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Slackware, derivate a confronto

Una panoramica che descrive le caratteristiche salienti di cinque delle principali distribuzioni Linux basate su Slackware.
Una panoramica che descrive le caratteristiche salienti di cinque delle principali distribuzioni Linux basate su Slackware.
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Secondo i dati raccolti nella GNU/Linux Distribution Timeline, la distribuzione più longeva tra quelle attualmente
attive è Slackware, rilasciata per la prima volta il 16 luglio 1993, la bellezza di ventuno anni fa. Il pregio (e per
alcuni, anche il difetto) di questa distribuzione è la possibilità/necessità di eseguire ogni operazione senza “l’obbligo” di sfruttare le facilitazioni
che i vari package manager o desktop environment offrono all’utente. Ciò comporta, in genere, un livello di usabilità molto inferiore
rispetto alle altre principali distribuzioni, ma al tempo stesso offre opportunità di personalizzazione che, di fatto, sono quasi senza
limiti.

Non è un caso, quindi, se ancora oggi Slackware riscuote grande successo, soprattutto tra i veri “puristi” di Linux e dei sistemi Unix-like. Nonostante
ciò, negli anni sono state rilasciate moltissime derivate di
questa distribuzione, alcune pensate apposta per specifiche necessità, altre più generiche ma anche più user-friendly. In questo articolo
vedremo proprio alcune interessanti derivate di Slackware, sottolineando le principali caratteristiche ed i perfezionamenti che apportano alla loro
celeberrima distribuzione antenata.

Salix OS

Secondo

DistroWatch.org

, la derivata di Slackware più “cliccata” dagli utenti Linux è Salix OS. Sul sito ufficiale, Salix è descritto come un sistema operativo leggero, semplice e facile da usare (quindi tendenzialmente user-friendly, che vuole quindi risolvere il maggiore
problema di Slackware); ma principalmente, si tratta di una distribuzione Linux stabile, e proprio di quest’ultima caratteristica è una
delle priorità assolute nel processo di sviluppo di questo sistema.

Figura 1 – Il desktop di Xfce su Salix OS 14.1 (fonte: salixos.org)

Il desktop di Xfce su Salix OS 14.1

Salix OS è ottimizzata per essere una distribuzione desktop, ed utilizza MATE, Xfce o KDE come desktop environment. Dal sito ufficiale è possibile ottenere le immagini .iso dei CD necessari per l’installazione, ma non sono disponibili versioni Live di questo sistema: una volta avviato il CD creato dall’immagine .iso, infatti, partirà l’installer di Salix, basato su un’interfaccia a riga di comando, che per utenti mediamente esperti è facilmente comprensibile (ma può
scoraggiare un po’ di più i principianti).

Superato il processo di installazione, però, Salix è effettivamente intuitivo e facile da usare, se non fosse per qualche problema di incompatibilità dell’hardware (ma questo, quando c’è di mezzo Slackware, non è affatto strano...). Non aggiunge molto di “personale” agli
ambienti desktop, ma include diversi software utili nell’uso di tutti i giorni: tra i tanti vale la pena citare un package manager grafico
(peraltro collegato con i repository di Salix, che sono compatibili con Slackware), un meccanismo di facilitazione per l’installazione di codec multimediali proprietari, e molti altri software più vicini alla sfera utente (tra i quali, per esempio, ci sono GIMP e LibreOffice).

Figura 2 – Alcune applicazioni sul desktop MATE di Salix OS 14.1 (fonte: salixos.org)

Alcune applicazioni sul desktop MATE di Salix OS 14.1

Per altre informazione su Salix, segnaliamo un’interessante recensione abbastanza
recente di Salix OS 14.1 (l’ultima versione stabile), oltre che rimandarvi al sito ufficiale del progetto.

VectorLinux

Seguendo sempre la classifica di DistroWatch.org, la seconda distribuzione derivata da Slackware, in ordine di preferenze degli utenti, è VectorLinux. Si tratta di una soluzione compatta e veloce, e proprio per queste caratteristiche è molto
interessante come opzione per computer più datati. Anche VectorLinux vuole essere una versione più user-friendly di
Slackware, garantendo agli utenti meno esperti la possibilità di svolgere task comuni che vanno dal semplice web browsing, alla lettura delle mail, fino
all’uso di qualche software tipico dei sistemi desktop. Allo stesso tempo, però, può essere configurato come web server o file server, considerata anche la
leggerezza che offre.

Figura 3 – Il desktop di VectorLinux (fonte: vectorlinux.com)

Il desktop di VectorLinux

L’installazione di VectorLinux può essere effettuata tramite un installer grafico (non proprio eccezionale ma abbastanza funzionale). A
questo scopo, possiamo scaricare le immagini .iso dal sito ufficiale, da utilizzare anche per eseguire una versione Live di questo sistema operativo (operazione che Salix, ad esempio, non consente di effettuare).

VectorLinux utilizza Xfce come desktop environment di default, unitamente alla dockbar CairoDock. Già subito dopo
l’installazione è possibile di sfruttare alcuni dei programmi preinstallati, che consentono di effettuare le operazioni più comuni (Firefox, GIMP, InkScape e Shotwell sono solo alcuni esempi di applicazioni desktop
incluse). Oltre ai software appena citati, sono preinstallati molti tool per la compilazione di programmi e, più in generale, per gli sviluppatori. È presente, tra l’altro, il gestore dei pacchetti Gslapt, che risulta molto simile a Synaptic di Ubuntu e
può tornare utile per l’installazione di nuove applicazioni.

