Questa è la traduzione dell'articolo You Can Get There From Here: Websites for Learners di Amber Simmons, pubblicato originariamente su A List Apart il 3 Novembre 2009. La traduzione viene qui presentata con il consenso dell'editore (A List Apart Magazine) e dell'autore.
Come molti genitori moderni, dico "vai a dare un'occhiata su internet" ai miei figli almeno un centiniaia di volte alla settimana. Mentre io sono cresciuta con i volumi della World Book Encyclopedia sparsi sul mio tappeto, chi oggi vuole imparare qualcosa ha a disposizione una piattaforma per l'apprendimento potenzialmente migliore, più immersiva e multimediale. Tutto ciò su cui vogliamo imparare qualcosa - dagli organismi più microscopici ai più grandi capolavori dell'arte mondiale - può essere trovato sul web. Internet è il più contributo all'apprendimento dai tempi dell'invenzione della stampa.
Almeno questo è il sogno; la realtà è un po' meno luminosa.
La maggior parte dei siti web non sono amichevoli nei confronti di chi vuole imparare. Chi crea siti web punta a cosa come l'accessibilità, la bellezza del design, un'interfaccia usabile per ospitare contenuti pensati per il web, ma non hanno spesso in mente gli obiettivi o i bisogni di chi invece vuole imparare online (sempre che sappiano cosa siano questi bisogni).
In generale, nel nostro settore, non abbiamo fatto il nostro meglio per rendere i nostri siti ricchi di contenuti adatti all'apprendimento o all'esplorazione. Chi vuole imparare ha bisogno di altro che keywords azzeccate e titoli strepitosi. Ha bisogno di un ambiente che sia narrativo, interattivo e scopribile.
Narrativa
Raccontare, narrare, sono cose essenziali nel processo dell'apprendimento. Da certi film epici alle conversazioni con i bambini, tutta la comunicazione umana gira intorno al raccontare storie. Usiamo le storie per trasmettere informazioni e per fare connessioni emozionali tra ciascuno di noi. Gli scrittori usano la narrativa per allineare quello che sanno del mondo con quello che i loro lettori sanno del mondo, e attraverso lo scambio di storie nasce un rapporto di fiducia. Il lettore si identifica con lo scrittore.
Ma importante come la narrativa consapevolmente inserita nel contesto di un sito web è la narrativa che il lettore crea per conto suo. I lettori creano una sorta di trama narrativa nel momento stesso in cui si muovono su un sito, spostandosi da un contenuto all'altro. Questa narrativa emerge dalle relazioni tra gli item di contenuto e aiuta il lettore a trasformare frammenti di informazioni in conoscenza. Quanto più chiaramente un lettore può discernere queste relazioni, tanto più significativa sarà la narrativa che sarà in grado di costruire.
Interazione
Una tramma narrativa coinvolgente lascia la porta aperta per l'interattività, che poi è il cuore di ogni attività di apprendimento. Non sto parlando di interfacce in Flash o pulsanti che vanno premuti per far accadere qualcosa. Sto parlando di una forma più puntuale e pervasiva di interazione. Sto parlando della capacità di quanto leggiamo online di avere effetti su di noi, di cambiarci.
"Quello che troviamo cambia quello che noi diventiamo" sono le parole scritte nel libro di Peter Morville Ambient Findability. Queste parole importanti ci ricordano che ogni esperienza, ogni frase è una possibile piattaforma per innescare il cambiamento in chi legge.
I lettori e quanti vogliono imparare si immergono nel contesto di un sito ricco di contenuti perché sperano in qualche modo di essere cambiati. Quello che leggono, quello che trovano, può modificare i loro punti di vista, la loro visione del mondo, può dare loro qualcosa che prima non avevano. Più contesto hanno i lettori, meglio potranno integrare quello che trovano con quello che già sanno e credono. Come il fondatore e CEO di Wordnick.com, Erin McKean dice, "Più contesto significa imparare di più".
Contesto
In occasione del mio settimo compleanno, una zia mi regalò una copia della Bibbia. Ma non era semplicemente una Bibbia. Era una Bibbia per studenti, organizzata per lo studio e per l'approfondimento personale.
Un'introduzione mi avvertiva di non leggere il libro dall'inizio alla fine, ma di scegliere un percorso specifico basato sui miei interessi e sui miei obiettivi. I percorsi di lettura erano organizzati per argomenti, incluso il tema delle donne nella Bibbia, o quello delle origini delle feste, quello della guerra e del conflitto.
A sette anni non trovavo attraente nessuno di quei percorsi, così ho messo da parte la mia Bibbia e l'ho dimenticata.
Anni dopo, la scuola Luterana mi ha trasformato in una specie di studiosa delle Bibbia. Conoscevo la Bibbia in modo approfondito, tutte le storie, tutte le lezioni. Un giorno, mettendo ordine nel mio scaffale, ho trovato la Bibbia che mi aveva regalato mia zia e ho iniziato a seguire i famosi percorsi di lettura.
