Lo scorso 2 agosto è stata rilasciata la versone beta RC2 di openSUSE 12.2, la distribuzione fornita da Novell e da sempre tra le più note del mondo Linux. Contrariamente alle versioni precedenti, però, questa esce in ritardo rispetto alla tabella di marcia originariamente prevista, in conseguenza ad alcuni problemi sorti durante la fase di sviluppo.
In questo articolo vedremo le novità previste nel nuovo rilascio, che ad oggi è stato fissato per il 5 settembre prossimo.
Prima, però, è bene approfondire il motivo di questo ritardo inatteso (inizialmente il rilascio era previsto per l’11 luglio 2012 scorso).
Il ritardo
Al fine di garantire gli standard di qualità previsti, il team di sviluppo si è recentemente trovato a dover ritardare i rilasci di alcune tappe fondamentali della roadmap relativa sia ad openSUSE 12.2 sia ad alcune versioni precedenti. Questi continui ritardi hanno portato alla necessità di dovere scegliere se riconfigurare tutto l’assetto organizzativo, al fine di trovare soluzioni alternative a questi fastidiosi ritardi.
Su queste problematiche, sulla necessità di progettare un nuovo modello di lavoro, stanno discutendo i principali attori dello sviluppo di openSUSE. Tre punti focali, suggeriti dal release manager Stephan Kulow, possono essere riassunti come segue:
- vi è la necessità di un maggior numero di addetti alle operazioni di integrazione delle singole componenti del sistema;
- il metodo di sviluppo va rivisitato, evitando di lavorare su progetti di sviluppo separati, e consentendo un utilizzo più appropriato di librerie e moduli, evitando la loro duplicazioni e consentendo una migliore organizzazione delle dipendenze;
- dato che il nuovo modello richiederà più tempo, probabilmente potrebbe essere sufficiente anche un solo rilascio annuale.
Una volta comprese, per grandi linee, le vicissitudini che hanno portato agli imprevisti ritardi, concentriamoci adesso sul sistema operativo vero e proprio.
Desktop
Come in tutti i rilasci, anche la versione 12.2 include una serie di aggiornamente alle applicazioni grafiche relative ai singoli desktop environment previsti. La necessità di una maggiore stabilità del sistema, però, ha portato il team sulla strada del miglioramento delle prestazioni per gli ambienti desktop minori. Ovviamente, la scelta di default rimane KDE, alla versione 4.8.4; in alternativa sono disponibili GNOME (con GNOME Shell 3.4.2) o le alternative mostrate in figura.
Sono stati corretti alcuni bug di KDE, in particolare relativamente alla duplicazione dei messaggi di posta quando veniva utilizzata la funzione di filtro locale, ed un perfezionamento della gestione delle chiavette USB, che consente di evitare molti errori dovuti allo smontaggio o all’espulsione forzata durante una fase di scrittura.
Relativamente a GNOME, invece, sono state apportate numerose modifica a software quali Rhythmbox, Eye of Gnome, Gnumeric, Evolution, Gnote, Rednotebook, Vinagre, virt-manager e gnome-screensaver. Il fix di maggiore rilevanza, però, riguarda GNOME Shell, che spesso produceva dei crash in seguito a sospensione o ripristino del sistema.
Infine, LXDE è stato migliorato, risolvendo alcuni bug che prevengono un eccessivo consumo in termine di risorse di CPU. Su Xfce, invece, è stata aggiunta un’applet che consente di visualizzare un calendario popup, ed è stata aggiornata la netload applet.
Di questi aggiornamenti viene dato maggiore approfondimento su un post del blog ufficiale di openSUSE Italia.
Kernel, file system e boot loader
L’ambiente desktop non è il solo ad inglobare numerose novità. Il boot loader, infatti, che era già stato aggiornato nella versione 12.1 a GRUB 1.99, passa alla definitiva e tanto attesa versione 2.0. Con la nuova versione verranno supportati nuovi file system (occhio di riguardo anche per HFS+ di Apple), ed in particolare saranno maggiormente supportate le architettura basate su RAID.
Anche lo splashscreen iniziale, che su openSUSE 12.2 è Plymouth, è stato sottoposto ad alcuni miglioramenti prima di essere promosso come soluzione di default per l’avvio grafico del sistema.
Molte delle modifiche maggiormente sensibili dal punto di vista della stabilità del sistema riguardano, però, moduli ed applicazioni di più basso livello. Sempre dal blog ufficiale si legge che “il pacchetto firmware del kernel e l’elenco degli ID PCI sono stati aggiornati per supportare l’hardware più recente”. Alcune modifiche sono state apportate anche a Systemd, il demone responsabile dell’avvio del sistema.
Altre novità
Dalle informazioni pubblicate sul sito ufficiale, si evince che le novità non si limitano a quelle già viste. La necessità di maggiore stabilità, infatti, si affianca anche ad altri problemi, quali la snellezza del sistema operativo (in termini di dimensioni occupate), i dettagli grafici e la completezza delle applicazioni disponibili. Da questo punto di vista, openSUSE 12.2 introduce alcune novità interessanti. Ne citiamo di seguito alcune:
- il DVD di installazione è stato snellito dalla rimozione dei manuali, che potranno essere installati con un modulo a parte;
- LibreOffice è stato rivisitato, e le icone si adattano meglio al tema principale di openSUSE;
- anche le principale piattaforme per lo sviluppo (gcc, llvm, python 2 e php5) sono state aggiornate. In particolare, python 3 è stato aggiornato alla versione 3.2.3;
- anche le traduzioni sono state perfezionate, consentendo una migliore compatibilità con le necessità di localizzazione del sistema operativo.
Conclusioni
In definitiva, i risultati della riorganizzazione del lavoro, o comunque del ritardo imposto dal release manager, si possono tradurre, almeno stando a quanto visto in questa seconda Release Candidate, in una maggiore stabilità del sistema. Ciò è dovuto ad un intenso lavoro di bug fixing che, tra l’altro, continuerà ininterrottamente almeno per l’intero mese di agosto.
Stando a quanto visto, dunque, è lecito aspettarsi, per settembre, il pieno soddisfacimento degli standard di qualità che il team si prefigge. Vedremo cosa accadrà, sperando che non si verifichino più ritardi come questo.