La prossima settimana, dal 13 al 15 maggio, si terrà il phpDay 2010, per questo abbiamo deciso di intervistare Francesco Fullone, organizzatore dell'evento e fondatore del GrUSP.
D - In un post pubblicato su oneOpenSource ho individuato le tendenze del phpDay 2010 nell'attenzione alla qualità, al cloud computing e ai database relazionali. Pensi siano davvero questi i "trend" di quest'anno? Ne vedi altri?
R - Più che di ORM si parla di approci alternativi alla gestione dei dati e sicuramente il movimento "NoSQL" che si è venuto a creare nell'ultimo anno, e che tratta soprattutto delle tematiche di db documentali, è di grande interesse. Il cloud ormai come tema buzz è "vecchio" e, finalmente, si iniziano a portare esempi concreti di utilizzo. Il vero tema che però è sempre piú presente nelle conferenze tecniche internazionali è la qualità del software. Puoi ben notare quanti e quali sono i talk relativi a testing, continuous integration e deploy.
D - Come ogni anno, sono moltissimi gli speech in programma. Puoi indicare quelli che, secondo te, un programmatore PHP non dovrebbe assolutamente perdere?
R - Sicuramente consiglio, a chi non conoscesse l'argomento, di seguire i talk riguardanti continuous integration e testing. Sono molto interessanti anche quello presentati da POTENCIER sulla dependancy injection e quelli sull'uso di Mongodb o Couchdb per PHP.
D - Sempre parlando degli speech in programma si nota un grande assente: PHP 6. Troppo poche informazioni per adesso o è stata una scelta voluta per offrire solo talk "pratici"?
R - Piaccapisei? Come? Scherzi a parte, non esiste ad oggi nessun PHP6. Almeno fino a quando gli sviluppatori non saranno pronti ad usare decentemente il 5.3, che all'estero è un dato di fatto ed in Italia una bestia nera da tenere distante.
D - Rimanendo su PHP6, quali saranno per te le novità più interessanti nella nuova incarnazione del linguaggio?
R - Tendenzialmente se si parla di PHP 6 si cita "PHP 6 = PHP 5.3 + unicode", Infatti le novità che saranno introdotte dalla nuove versione del linguaggio saranno poche. Tutto il team si è concentrato per "ripulire" il codice e rendere meno facile agli sviluppatori l'uso di "cattive pratiche". Register_globals, magic_quotes e safe_mod scompariranno così come le variabili globali lunghe (ie. $HTTP_COOKIE_VARS) o la retrocompatibilità alle classi pre PHP 5. Insomma una rivisitazione per aumentare la qualità (parola che ritorna insistentemente, eh?) dei prossimi software realizzati con PHP.
D - Parliamo invece di database, ce ne sono moltissimi e sembra ci sia in atto una gara a chi passa prima da MySQL a NoSQL. La strada è segnata, oppure l'accoppiata PHP+MySQL è destinata ancora a durare per molto tempo?
R - Più che di una gara si può parlare di prendere coscienza di un nuovo modo di gestire le informazioni. L'approcio relazionale non scomparirà mai, per molti motivi, tra cui la necessità di correlare (soprattutto in software gestionali) più oggetti differenti gli uni con gli altri.
Semplicemente i database documentali si stanno imponendo per fare quello che gli riesce meglio. Gestire documenti. Probabilmente i prossimi wiki, o client di posta elettronica, o magari parti di CMS saranno basati su approci NoSQL. Bisogna però, come per i discorso cloud fatto in precedenza, aspettare che gli sviluppatori passino dalla fase di euforia da nuova tecnologia a quella di utilizzo "serio" dello strumento.
D - Joomla 1.6, WordPress 3.0, Drupal 7, sono 3 dei CMS più attesi. Hai avuto modo di provarli e quali sono state le tue impressioni a riguardo? Quale di questi ti sembra aver avuto maggiori "evoluzioni" in termini di programmazione?
R - Non vedo nomi di CMS nella lista, ma solo un blog engine che scimmiotta CMS e un CMS ancora acerbo ma che sta iniziando a maturare muovendo i primi passi in mondi "enterprise" (Drupal). Comunque questi due li ho provati e la crescita (di funzionalità ) si è vista, peccato che ancora la qualità (del codice) lasci un po' a desiderare...
D - Ultima domanda: cosa ti aspetti da questo phpDay 2010?
R - Come evento devo dire che è uno dei più interessanti in Europa, per talk...peccato che il pubblico italiano non parteciperà secondo le aspettative iniziali. Pigrizia per la distanza? Mancanza di interesse nella formazione personale? Non saprei. Aspetto feedback dai vostri lettori.