È stato come riscoprire nuovamente tutte le storie. Il cambiamento del contesto - leggere sulle donne, leggere sui re tutto in una volta - mi aveva dato una nuova prospettiva. Le nuove relazioni che avevo trovato mi avevano fornito gli appoggi per elaborare una nuova narrativa. Le parole erano le stesse. Gli eventi pure. Ma la mia visone era cambiata. La mia comprensione del tutto era aumentata.
Il contesto cambia le cose.
Far scoprire le cose
Le persone imparano in modi diversi. Alcune preferiscono un'informazione lineare, organizzata, e i metodi di navigazione dei siti web tradizionali funzionano bene per loro. Altre prediligono un approccio diverso, evitano i percorsi pianificati e amano abbandonarsi all'esplorazione e all'investigazione (quanti di voi, utenti di Twitter, avete l'abitudine di cliccare alla cieca sui link senza avere l'idea di dove vi porteranno? È l'approccio di Steve Irwin per scoprire cose sul web: "Clicco sui link di Twitter, così, solo per vedere cosa succede!"). Queste persone vogliono seguire la loro curiosità piuttosto che un percorso predefinito. Incorporare in un sito web la possibilità di scoprire le cose in modi alternativi le aiuta a fare esattamente ciò.
Quella che potremmo definire scopribilità si riferisce a come un sito web riesce ad adattarsi all'esplorazione di un lettore curioso. Piuttosto che basarsi esclusivamente su una navigazione ordinata e gerarchica, un sito web concepito secondo questo approccio e con la scopribilità in mente aiuta i lettori a costruire la propria personale avventura all'interno dei contenuti. La scopribilità aiuta i lettori a muoversi facilmente da un contenuto all'altro, consentendo loro di creare relazioni mentali ed emozionali tra pezzi di informazione diversificati. Aiuta i lettori a rispondere a questa domanda: "Cosa dovrei leggere dopo?".
Wikipedia è un sito che si lascia scoprire. La sua moltitudine di link interni consente al lettore di muoversi da un argomento all'altro facilmente e senza interrompere il loro flusso mentale di esplorazione. Non è raro iniziare a leggere qualcosa sulle neuroscienze e finire con quelle strane immagini dedicate ai gatti (non parlo per esperienza personale). La scopribilità è importante. Offre ottimi (e spesso coinvolgenti) modi per cambiare il contesto, aiuta chi vuole imparare a scoprire nuovi argomenti di suo interesse.
Quando Twitter ha cambiato le impostazioni per le cosiddette "@ replies" in modo che gli utenti potessero vedere solo le risposte ad altre persone che seguivano, gli utenti del celebre social network si sono arrabbiati non poco. Sentivano che la scelta aveva ridotto drasticamente il fattore scopribilità su Twitter. Un piccolo snippet di informazione in una conversazione non seguita, non poteva più produrre nuove scoperte o la possibilità di di nuive relazioni ed esperienze. Questa scelta ha indubbiamente limitato l'utilità di Twitter come strumento avanzato per chi vuole imparare.
Come strumento adatta alla scopribilità la costruzione di ambienti ricchi di link è efficace, ma non fa abbastanza per illuminare le relazioni tra i contenuti. Anche l'uso dei tag, divenuto molto comune, è in grado di mostrare solo relazioni di primo livello: se due contenuti non condividono un tag comune, un lettore non vedere che c'è una relazione, anche se di fatto esiste.
Dal momento che la comprensione del come item diversi sono collegati tra loro è la chiave per costruire una buona esperienza di apprendimento online, dobbiamo fare di più che fornire dei semplici link per guidare i lettori attarverso il nostro sito.
Sarà l'argomento della seconda parte dell'articolo.
Scoprire strade meno battute
Quando vogliamo esplorare un nuovo territorio nel mondo reale non ci affidiamo a spiegazioni piene di testo. Osserviamo una mappa. Le rappresentazioni visuali del terreno che vogliamo esplorare nel viaggio, siano esse reali o virtuali, sono meravigliose, sono strumenti pratici che ci aiutano a creare un contesto, a scoprire relazioni e andare in giro.
Un lavoro di base per rendere i siti web più scopribili è stato già fatto. I seguenti casi notevoli possono aiutare chi crea siti a immaginare e concepire nuovi modi per rendere il web più adatto all'apprendimento.