Figura 4 – Il gestore dei pacchetti Gslapt sul desktop di VectorLinux

Il gestore dei pacchetti Gslapt sul desktop di VectorLinux

Per avere maggiori informazioni su VectorLinux, rimandiamo anche in questo caso al sito ufficiale, segnalando altresì
un’interessante recensione.

Zenwalk Linux

Un’altra soluzione interessante e basata su Slackware è Zenwalk Linux. Anche in questo caso, le parole d’ordine sono leggerezza e facilità d’uso, senza tralasciare la garanzia di stabilità derivante da vent’anni di sviluppo alle spalle di
Slackware. Zenwalk viene distribuita in ben cinque versioni, che possono aderire più o meno bene alle esigenze degli utenti: Standard (basata su Xfce), Live, Core, Gnome ed Openbox. Ognuna di esse può essere scaricata dal sito ufficiale, che in realtà non è altro che un
forum; probabilmente questo è uno dei difetti di Zenwalk, che pecca in termini di supporto e documentazione (nonostante ciò che ci si
aspetta proprio da un forum).

Figura 5 – Il desktop di Zenwalk Linux (fonte: distrowatch.org)

Il desktop di Zenwalk Linux

L’installazione di Zenwalk Linux segue la filosofia secondo la quale è sufficiente utilizzare "one application per task": dopo
l’installazione, infatti, il sistema offre un solo software per ogni tipo di operazione, a differenza di altri sistemi con vincoli di
leggerezza meno stringenti, che talvolta offrono soluzioni multiple (si pensi ad esempio alle distribuzioni con più di un browser preinstallato). Anche
Salix OS (di cui abbiamo già parlato) segue questa filosofia, che è indice di quanta importanza abbia il requisito di leggerezza che queste distribuzioni
devono rispettare.

In generale, Zenwalk si presta bene ad un uso come sistema desktop, offrendo diverse applicazioni interessanti per la navigazione web e la gestione dei file multimediali. Inoltre, può essere utilizzata anche dagli sviluppatori, essendo dotata di diversi tool di sviluppo. Zenwalk possiede molti strumenti specializzati, che consentono la configurazione
di questa distribuzione sia sfruttando un’interfaccia grafica come quella offerta da un desktop environment, sia tramite riga di comando, secondo una
filosofia più Unix-like (che, peraltro, garantisce più opzioni di personalizzazione). Il gestore dei pacchetti è Netpkg, e può essere
utilizzato per gestire l’installazione e la rimozione di nuovi software tramite un comoda interfaccia grafica.

Figura 6 – L'interfaccia di Netpkg su Zenwalk (fonte: distrowatch.org)

L'interfaccia di Netpkg su Zenwalk

Per maggiori informazioni, segnaliamo una recensione di DistroWatch.org.

Slax e Porteus

Due soluzioni interessanti, anch'esse entrambe derivate da Slackware, sono Slax e Porteus. Si tratta di due distribuzioni Live, pensate principalmente non per essere installate su un computer vero e proprio, ma che si prestano meglio a situazioni
particolari, in cui non è necessario o non si può fare affidamento ad un intero PC.

Slax
può essere avviata da CD e caricata completamente in RAM, consentendo la lettura di un altro dispositivo ottico dallo stesso lettore dal
quale era stata avviata la distribuzione. Essa occupa circa 250 MB, ed utilizza i desktop environment KDE o Fluxbox. Dal sito ufficiale possiamo scaricare due versioni: una per l’installazione su CD, ed una che
può essere installata su un pendrive USB; in entrambi i casi, sono disponibili le versioni a 32 e 64 bit. A dispetto delle ridotte dimensioni, Slax include
diversi software preinstallati, e può essere comodo avere sempre un CD o un pendrive con questa distribuzione a portata di mano, ad
esempio per poterla utilizzare in situazioni di recupero dei dati o analisi del malfunzionamento di un sistema operativo.

Figura 7 – Il desktop di Slax (fonte: distrowatch.org)

Il desktop di Slax

Porteus
nasce proprio sulla scia di Slax, volendone migliorare le caratteristiche e proporsi quale valida alternativa Live di Slackware. Tuttavia questa soluzione
può essere utilizzata anche come sistema desktop completo. Lo stesso sito ufficiale consente di decidere che versione
di Porteus si desidera scaricare, potendo scegliere tra la versione GUI (graphic user interface) e quella CLI (command line interface), nonché scegliendo uno dei diversi desktop environment supportati (RazorQT, MATE, KDE, LXDE o Xfce).

Figura 8 – Il desktop di Porteus (fonte: porteus.org)

Il desktop di Porteus

Conclusioni

In definitiva, tra le cinque distribuzioni viste quella più completa è probabilmente VectorLinux, sebbene Salix non disti troppo dalla
vetta. Di particolare interesse, però, sono anche Slax e Porteus: la prima quale riferimento per le distribuzioni Live, mentre sarà molto interessante approfondire ulteriormente l’utilizzo della versione kiosk di Porteus.

Sostanzialmente, però, il tentativo di aumentare la facilità d’uso di Slackware, sebbene vistosamente tentato, è ancora lontano dal
raggiungere i livelli di usabilità delle principali distribuzioni desktop (da Ubuntu ad openSUSE, passando per Fedora e Linux Mint). Per questo motivo, a mio avviso, ognuna delle distribuzioni analizzata ha molta strada da fare se
vuole diventare una valida soluzione desktop.

Nel campo dei sistemi server, invece, ognuna delle soluzioni viste offre un grande livello di stabilità (ereditato
direttamente da Slackware), unitamente alla leggerezza del sistema operativo. Per questo è probabile che i campi di applicazione più
plausibili di Slackware e derivate continuino ad essere quelli più vicini alla sfera di sistemisti, amministratori di sistema e sviluppatori.

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