Il 29 novembre 2014 è stata rilasciata la ultima versione 17.1 di Linux Mint, nelle due varianti MATE e Cinnamon. Salta subito all'occhio la nuova numerazione: dalla versione 17 non si è passati direttamente alla 18: ciò rispecchia una modifica della tradizionale regola che vedeva ogni rilascio di Linux Mint basarsi sull'ultima versione di Ubuntu; d'ora in avanti tale regola sarà applicata solo in corrispondenza di un rilascio LTS della distribuzione di Canonical. In tutti gli altri casi, ogni nuova edizione di Linux Mint costituirà un vero e proprio aggiornamento, basato sulla versione precedente.
Il numero di versione ed il cambio di "filosofia" non sono, ovviamente, le uniche novità di Linux Mint 17.1, nè le più significative. In questo articolo ci serviremo di alcune immagini per descrivere proprio le principali caratteristiche di questo nuovo rilascio. Per chiunque volesse provare ed installare questa distribuzione, segnaliamo che è possibile farlo tramite la pagina di download del sito ufficiale.
Il nuovo sistema di versioning
Abbiamo già chiarito il motivo del numero 17.1, che identifica la nuova versione di Linux Mint (il cui nome in codice è Rebecca). Quello che ancora non abbiamo spiegato è il motivo di questa scelta. In primis, quindi, vale la pena sottolineare che un rilascio basato su una versione LTS di Ubuntu ne erediterà anche le caratteristiche di stabilità di cui questo tipo di rilasci generalmente gode. Ciò rappresenta un vantaggio considerevole, e riduce la possibilità di dovere correggere bug e difetti dovuti all'introduzione di tecnologie e soluzioni innovative ma ancora non perfettamente mature.
Inoltre, con il nuovo sistema saranno semplificati gli upgrade, ovvero gli aggiornamenti da una versione di Mint alla successiva, che non richiederanno più una completa reinstallazione, ma potranno essere effettuati in maniera molto agevole. Anche chi ha installato la Release Candidate (uscita poco più di 15 giorni fa) può facilmente aggiornarla alla versione stabile, assicurandosi che tutti gli aggiornamenti di livello 1 siano stati installati.
Cinnamon e MATE: il desktop
Come sempre accade, anche Linux Mint 17.1 è stato rilasciato in due versioni: una basata su Cinnamon e l'altra su MATE.
Cinnamon 2.4 è una delle principali novità di questo rilascio. La nuova versione di questo desktop environment include infatti diversi piccoli miglioramenti, che vanno da un nuovo set di icone alla revisione del codice sorgente (che allegerisce il carico computazionale del sistema), passando per il supporto migliorato all'hardware o la possibilità di configurare il font del desktop. Tutto ciò (e molto altro) contribuisce a rendere il sistema più reattivo, oltre che a semplificarne l'usabilità e migliorare la user experience. Tra le tante novità, citiamo il nuovo design del pannello per la personalizzazione dei temi visivi, così come il network manager (basato sull'interfaccia vista nell'ultima versione di GNOME). Anche Nemo, il file browser, ha ricevuto alcuni miglioramenti, con il restyling della toolbar e la possibilità di assegnare degli "emblem" (cioè dei particolari simboli identificativi) alle icone. Tutti i dettagli relativi a Cinnamon 2.4 e le relative novità sono visionabili sull'apposita pagina del sito ufficiale di Linux Mint.
La principale alternativa a Cinnnamon è MATE, che offre un'interfaccia più tradizionalista, ma comunque all'avanguardia. Con quest'ultimo rilascio, infatti, oltre al gestore delle finestre tradizionale (che, ricordiamolo, si chiama Marco), è stato incluso Compiz, integrato e disponibile immediatamente, subito dopo l'installazione. Si tratta di un celebre gestore delle finestre, che ha raggiunto l'apice della sua popolarità con le ultime versioni di GNOME 2, che consente di arricchire l'ambiente desktop con una serie di effetti animati tridimensionali molto accattivanti. Tramite alcune combinazioni di tasti è infatti possibile muoversi tra diversi workspace o ridimensionare le finestre in maniera del tutto originale.
Per quel che riguarda il desktop dell'edizione basata su MATE, non ci sono poi altre grandi novità. Per avere maggiori informazioni è comunque possibile consultare le note di rilascio.
Oltre alle novità già descritte, principalmente relative ai due desktop environment Cinnamon e MATE, Linux Mint 17.1 si avvale di diversi interessanti tool. Uno di questi è l'Update Manager, che è stato aggiornato per consentire all'utente di potere visualizzare non più soltanto i singoli pacchetti da aggiornare, ma gruppi di essi che rappresentano un unico aggiornamento. Ciò rende la lista degli aggiornamenti disponibili molto più leggibile e meno prolissa. Inoltre, è incluso anche un tool per la gestione dei kernel Linux. Con esso è possibile installare molto facilmente la versione del kernel che più si preferisce, potendo peraltro visionare i possibili problemi di sicurezza che i pacchetti più recenti includono, in modo da scegliere con maggiore consapevolezza.
Qualche ritocco è stato poi apportato anche alla finestra di personalizzazione della login screen, con un nuovo layout che ne facilita l'editing. Altri perfezionamenti sono stati apportati all'intero sistema ed ai temi, con nuove icone, font, sfondi e quant'altro. Ancora una volta, per maggiori dettagli rimandiamo il lettore alla pagina delle note di rilascio.
Sistema
Per quanto riguarda il sistema (e quindi gli aggiornamenti meno "evidenti"), il kernel Linux su cui è basato Mint è il 3.13. Anche il supporto ai driver più "rognosi" è stato perfezionato, come dimostra l'esperienza descritta da J. A. Watson in un post su ZDNet, che ha potuto installare i famelici driver per il WiFi Broadcom 43142 immediatamente dopo l'installazione tramite il Driver Manager.
Linux Mint 17.1 supporta sia l'MBR che l'UEFI Secure Boot, sebbene in quest'ultimo caso vale la pena segnalare l'esistenza di un bug. Anche in quest'ultimo rilascio (così come nei precedenti) Linux Mint installa i file per il boot su UEFI all'interno di una directory chiamata ubuntu (più precisamente in /boot/efi/EFI/ubuntu). La conseguenza di ciò è che se qualcuno volesse installare Linux Mint su una macchina che include già Ubuntu, di fatto sovrascriverebbe i file di boot per Ubuntu, con conseguenze facilmente immaginabili. Bisogna ammettere che è abbastanza raro il caso di un utente che desideri utilizzare sia Ubuntu che Linux Mint su una stessa macchina, ma è altresì vero che un bug del genere potrebbe certamente essere evitato.
Conclusioni
Linux Mint 17.1 è esattamente il sistema operativo che ci si aspetta: semplice da usare, stabile, amichevole e, perchè no, anche abbastanza bello. L'introduzione di Compiz su MATE, i tanti perfezionamenti apportati a Cinnamon e, più in generale, all'intero sistema, garantiscono un look moderno e piacevole. Dal punto di vista delle funzionalità, la garanzia è quella di avere alla base Ubuntu 14.04, che finora si è dimostrato sufficientemente stabile oltre che dotato del solito vastissimo parco applicazioni, accessibile anche da Linux Mint.
Insomma, questa nuova versione non fa che confermare la reputazione di Linux Mint: un sistema operativo per tutti.