Il 31 Maggio scorso è stata rilasciata l’ultima versione di Linux Mint, distribuzione Linux che continua a convincere molti degli utenti desktop di base, e che è giunta alla release numero 17. Derivato, come da tradizione, dall’ultima versione di Ubuntu 14.04, Linux Mint “Qiana” (nome in codice di ques’ultima release) ne eredita molte caratteristiche fondamentali, nonostante i due desktop environment principali, MATE e Cinnamon, che ne modificano radicalmente l’aspetto.
In questo articolo forniremo una panoramica delle principali caratteristiche di Linux Mint, sfruttando alcune immagini significative. Tutti gli utenti che volessero scaricarlo per utilizzarlo come proprio sistema operativo, o anche solo per provarlo, possono fare riferimento alla pagina di download del sito ufficiale.
Desktop
Come accade ormai da diversi anni, l’uscita di Linux Mint 17 si è tradotta nelle due principali nuove versioni di questo sistema operativo, definite sulla base dei due principali desktop environment che adoperano: Cinnamon e MATE.
Cinnamon 2.2
Una delle principali novità di Linux Mint 17 è la nuova versione di Cinnamon, il principale desktop environment che governa questo sistema da diversi anni, e che sta iniziando ad essere proposto anche in molte altre distribuzioni. Con Cinnamon 2.2, infatti, sono state introdotte molte nuove funzionalità proprie di questo desktop environment, alcune delle quali riguardano dettagli relativi alle applicazioni di sistema, mentre altre consentono di sfruttare al meglio le caratteristiche hardware messe a disposizione dal PC in uso.
La prima novità riguarda il miglioramento del Cinnamon Control Center, nel quale le impostazioni sono suddivise per categoria; ciò, unito alla possibilità di sfruttare lo strumento di ricerca, consente un livello di usabilità complessivamente migliore. Sempre per rendere più user-friendly il processo di modifica delle impostazioni di sistema, sono state migliorate le sezioni relative al risparmio energetico e alla modifica di data ed ora, sia tramite una rivisitazione dell’interfaccia grafica, ma anche ottimizzandone la funzionalità.
Un altro miglioramento introdotto con Cinnamon 2.2 riguarda il tool per gli hot corner, tramite il quale è possibile associare specifiche azioni non appena il cursore del mouse entra in contatto con i quattro angoli dello schermo. Altre novità riguardano il gestore delle finestre, la cui opacità può ora essere modificata immediatamente semplicemente utilizzando la rotellina del mouse (consentendo di avere un feedback visivo immediato su ciò che accade dietro la finestra, senza la necessità di utilizzare Alt + Tab). È interessante, infine, segnalare il supporto ai monitor HiDPI e Retina (sempre più diffusi), e un immancabile ma sempre vastissimo lavoro di bug fixing.
Per chi volesse conoscere tutte le novità su Cinnamon 2.2, segnaliamo un post di Clement Lefebvre che ne riassume esaustivamente tutte le caratteristiche.
MATE 1.8
Passato sempre più in secondo piano, in favore proprio di Cinnamon, MATE (oggi alla versione 1.8) è comunque un desktop environment ancora molto utilizzato, e non soltanto dagli utenti di Linux Mint, dal momento che è stato adottato da molte altre distribuzioni Linux (quale principale erede de facto di GNOME 2). Linux Mint “Qiana” è disponibile anche nella versione MATE, che presenta alcune novità rispetto al suo predecessore.
Una prima interessante novità è quella relativa al gestore delle finestre Marco, che consente il cosiddetto side-by-side tiling (ovvero la possibilità di massimizzare le finestre semplicemente avvicinandole ai bordi dello schermo). Questa funzionalità era già stata introdotta in Cinnamon su Linux Mint 16, ed è finalmente approdata su MATE.
Sono state riviste anche molte applicazioni correlate con MATE. Per citare qualche esempio, il visualizzatore delle immagini Eye Of Mate include la modalità slideshow, la lock screen mostra la data e l’ora, ed è stata introdotta la funzionalità di “undo” per l’applet Sticky Note. Insomma, modifiche non fondamentali, ma numerose; soprattutto se si considera che ad esse va aggiunto il solito lavoro di bug fixing.
A tutto ciò va aggiunto che la nuova versione di MATE risulta più leggera della precedente; inoltre, gli sviluppatori possono avvalersi dei prodotti del lavoro di documentazione che è stato messo in atto in questi ultimi mesi.