Knowledge cartography
Il progetto di ricerca Knowledge Cartography mira a costruire una narrazione visuale che migliori la comunicazione e la comprensione. Illustrando le relazioni all'interno di un network, mappe cognitive costruiscono una narrazione molto diversa rispetto a quella basata su navigazioni gerarchiche organizzate in tassonomie. Le mappe cognitive mostrano la prossimità, le somiglianze e le alternative. Una buona mappa cognitiva può aiutare il lettore a identificare potenziali punti di uscita, modi per navigare dal contenuto che sta attualmente consultando verso qualcosa di nuovo e differente.
Se questo tipo di mappe visuali e interattive potessero diventare parte integrante del sistema di navigazione di un sito, potrebbero drammaticamente cambiare il modo in cui chi vuole imparare trova informazioni online.
Certo, l'infrastruttura richiesta per inviare in tempo reale i dati del nostro sistema di gestione dei contenuti alla mappa potrebbe non ancora esistere. Eppure, non ci sono davvero ragioni per cui le mappe cognitive non dovrebbero avere un ruolo in siti ricchi di contenuti. Pensare al nostro sito come ad un mondo da esplorare può aiutarci a creare esperienze più ricche e complete per i nostri lettori.
Aquabrowser
Aquabrowser è una piattaforma per la ricerca e la scoperta per le biblioteche. Un tool basato su Flash consente ai visitatori di esplorare in modo visuale gli argomenti e il modo in cui sono in relazione l'uno con l'altro. Gli utenti inseriscono un termine da cercare e Aquabrowser restituisce una mappa mentale interattiva di termini associati. Mentre l'utente si sposta da un argomento all'altro, Aquabrowser si aggiorna con nuove associazioni e illustra anche le relazioni tra le parole associate e i percorsi che l'utente ha intrapreso per creare la mappa. Questi "percorsi di scoperta" aiutano a investigare un argomento esplorando le sue relazioni con altri argomenti. Questo approccio organico aiuta anche a costruire una matrice interna del contenuto, ovvero una visualizzazione multidimensionale di qualunque soggetto.
Consentendo agli utenti di saltare tra temi associati, Aquabrowser aiuta chi vuole imparare a vedere elementi di contenuto non simili come potenzialmente collegati, aumentando sia la loro comprensione sia le aree di investigazione ed esplorazione possibili.
Aquabrowser è concepito per le biblioteche, ma i principi che stanno alla base di questo prodotto possono essere facilmente applicati a qualunque sito ricco di contenuti.
Sputnik Observatory
Sputnik Observatory fa due cose molto belle che possono aiutare chi impara a orientarsi nella sua ricerca di informazioni. Quando si visualizza un video, Sputnik mostra i video correlati come link, fornendo punti di uscita rilevanti per aiutare l'utente a scoprire cose nuove. Ma dal momento che di video si tratta e che il contenuto ha un valore definito e temporale, il contenuto correlato cambia in funzione del tempo. Quando il soggetto nel video passa ad un altro argomento, Sputnik risponde cambiando al volo il contenuto correlato. È quasi come avere una conversazione con il contenuto e funziona meravigliosamente per guidare l'utente alla scoperta di nuovi contenuti.
La seconda cosa interessante che fa Sputnik è che consente all'utente di salvare i suoi percorsi, ovvero i percorsi che ha compiuto per arrivare da un contenuto all'altro. Chiunque abbia osservato con attenzione un parco ben progettato sa che le persone non seguono sempre i percorsi prestabiliti dai progettisti. Certi schemi grafici dimostrano che le persone creeranno la loro via personale nel paesaggio, reale o virtuale, quella che meglio si adatta ai propri bisogni. Sputnik consente alle persone di tenere traccia di questi percorsi e di condividerli con altri, creando così una sorta di tour alimentato dagli utenti all'interno del sito.
Creare una internet migliore
In un'intervista, Eric McKean ha evidenziato il fatto che "Alle persone piace avere conversazioni significative e provare una sensazione di piacere dalla scoperta. Dai alla gente tutto questo e hai creato un'internet migliore!". La capacità di esplorare le relazioni insite nei contenuti di un sito per navigare non solo e tanto attraverso le vie principali ma attraverso i nostri desideri e le strade meno battute è fondamentale per creare un'esperienza di apprendimento immersiva e coinvolgente.
Strumenti come Aquabrowser o l'interfaccia di Sputnik, la cartografia cognitiva, anche i semplici collegamenti ipertestuali aiutano gli utenti a definire contesti nuovi e a costruire relazioni tra i contenuti e le informazioni. Ma gli strumenti sono tali: strumenti che assistono il lettore nell'esplorazione del contenuto.
Dobbiamo essere sicuri di creare un paesaggio ricco, variato che si adatti naturalmente a quel tipo di esplorazione che porta benefici ai lettori. Le nostre creazioni non sono fatte di frammenti di contenuto indipendenti, ma hanno un ruolo nel contesto di una narrazione più ampia. Se ciò che troviamo cambia chi siamo, dobbiamo creare contenuti che valga la pena esplorare e scoprire.