A fine maggio (quasi in corrispondenza con l'uscita di Fedora 17) è stata rilasciata Linux Mint 13, ultima versione di una distribuzione che, negli ultimi tempi, sta vedendo una notevole crescita dei suoi seguaci. Basata su Ubuntu in molti aspetti, Mint si è diffusa tra molti dei nuovi utenti del mondo Linux, riuscendo a posizionarsi in testa alla speciale classifica stilata da DistroWatch.com e basata sul Page Hit Ranking relativo alle visite ed ai download delle principali distribuzioni Linux.
In questo articolo vedremo gli aspetti salienti di questa distribuzione, analizzando le opportunità che offre ed i principali tratti distintivi che la pongono ad un diverso livello rispetto alle altre distribuzioni. Vale la pena sottolineare subito che si tratta di una versione supportata a lungo termine (LTS), per la quale il team garantisce un supporto fino ad aprile 2017.
Per tutti coloro che volessero provare questo sistema operativo, segnaliamo, inoltre, la possibilità di scaricarlo direttamente dall'apposita pagina sul sito ufficiale.
Ambiente Desktop
"Maya" (nome in codice di questa nuova versione) è rilasciata in diverse versioni, dipendenti essenzialmente dal Desktop Environment su cui sono basate. Nato nel 2006, quando GNOME 2 governava i desktop di Ubuntu, Fedora e moltissimi altri sistemi operativi Linux, Linux Mint ha continuato a mantenere un aspetto abbastanza simile a quello originale. Questa caratteristica è stata realizzata grazie al lavoro del team di sviluppo che ha rilasciato MATE, un fork di GNOME 2, che ne conserva molte caratteristiche ma che, al tempo stesso, si integra alla perfezione con il resto del sistema operativo, essendo stato pensato apposta per questo. L'interfaccia utente è molto intuitiva e funzionale; è basata su un pannello che, di default, è posto nella parte bassa dello schermo (molto simile all'impostazione ben nota di Windows), e che consente l'utilizzo di gran parte delle funzionalità e delle applicazioni disponibili.
La versione di MATE installata su Mint 13 è la 1.2, che presenta molte delle principali caratteristiche di GNOME 2, quali la compatibilità con Compiz per gli effetti grafici e la generale "stabilità" dovuta agli anni di utilizzo di questo DE. Tuttavia MATE mostra anche qualche difetto dovuto al mancato porting di alcune caratteristiche, come la gestione integrata dei dispositivi Bluetooth che (come dichiarato dal team di sviluppo) potrebbe non funzionare correttamente.
Oltre a MATE, per rimanere al passo e consentire comunque agli utenti di sfruttare le novità di GNOME 3, Maya è rilasciato anche con Cinnamon 1.4, fork di GNOME 3. In questo caso, la possibilità di mantenere lo sviluppo in linea con quello di GNOME fornisce agli sviluppatori molti benefici. Di questi ultimi godono, ovviamente, anche gli utenti: l'interfaccia, che somiglia molto a GNOME Shell, è più accattivamente ed include molte tecnologie innovative, rappresentando una sorta di "risposta" ad Unity.
Vale la pena precisare che, per gli ambienti con ridotte capacità grafiche, Cinnamon può risultare troppo pesante, poiché richiede l'accelerazione 3D. Questo è uno dei motivi per cui viene ancora offerta l'opportunità di scegliere MATE.
Anche il gestore del login grafico utilizzato su Mint si basa sulla soluzione proposta dal team di sviluppo di GNOME: MDM ( Mint Display Manager) è adottato e sviluppato da Linux Mint, e si amalgama meglio con il resto del sistema. Già dall'interfaccia di login, inoltre, viene data la possibilità all'utente di cambiare la lingua, grazie alla presenza di una apposito pulsante che, in molte situazioni, può tornare utile.
Applicazioni
Linux Mint si appoggia sia ai repository di Ubuntu, che già potrebbero essere più che sufficienti per soddisfare le necessità delle maggior parte degli utenti, sia a repository personalizzati che includono software specifici, pensati apposta per una migliore integrazione con il sistema. Per la gestione, l'installazione e la ricerca dei software, così come Ubuntu propone il suo Software Center, Mint disponde di un molto ben fatto Gestore Applicazioni, mediante il quale è possibile ricercare le applicazioni mediante una distinzione per categorie, o direttamente tramite un'apposita ed immancabile funzione di ricerca.
Anche qui, come su Ubuntu, è possibile lasciare la propria recensione sulle applicazioni scaricate, fornendo al resto degli utenti un'idea di massima sul valore pratico dei software disponibili.
Altre applicazioni installate di default sono:
- LibreOffice 3.5.2 come suite per la gestione documentale e ciò che riguarda l'ufficio;
- Firefox 12 come web browser;
- GIMP 2.6.12 come editor grafico;
- Thunderbird 12.01 per le e-mail;
- Pidgin 2.10.3 come client per la messaggistica instantanea.
Va inoltre sottolineato che, contrariamente alle tipiche politiche open source, che tendono ad evitare soluzioni software proprietarie, Linux Mint è più orientate alle necessità degli utenti. Non è, dunque, un caso che sul sito ufficiale sono proposte le immagini .iso delle versioni Cinnamon e MATE che includono anche codec proprietari, evitando i lunghi e fastidiosi download post-installazione.
Altre novità
Seguendo la filosofia secondo cui le necessità dell'utente devono avere la priorità, insieme all'installazione viene fornito Mint4Win, un software che consente l'installazione di Mint tramite Windows, analogamente a quello per cui è stato pensato Wubi con Ubuntu.
Per quanto riguarda il motore di ricerca di default, invece, Mint si differenzia dal suo "antenato" per la scelta di Yahoo!, che sostituisce Google e fornisce una valida alternativa piena di funzionalità e, in generale, all'altezza delle esigenze. In realtà questa scelta è stata confermata soltanto per alcuni paesi (tra cui l'Italia e l'Irlanda, paese d'origine di questa distribuzione), ma si tratta di quelli maggiormente d'interesse dal punto di vista dell'utenza. L'installazione di motori di ricerca alternativi è, comunque, semplice, e viene lasciata libertà agli utenti di scegliere quello più adeguato alle preferenze personali.
Per concludere, aggiungiamo che, essendo un fork di Ubuntu Precise Pangolin, anche Mint Maya è basato sul kernel linux 3.2, ed eredita da Ubuntu tutte le compatibilità hardware testate e definite da Canonical.
Conclusioni
I principali obiettivi che si pone il team di sviluppo ad ogni rilascio sono, la facilità d'uso, il funzionamento "out of the box", la sicurezza e l'affidabilità. Con Maya, tutti questi requisiti sono stati pienamente soddisfatti. Sia MATE che Cinnamon offrono un elevatissimo grado di usabilità, con ampi margini di miglioramento soprattutto per quel che riguarda Cinnamon. La sicurezza e, soprattutto, la stabilità (requisito essenziale, in genere, per tutti i rilasci LTS) sono garantiti dalla dipendenza da Ubuntu 12.04 (anch'esso LTS), che da anni è una garanzia anche sotto questi punti di vista.
Vicino, dunque, alle esigenze di chi si trova a passare dai sistemi operativi "general purpose" commerciali al mondo open source di Linux, Mint 13 rappresenta una delle soluzioni migliori per i nuovi utenti di Linux.