La fine di aprile ci ha lasciato l'ultima creatura di Canonical,
Ubuntu Natty Narwhal, insieme a tutte le novità che
questo sistema operativo include. Le versioni Desktop Edition e
Netbook Edition sono confluite in un'unica distribuzione, allo
scopo di rendere più uniforme il progetto. Dalla nuova interfaccia utente ai software aggiornati,
passando per il kernel, vediamo tutti i principali aspetti di
questa distribuzione in dieci immagini. Per una recensione classica rimandiamo invece ad un nostro precedente articolo.
Installazione e aggiornamento
Ubiquity , l'applicazione che gestisce
il processo di installazione di Ubuntu, ha reso questa
distribuzione e le sue antenate tra le più semplici da
utilizzare. Il team di Canonical, però, non si ferma mai:
anche con Natty Narwhal arrivano le novità. La più
importante è la possibilità di
aggiornare la propria versione di Ubuntu
direttamente dal live CD. La
semplicità rimane, quindi, un
caratteristica fondamentale dell'installazione.
Figura 1: Ubiquity consente l'aggiornamento a Natty
Narwhal
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Unity
L'interfaccia utente classica, il vecchio volto di
GNOME, lascia ora spazio alla nuova shell di default,
Unity, con tutte le sue
funzionalità: dalla nuova barra
laterale piena di funzionalità, al
global menu che si adatta all'applicazione
in uso. Si tratta della maggiore eredità che Ubuntu ottiene
dalla fusione delle precedenti versioni Desktop e Netbook:
più integrazione tra il software center e le applicazioni
installate, e maggiore accessibilità alle risorse.
L'interfaccia richiede l'accelerazione hardware
3D, mentre per chi ha un sistema meno
performante è sempre possibile passare all'interfaccia di
Ubuntu classica. Intanto il team di sviluppo sta ultimando una
versione 2D di
Unity.
Figura 2: Unity, e le sue nuove
funzionalità
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Software Center
Migliora ancora il sistema di download delle
applicazioni con una nuova funzionalità che consente a
chiunque di dare il proprio “voto” e
lasciare un commento personale su ogni
applicazione messa a disposizione da Ubuntu. La differenza tra
applicazioni installate e disponibili si riduce notevolmente grazie
al pratico modulo di ricerca delle applicazioni fornito da Unity,
che fornisce i risultati relativi ai software installati e,
contemporaneamente, anche a tutti quelli non installati ma
disponibili nei repository.
Figura 3: Il Software Center: commenti e voti ad ogni
applicazione
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Ubuntu One
L'orientamento verso il cloud
computing risulta sempre più evidente con
l'avanzare del tempo. È stata implementata la registrazione
ai servizi di Ubuntu One direttamente via software, senza la
necessità di doversi collegare al sito via browser.
L'usabilità è
migliorata, grazie alle notifiche relative all'avvenuta
sincronizzazione dei file e alla possibilità di seguire
facilmente l'avanzamento della sincronizzazione.
Figura 4: Ubuntu One: la registrazione al
servizio
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Social networking
Permane ancora l'integrazione con i
social network, grazie alla presenza
di Gwibber e del
MeMenu. Una novità interessante
riguarda la possibilità di condividere sul social network i
commenti lasciati sul software center relativamente alle proprie
applicazioni preferite. Rimangono semplici ed intuitivi anche i
passi necessari alla configurazione degli account.
Figura 5: È possibile condividere direttamente
su facebook i commenti dal software center
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Applicazioni
Come già accennato, Ubuntu mette a disposizione
un ottimo software center. Ma oltre alla possibilità di
scaricare nuove applicazioni, Natty Narwhal offre il nuovo
Libre Office come office package di
default, un browser semplice, sicuro e potente come
Firefox 4 e Banshee
2.0 per la musica (che rimpiazza Rhythmbox). La
maggior parte, comunque, sono ben noti agli utenti di Ubuntu e
ciò contribuisce alla semplicità di
utilizzo che contraddistingue questo sistema
operativo.
Figura 6: Alcune applicazioni sul desktop di Ubuntu
11.04
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Workspace Switcher & Ayatana Scrollbar
È possibile passare da uno spazio di lavoro ad un
altro grazie ad un nuovo workspace
switcher, graficamente più evoluto del
precedente. Con questa nuova interfaccia, inoltre, è facile
spostare una finestra da un desktop all'altro con semplici drag
& drop. Un'altra novità consiste, poi, nel fatto che i
software di GNOME utilizzano una nuova
scrollbar, più piccola, che riduce i pixel
occupati da queste applicazioni.
Figura 7: Il nuovo workspace switcher di
Ubuntu
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Area delle notifiche
È stata mantenuta la pratica area delle notifiche
che consente all'utente la gestione della musica
in ascolto in modo rapido e semplice. Questa
volta, però, le funzionalità di Rhythmbox vengono
svolte da Banshee 2.0. In aggiunta alle opzioni già viste
nella versione precedente, vi è la possibilità di
riprodurre un'intera playlist.
Figura 8: L'area delle notifiche e Banshee 2.0
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Kernel
La versione 11.04 di Ubuntu ha adottato un nuovo kernel:
si tratta della versione 2.6.38 ,
che porta con sé molte novità. Per citarne alcune: è
stato ottimizzato il supporto a vari file
system, tra cui ext3 e ext2, incrementato il
numero di driver, da cui un
migliore supporto per i netbook EeePC, ed è stata ancora una volta migliorata la
sicurezza.
Figura 9: Il terminale fornisce le informazioni sul
kernel
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GRUB 2
Il boot loader di Ubuntu rimane sempre lo stesso con
l'unica differenza riguardo allo sfondo di default: non più
nero, come la tradizione informatica insegna, ma questa
volta viola. Un boot loader,
dunque, più “alla Ubuntu”, ma con le
funzionalità già viste in precedenza. Il colore
è ovviamente modificabile, insieme a molte altre
caratteristiche personalizzabili di GRUB 2.
Figura 10: La schermata di GRUB 2
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Conclusioni
La nuova interfaccia grafica è sicuramente la
novità più importante del nuovo Ubuntu. Non soltanto
perchè è diversa dall'ambiente cui eravamo abituati,
ma anche perchè conferisce a questa distribuzione
una sua “personalità” ,
un suo stile: non c'è più una distribuzione
“simile a” un altro sistema operativo, come Windows o
MacOS. Oggi c'è Ubuntu Natty Narwhal. E questa differenza
sta anche nella forte integrazione con internet, dal cloud
computing al software center, passando per il social
networking.