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Una partizione sicura per i documenti

Come creare una nuova partizione nel nostro sistema per ospitare i documenti più importanti ed evitare perdite di dati
Come creare una nuova partizione nel nostro sistema per ospitare i documenti più importanti ed evitare perdite di dati
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Un aspetto importante delle politiche di sicurezza informatica riguarda la collocazione fisica dei dati. Le considerazioni a riguardo possono determinare scelte cruciali per l'amministrazione dei sistemi e delle reti, ma qualunque utente accorto sa di dovere affrontare la questione anche nella semplice gestione del Pc di casa. I dati presenti sulla nostra macchina possono rappresentare il nostro lavoro corrente, oppure anni dei nostri ricordi. In ogni caso rappresentano la nostra specificità. La maggior parte del contenuto di un Hard Disk è infatti composta dal Sistema Operativo e dai programmi applicativi, tutta roba che è facile reinstallare, disponendo degli appositi CD/DVD, oppure scaricandola dalla rete. Oltre questo ci sono le impostazioni utente, di cui solo una piccola parte è utile. È molto probabile, per esempio che il nostro browser, a fronte di poche centinaia di KByte utilizzati per i bookmak, consumi svariati MByte per una cache di programma indubbiamente utile a fini pratici, ma non certo degna di un Backup. Ciò che alla fine della nostra esplorazione rimane di veramente importante, spesso unico, sono i nostri Documenti. Un ottimo sistema per riservare loro l'importanza che meritano, è quello di creare sul nostro Hard Disk una partizione appositamente destinata ad accoglierli. E quello che ci apprestiamo a fare in questo articolo.

Nozioni teoriche sul partizionamento

Il partizionamento del disco fisso è una pratica diventata oggigiorno molto comune. Il principio su cui si basa è molto semplice: quando avviene il bootstrap di un Hard Disk, vengono eseguite le istruzioni contenute nel primo settore del disco, detto MBR (Master Boot Record). L'MBR contiene al suo interno la così detta Tabella di Partizionamento (Partition Table), nella quale possono essere indicate fino a quattro partizioni primarie, cioè partizioni su cui è possibile installare un autonomo sistema operativo.

Questo è uno standard di fatto, anche se esistono delle eccezioni, per esempio OS/2 di IBM che adotta delle soluzioni parzialmente differenti. Per superare il limite delle quattro partizioni sono state create le partizioni estese, veri e propri contenitori di spazio che può essere ulteriormente suddiviso in unità logiche. Ogni partizione primaria o logica può essere indicata in Windows da una lettera dell'alfabeto, e apparirà, all'interno delle Risorse del Computer, come un disco differente. In realtà i dischi presenti nelle risorse del computer possono quindi riferirsi sia a più dischi fisici (Hard Disk), sia a varie partizioni di uno stesso disco. La maniera giusta per accertare se e come il nostro disco è partizionato, consiste nell'accedere alla Gestione Disco da Gestione Computer, presente fra gli Strumenti di Amministrazione.

La figura 1 mostra, per esempio, il grafico della Gestione Disco di un sistema con due Hard Disk, denominati Disco0 e Disco1, variamente partizionati. Questa non è comunque una configurazione tipica. Le installazioni standard di Windows prevedono infatti una sola partizione che comprende tutto l'HD. In tal caso dovremo provvedere preliminarmente a restringerla, per liberare lo spazio che ci serve per i nostri Documenti.

Figura 1: Schema di partizione dell'hard Disk
Schema di partizione dell'hard Disk

Ridurre le dimensioni della partizione di avvio del nostro sistema avrà una serie di effetti positivi. Una partizione più piccola è infatti più facile da deframmentare, o da scansionare con un antivirus. Per non parlare del risparmio di spazio se si vuole creare un'immagine da ripristinare in caso di bisogno. D'altro canto disporre di una partizione separata per i Documenti può essere molto utile per chi lavora con sistemi operativi differenti in multi-boot, specie se sceglie di usare il file system Fat32, facilmente accessibile in lettura/scrittura anche da Gnu-Linux. Ma anche chi lavora soltanto con un sistema operativo, per esempio Windows XP, come la maggior parte degli attuali utenti "comuni", godrà dei benefici del partizionamento. In qualsiasi momento, per esempio, potrà eseguire una completa reinstallazione del sistema senza correre il rischio di perdere i Documenti.

Prima di proseguire è necessaria un'avvertenza: le operazioni relative al partizionamento sono intrinsecamente pericolose. Devono essere eseguite solo da persone esperte. Un errore di esecuzione può comportare la perdita di tutti i dati presenti sull'Hard Disk. Quindi, sebbene le procedure indicate in seguito siano state da me eseguite numerose volte con esito positivo, non posso garantire che anche voi avrete altrettanto successo. Se deciderete di mettere in pratica quanto spiegato di seguito, lo farete sempre sotto la vostra personale responsabilità. In ogni caso eseguite sempre preventivamente un Backup totale di tutti i vostri dati.