Per avere ulteriori informazioni sulle novità introdotte con MATE 1.8, rimandiamo ad un post dal blog ufficiale del progetto.
Applicazioni in Linux Mint 17
Dal punto di vista delle applicazioni, molta rilevanza ha ricevuto il lavoro di perfezionamento dell’Update Manager (il gestore degli aggiornamenti), che è stato reso più veloce, efficiente e “comprensibile”, dal momento che mostra molte più informazioni utili relative ai pacchetti da installare. Ad esempio, è possibile identificare la tipologia dell’aggiornamento (ad esempio, tradizionale o di sicurezza), lo storico degli aggiornamenti e la lista dei kernel disponibili. Inoltre, è stata migliorata l’intera interfaccia, anche tramite la modifica di parte delle icone utilizzate.
Anche il Driver Manager è stato perfezionato, soprattutto nelle funzionalità. Esso, infatti, consente di installare driver aggiuntivi anche senza una connessione ad internet, ma sfruttando un eventuale disco di installazione come repository aggiuntivo e, appunto, “offline”. In tal modo, diventa molto più semplice, ad esempio, installare Linux Mint in tutti quei laptop che non hanno a disposizione una scheda di rete Ethernet, e che necessitano dei driver di installazione della scheda wireless per potere essere accedere ad internet.
Infine, per tutte le altre applicazioni non ci sono grosse sorprese: anche Qiana è compatibile con i principali software utilizzati su Linux per le necessità più comuni. Da LibreOffice, a Firefox, passando per Skype (ma anche per Steam) e Google Earth, Linux Mint 17 garantisce esattamente il livello di compatibilità che ci si aspetta da una delle distribuzioni desktop più utilizzate (per di più, discendente diretta di Ubuntu).
Sistema ed altre novità
Una novità importante, che riguarda più che altro la filosofia di sviluppo che verrà seguita nei prossimi mesi, è la cosiddetta “LTS Strategy”. Finora, tutte le versioni di Linux Mint sono state basate sull’ultima versione di Ubuntu. Di conseguenza, era possibile che alcune caratteristiche ereditate da Ubuntu fossero “poco stabili” o “troppo sperimentali”, aumentando la probabilità del verificarsi di errori o falle del sistema. Per ridurre il più possibile tale possibilità, il team di sviluppo ha dichiarato che, d’ora in avanti, si baserà unicamente sulle versioni LTS di Ubuntu (come la 14.04), che in quanto tali dovrebbero garantire proprio una maggiore stabilità. Prima di arrivare a Linux Mint 18, quindi, è molto probabile che vedranno la luce le versioni 17.1, 17.2 e così via.
Altre novità degne di nota riguardano il display manager MDM (col quale è stato migliorato il supporto a monitor multipli), l’introduzione di un tool per la gestione delle lingue (accessibile dal control center), e la rivisitazione dell’interfaccia della Welcome Screen e del tool per la configurazione delle sorgenti dei software.
Linux Mint 17, oltre ad ereditare moltissime caratteristiche di Ubuntu 14.04 (sul quale è costruito), è basato sul kernel Linux 3.13, opportunamente personalizzato, dal quale trae diversi benefici. Ad esempio, con esso è stato introdotto nftables (che ha sostituito il celebre firewall iptables), ma sono stati forniti numerosi aggiornamenti di compatibilità con le schede video AMD (tra cui la possibilità di “switchare” tra più GPU), nonché per le architetture multiprocessore NUMA.
Infine, Linux Mint include una serie di interessanti (ma anche molto belli) sfondi fotografici, offerti gratuitamente da diversi autori. Inoltre, sono state introdotte anche alcune modifiche estetiche al tema Mint-X, che a detta degli sviluppatori lo rendono “completamente rinnovato”.
Conclusioni
In conclusione, Linux Mint 17 è un sistema stabile e funzionale. Stabile perché fondato sulle solidissime basi di Ubuntu 14.04 (che è un rilascio LTS, quindi più che affidabile); funzionale grazie ai miglioramenti costanti che il team di sviluppo apporta a MATE e, soprattutto, a Cinnamon, e che rendono sempre più diffusi questi due desktop environment.
Con Qiana, probabilmente non possiamo dire che ci siano state grandi rivoluzioni (almeno in termini di nuove caratteristiche). Del resto, però, gli utenti desktop di base (che rappresentano la maggior parte degli utilizzatori di Linux Mint) non richiedono grandi innovazioni, ma piuttosto un sistema che tanto user-friendly quanto solido e funzionante.
E questi attributi, Linux Mint 17, li merita in pieno.