Il 16 maggio 2013, il team di sviluppo di Linux Mint ha annunciato il rilascio della Release Candidate di “Olivia”, nome in codice di Linux Mint 15. Quest’ultimo rilascio arriva dopo qualche settimana da quello di Ubuntu 13.04 Raring Ringtail, su cui il team di sviluppo di Linux Mint 15 ha gettato le fondamenta per la creazione di questo nuovo prodotto.
In questo articolo forniremo una breve panoramica di alcune delle caratteristiche significative di questa nuova versione, sebbene non si tratti ancora del rilascio definitivo. Linux Mint 15 RC è, infatti, una versione non ancora considerata completa, e consigliamo agli utenti meno esperti di aspettare ancora qualche giorno per il rilascio ufficiale. Ad ogni modo, per chiunque volesse provare questo sistema operativo, informiamo che esso è scaricabile direttamente dal sito ufficiale del progetto.
Ambiente Desktop
Linux Mint 15, come i suoi predecessori, viene rilasciato in due versioni principali, che si distinguono per il desktop environment che utilizzano: MATE e Cinnamon. In entrambi i casi, vedremo quali sono stati gli aggiornamenti e le novità più significative.
MATE 1.6 in Linux Mint 15
Con 8 mesi di sviluppo alle spalle, MATE 1.6 (di cui avevamo già parlato qualche settimana fa) offre a Mint 15 e a tutti i suoi utenti grandi possibilità di personalizzazione e facilità d’uso, oltre alla maggiore stabilità che il lavoro di bug fixing ha comportato. Una delle nuove caratteristiche, non direttamente apprezzabile, è la maggiore leggerezza di questo ambiente desktop, non solo in termini di richieste al processore, ma anche per quel che riguarda l‘occupazione di spazio. A queste e ad altre novità si aggiunge, inoltre, una serie di accorgimenti stilistici, come l’apertura delle finestre al centro dello schermo, o la gestione ottimizzata dei thumbanail in Caja, il gestore delle finestre di MATE.
Cinnamon 1.8 in Linux Mint 15
Sebbene in questo caso, i mesi di sviluppo siano 7 piuttosto che 8, Cinnamon 1.8 è comunque il frutto di un grande lavoro di perfezionamento, correzione e ampliamento delle caratteristiche che offre. Innanzitutto, è stata modificata l’interfaccia di Nemo, il file manager di Cinnamon, che si integra meglio con il resto dell’ambiente desktop; inoltre, è stato aggiunto il supporto alle Desklets, l’equivalente dei Widget di Android, e dei Plasmoids di KDE. Nella versione “out-of-the-box”, Cinnamon 1.8 viene rilasciato con 3 desklets preinstallate, ovvero un orologio, un launcher ed un photoframe, come mostra l’immagine seguente:
E’ stata aggiunta anche un’applicazione per accedere ai Cinnamon Settings, che sostituisce il Control Center di GNOME, necessario fino a poco tempo fa per la gestione delle configurazioni di sistema. Tutto questo (e molto altro) si avvale anche di alcuni miglioramenti che riguardano l’ottimizzazione del rendering grafico, e della capacità di riavviarsi da solo in caso di crash imprevisti. Cinnamon 2D, inoltre, è stato migliorato al fine di richiedere meno risorse di calcolo, potendo scegliere se utilizzare OpenBox piuttosto che Muffin come gestore di finestre.
Cinnamon 1.8 è stato anche dotato di un nuovo screensaver (o lock screen, che dir si voglia) personalizzabile, in cui è possibile inserire un messaggio, insieme ad una serie di miglioramenti relativi a questa funzionalità. Inoltre, tramite lo Spices Management, è possibile installare direttamente dal proprio PC, software quali applet, desklet, temi o estensioni di ogni sorta, senza che ci sia più la necessità di doverlo fare accedendo al sito web di Cinnamon.
Mint Display Manager (MDM)
Oltre alle novità relative al desktop vero e proprio, dal punto di vista grafico è stata rivisitata anche l’interfaccia di MDM, l’applicazione di gestione del login “fatta in casa” dal team di Mint, e basa su GDM. Sono disponibili tre diverse schermate di benvenuto: una (di default) basata su GTK, una personalizzabile con migliaia di temi diversi, ed infine una terza versione, anch’essa personalizzabile, ma basata su Webkit. Quest’ultima possibilità consente di utilizzare le tecnologie web, quali HTML5 e Javascript, per definire i temi in maniera accessibile anche ai meno esperti. A queste novità, inoltre, si aggiungono altri perfezionamenti meno visibili, come la risoluzione di alcuni bug e l’aggiunta di appositi strumenti che agevolano le operazioni di personalizzazione.
Applicazioni
Con Mint 15 sono state introdotte diverse novità in termini di software disponibili. Uno di questi è MintDrivers (anche indicato come Driver Manager), un’applicazione che ha lo scopo di gestire l’installazione dei driver. Essa consente di scegliere, in maniera facile ed intuitiva, la versione dei driver proprietari che meglio si adatta alle esigenze dell’utente, basandosi sul corrispondente backend fruibile su Ubuntu.
La gestione dei pacchetti, inoltre, può avvalersi anche di un nuovo utile strumento, chiamato MintSources o Software Source. Con esso è possibile gestire i repository di riferimento, attivando o meno package instabili e facoltativi per gli aggiornamenti, o gestire i software di terze parti, stabilendo i mirror di default da utilizzare per le installazioni.
Qualche miglioria è stata apportata anche al Software Manager, che gode anch’esso di un grande lavoro di bug fixing. Per il resto, tutte le applicazioni principali di Ubuntu (tranne quelle di MATE) saranno incluse anche su Mint 15: Firefox, LibreOffice, Pidgin, GIMP eccetera sono ancora una volta presenti e rigorosamente aggiornati.
Altre novità
Essendo una distribuzione basata su Ubuntu 13.04, Mint 15 ne eredita anche alcune caratteristiche fondamentali, come il kernel Linux 3.8, che offre migliorie relative alle compatibilità con architetture alternative (ARM su tutte).
Il team ha anche rilasciato nuovi artwork per l’abbellimento del sistema, come alcuni sfondi fotografici realizzati grazie all’aiuto di 12 artisti. Particolare attenzione è stata posta su Mint-X, che consente di visualizzare in maniera quanto più simile possibile, le applicazioni scritte in GTK+ e quelle basate su GTK3. Aggiornato anche il tema base di Plymouth, che ora mostra il logo di Linux Mint con un più accattivante effetto fade-in.
Infine, anche il gestore degli aggiornamenti, Update Manager, è stato perfezionato e dotato della possibilità di aggiornare automaticamente la cache di apt, senza la necessità di richiedere a questo scopo l’interazione con l’utente.