I programmi per il partizionamento

Fatta questa doverosa premessa, è giunta l'ora di procurarci il nostro programma per partizionare. Va innanzitutto notato che un rudimentale programma di partizionamento è FDISK.EXE, incluso in tutte le versioni di Windows. Analoghi strumenti sono presenti in tutte le distribuzioni di Gnu-Linux. Sulla base di questi modelli si sono sviluppati nel corso degli anni una serie di programmi, sia gratuiti che a pagamento. Fra questi ultimi ricorderemo Norton PartitionMagic, di Symantec, e PartitionManager,di Acronis. Entrambi ottimi prodotti. Nel nostro caso utilizzeremo Gparted (Gnome Partition Editor), distribuito sotto licenza GPL. Fra le ragioni di questa scelta, oltre al fatto che si tratta di un prodotto OpenSource, c'è la presenza di un'ottima interfaccia grafica basata su gtkmm. Inoltre il prodotto è già pronto in una versione basata su live CD. Una volta scaricato il file .iso dal sito di Sourceforge, possiamo quindi masterizzare immediatamente il disco.

Qualunque sia il programma che deciderete di usare per il partizionamento, è valida una regola che prevede di deframmentare preliminarmente il disco. Si può procedere utilizzando l'utilità di deframmentazione di Windows o un qualunque altro programma apposito. Questa operazione servirà a spostare i dati contenuti nel disco verso la parte iniziale, e semplificherà di molto il lavoro successivo. In genere i programmi per il partizionamento non amano molto i dati frammentati, quindi dimenticando questo passaggio è facile che si creino dei problemi, anche con gravi perdite di dati, durante la fase di ridimensionamento della partizione.

Partizionare con GParted

Adesso si può resettare il computer e riavviarlo dal CD di GParted. Verrà eseguito un normale boot di Linux. Saranno richieste le opzioni del caso. Per la maggior parte dei sistemi andranno bene i valori di default. Poi verrà avviato il desktop di Gnome, e GParted inizierà la scansione delle periferiche di sistema alla ricerca dei nostri HDs, che verranno identificati alla maniera di Linux, con nomi quali dev/hda, dev/hdb, etc.

L'interfaccia di GParted presenta una barra delle icone, dalla quale è possibile accedere a vari comandi per modificare le partizioni. Provvederemo allora a ridimensionare (Resize) la partizione principale fino a portarla alla dimensione voluta. Questa dipende dalla quantità di dati presente attualmente, e dal software che desideriamo ancora installare. In genere, per Windows XP sarà sufficiente una dimensione massima di circa 20-25 GB. Il passo successivo consiste nel creare la nuova partizione per i nostri Documenti. Questa potrà occupare tutta la parte del disco liberata con l'operazione precedente, oppure potremo scegliere di lasciare dell'ulteriore spazio libero, per esempio per installare Linux. Da notare che GParted non esegue immediatamente i comandi che vengono impartiti, concedendoci di eseguire delle prove con un margine di ripensamento. Tutti i comandi possono infatti essere annullati eseguendo Undo. Solo quando clicchiamo sull'icona Apply, il programma, dopo avere richiesto conferma esegue le modifiche, che sono allora irreversibili.

Spostare la cartella di destinazione dei Documenti di Windows

Adesso che il partizionamento è stato eseguito con successo, possiamo avviare nuovamente il nostro sistema Windows, e spostare i documenti nella nuova partizione.

La prima cosa da fare è allora quella di accedere alla gestione disco e indicare, se il sistema non ha già provveduto in automatico, la lettera da attribuire alla nuova partizione. Per trasferire i documenti basta accedere alle Proprietà della cartella Documenti, dal Desktop o dal menu Start, e modificare il percorso di destinazione. Windows ci chiederà allora se desideriamo spostare i files nella nuova posizione. Rispondendo di sì, la procedura verrà avviata. L'operazione può essere ripetuta per tutti gli utenti del sistema, per ciascuno dei quali dovremo creare un'apposita cartella. Per facilitare le successive operazioni di Backup, può essere conveniente predisporre delle ulteriori cartelle per accogliere i file audio e video di grandi dimensioni. Va invece sconsigliata la pratica, purtroppo molto comune di conservare sul desktop i file su cui stiamo lavorando, o quelli scaricati dalla rete. Così facendo, infatti rischiamo che questi file rimangano esclusi dai nostri backup, che siano difficilmente accessibili nei sistemi multiboot, e che vadano definitivamente persi in caso di rinstallazione del sistema.

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