Il consueto appuntamento semestrale con Canonical anche quest'anno non si fa
attendere: ieri è stata rilasciata Ubuntu 11.04 (nome in codice Natty Narwhal, la nuova versione della
nota distribuzione. E questa volta di novità se ne vedranno parecchie.
In questo articolo faremo una rapida panoramica su ciò che ci aspetta basandoci sulla versione Beta 2 rilasciata il 14 aprile scorso. Nei giorni successivi pubblicheremo una carrellata con le immagini più significative della versione finale. La distribuzione è
già disponibile sul sito ufficiale.
La versione 11.04 ha, alla base, il kernel linux 2.6.38. Oltre alla correzione di alcuni bug presenti nella versione Beta 1, e all'aggiunta di alcune nuove funzionalità minori, va segnalato un aggiornamento per il supporto hardware EeePC, che corregge alcuni noti bug, un supporto per l'Intel IPS (Intelligent Power Sharing) e alcuni miglioramenti per la compatibilità con diversi file system.
Come espressamente specificato dal team, non esisterà più una versione “netbook" del sistema operativo.
Un novità non è affatto una perdita: la strategia adottata dal team, infatti, è stata quella di fondere le due distribuzioni, la “netbook edition" e la “desktop edition", per crearne una che si adatti meglio ad ogni esigenza.
Una volta installato il sistema operativo, ed effettuato l'accesso, ci accorgiamo immediatamente che qualcosa è cambiato. Sulla sinistra del desktop c'è subito una novità: la barra di navigazione di Unity. Già visto nelle precedenti versioni Netbook Remix, Unity è un'interfaccia sviluppata da Canonical e basata sull'ambiente desktop GNOME, che include il gestore di finestre Compiz.
Sono state implementate sia una versione che ha bisogno del supporto all'accelerazione hardware 3D (e che sfrutta, quindi, tutte le potenzialità di Compiz), sia una versione 2D per le schede video più datate. Questa doppia possibilità è uno dei motivi del successo di Unity sul nuovo Ubuntu.
La scelta di Canonical riguardo l'interfaccia utente fornirà molte caratteristiche aggiuntive. Basti pensare al fatto che non sarà più necessario installare software aggiuntivi per ottenere le famose barre di navigazione “alla Mac OS", dato che Unity ce ne fornisce già una di default. È inoltre possibile modificare le icone di questa barra con semplici
drag & drop, avere un supporto completo per le scorciatoie da tastiera, e avere facile accesso ad una panoramica completa del sistema, anche per effettuare rapide ricerca, con un semplice click sull'icona di Ubuntu in alto a sinistra del desktop.
Anche per quanto riguarda i software ci saranno diverse novità. Innanzitutto, il browser di default sarà il neonato in casa Mozilla, Firefox 4.0, con la sua interfaccia sempre più minimalista ed immediata. Un nome che può forse suonare nuovo è invece quello di Libre Office, che rimpiazzerà OpenOffice come office package.
Riguardo ai servizi di cloud computing, anche sul fronte Ubuntu One sono stati fatti progressi. La sincronizzazione dei
file è più veloce, grazie all'implementazione di uno scanning per stabilire quali file sincronizzare e quali no. Il pannello di controllo consente sincronizzazioni selettive e l'icona stessa del programma mostra l'avanzamento dei processi di sincronizzazione.
Passando alla musica, il music player standard sarà Banshee 2.0, forte delle novità che porta con sé. La più importante è sicuramente una migliore integrazione con Ubuntu One Music Store e Sound Menu, figlia proprio dell'annunciata intenzione di Canonical di volere utilizzare tale software come music player predefinito per la nuova versione di Ubuntu. L'interfaccia risulta, inoltre, più accessibile all'utente medio.
Resta presente il supporto al social networking, rappresentato da Gwibber, confermato come altri suoi colleghi. Citiamo l'induscutibile Evolution come client di posta, Transmission per i torrent, e GIMP per la grafica.
Il Software Center consente all'utente di “dire la sua", offrendo la possibilità di fornire una valutazione di ogni software installato. Ogni utente può, opzionalmente, condividere i propri commenti con la comunità sfruttando i servizi di social networking forniti da Gwibber. L'usabilità del Software Center è decisamente migliorata con l'avvento di Unity: ricercare un'applicazione nel sistema installato vuol dire cercarla sia tra quelle installate che tra tutte quelle disponibili, senza quasi accorgersi di dovere eventualmente installarne una nuova.
Concludendo, la grandissima omogeneità tra i software disponibili rende questo sistema operativo sempre più all'avanguardia. Le possibilità offerte dall'interfaccia utente semplificata sono moltissime, e potere usufruire, da subito, di un quantitativo di software così numeroso e soddisfacente, rende questa distribuzione linux una tra le più promettenti.