Da qualche giorno è disponibile per il download la release candidate di Linux Mint 17.2 (nome in codice: Rafaela), ultima versione di una delle distribuzioni Linux per i sistemi desktop più apprezzate dagli utenti. Questo nuovo rilascio, tra le altre cose, sarà LTS, cioè supportato a lungo termine: saranno infatti disponibili aggiornamenti fino al 2019, rendendo Linux Mint 17.2 un sistema sempre più stabile.
In questo articolo vedremo le principali caratteristiche di questo sistema operativo, analizzando le novità introdotte nelle sue due principali versioni, vale a dire quelle basate su Cinnamon e MATE. Per farlo ci serviremo di alcune immagini significative di entrambi i desktop environment.
Chiunque fosse interessato al download di questa distribuzione può fare riferimento al blog ufficiale di Linux Mint, in particolare ai post relativi alle versioni di MATE e Cinnamon.
MATE
Iniziamo con la prima delle due versioni principali di Linux Mint, vale a dire quella basata su MATE. Con il nuovo rilascio, la versione di questo desktop environment è l'ultima disponibile, cioè la 1.10. Gli aggiornamenti introdotti sono molti, ed oltre a migliorare le performance del sistema, hanno contribuito a perfezionare alcuni dettagli relativi alle funzionalità disponibili su MATE.
Una delle novità riguarda il file browser Caja, che adesso consente di abilitare o disabilitare le estensioni direttamente a runtime. Inoltre, è stata introdotta la libreria audio libmatemixer, che consente adesso di riconoscere automaticamente i server audio PulseAudio, ALSA ed OSS, tutti supportati. È stata poi perfezionata la pagina di aiuto, mentre il lettore Atril supporterà (finalmente) il formato ePub.
Nelle note di rilascio, oltre ad un panoramica completa di Linux Mint, il team di sviluppo ha anche dichiarato che, in vista della prossima versione di MATE, alcune delle caratteristiche di Cinnamon (che di fatto è ormai il desktop environment principale di Linux Mint) saranno portate su MATE. Per maggiori dettagli, è possibile consultare l'apposita pagina di discussione su GitHub.
Cinnamon
Sebbene abbiamo iniziato questo articolo con MATE, il desktop environment principale di Linux Mint è, ormai da qualche anno, Cinnamon, giunto alla versione 2.6. Il nuovo rilascio è caratterizzato da una profonda revisione del codice, finalizzata a migliorare i tempi di caricamento e ridurre l'utilizzo della CPU, risultando in un complessivo miglioramento delle prestazioni. A questo si aggiungono poi molti perfezionamenti meno "drastici", ma comunque utili a migliorare la user experience generale.
Con il nuovo rilascio è stato perfezionato il supporto agli schermi multipli, ed ora è possibile utilizzare una combinazione di tasti (Super + Shif + freccia direzionale) per spostare rapidamente una finestra da uno schermo ad un altro. Anche i pannelli sono stati migliorati, proprio per adattarsi meglio a sistemi con più monitor. Inoltre, è stata introdotta una nuova funzionalità di "intelli-hide", che consente di nascondere automaticamente (ed in maniera "intelligente") proprio questi pannelli.
Sono stati migliorati anche gli screen saver: mentre prima essi semplicemente bloccavano lo schermo, il nuovo supporto ad XScreenSaver ed agli screen saver HTML5 consente anche di riprodurre animazioni. Tra l'altro, è possibile modificare i parametri di luminosità dello schermo anche durante la visualizzazione dello screen saver.
Altre novità di Cinnamon riguardano le applet. In particolare, ne è stata introdotta una in grado di "disabilitare" il risparmio energetico (che può tornare molto utile a chi utilizza Cinnamon per le presentazioni: si evitano così notifiche indesiderate, cali di luminosità improvvisi, eccetera). L'applet del risparmio energetico, inoltre, include ora anche la possibilità di modificare la luminosità ed il contrasto. Infine, sono stati aggiunti nuovi effetti animati applicabili alle finestre, mostrati nell'immagine seguente:
Un'altra funzionalità introdotta su Cinnamon riguarda il trasferimento dei file multipli, che adesso non avviene più in modo parallelo, bensì sequenziale.
Per maggiori dettagli, è possibile prendere visione delle note di rilascio ufficiali.
Altre novità
Alle novità appena descritte se ne aggiungono altre comuni ad entrambi i desktop environment. La prima di esse è relativa all'interfaccia di gestione dei Sorgenti Software, che adesso consente di visualizzare i pacchetti disponibili su diversi archivi PPA. È inoltre possibile gestire pacchetti la cui origine è sconosciuta o diversa da quella presente nei repository.
Anche il Gestore degli Aggiornamenti è stato aggiornato, ed ora utilizza l'intera interfaccia per comunicare la presenza di errori o il completamento dell'installazione degli aggiornamenti. Sono stati introdotti, inoltre, gli alias dei pacchetti, che consentono di visualizzare nomi più "leggibili" (ed anche tradotti automaticamente nella lingua locale) per alcuni pacchetti principali.
Altri perfezionamenti sono stati introdotti nella schermata di login MDM, nonchè nella finestra delle preferenze della lingua; ad esempio, sono state aggiornate le bandiere di alcune lingue meno diffuse.
Per quanto riguarda il sistema, è stato migliorato l'auto-completamento su Bash, nonchè la gestione della storia dei comandi (che adesso non include i comandi ripetuti). È stata anche introdotta una nuova opzione per apt, che consente di visualizzare i pacchetti "recommended" relativi ad un particolare software. Se, ad esempio, abbiamo installato Wine e vogliamo verificare se abbiamo dimenticato di installare alcuni di questi pacchetti, possiamo visualizzare quelli mancanti come segue:
apt recommended wine
Conclusioni
Linux Mint è una delle soluzioni Linux più apprezzate per gli ambienti desktop. Nata come fork di Ubuntu, da qualche rilascio a questa parte ha iniziato un percorso di maggiore "indipendenza": mentre fino a qualche tempo fa ogni nuova versione di Mint corrispondeva ad un nuovo rilascio di Ubuntu, adesso solo le versioni LTS del sistema di Canonical vengono utilizzate come riferimento iniziale. Per questo motivo, Linux Mint 17.2 si basa sui pacchetti di Ubuntu 14.04, e non su quelli della versione 15.04. Questo approccio sembra essere il primo passo verso una fase di maturità sempre più evidente, che non a caso ha contribuito a posizionare Linux Mint tra le distribuzioni Linux desktop più utilizzate.