una protezione del brevetto solo verso i clienti Novell.
Tutto ciò andava nettemante contro lo spirito della GPLv2 e per questo motivo si è deciso di bloccare altri patti di questo genere. La sezione 11 proibisce proprio la protezione di brevetti con terze parti atte proprio ad incrementare il business di una delle due aziende promotrici.
Sono queste dunque le principali novità apportate alla nuova bozza della licenza. Ora quest'ultima entrerà in un periodo di revisione che durerà 60 giorni. Periodo in cui la FSF punterà a migliorare ulteriormente la licenza sotto il lato legale. Alla fine di questo periodo verrà rilasciata la bozza finale che entrerà a sua volta in altri 30 giorni di revisione.
La terza bozza è disponibile sul sito della Free Software Foundation e sul sito web ufficiale.