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Le novità di Fedora 7

Fedora Core raggiunge la versione 7. Dopo le molte critiche ricevute dalla precedente distribuzione, il team di sviluppo presenta diverse novità. Vediamole in dettaglio
Fedora Core raggiunge la versione 7. Dopo le molte critiche ricevute dalla precedente distribuzione, il team di sviluppo presenta diverse novità. Vediamole in dettaglio
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Fedora, come la maggior parte degli utilizzatori di GNU/Linux saprà, è un progetto partorito dalla Red Hat, società leader nel mercato legato al software libero. Per gran parte della sua esistenza è stata sempre una delle distribuzioni più utilizzate al mondo, in tandem eventualmente con Open Suse e successivamente con Ubuntu. Nelle ultime release, specialmente nell'ultima, la sei, ha però deluso, non poco direi, sia i suoi utilizzatori che gli addetti ai lavori. Fase di installazione troppo laboriosa e pesante, discreta stabilità di sistema e tanti problemi col gestore degli aggiornamenti. Questi sono solo alcuni dei problemi che hanno poi permesso ad altre distribuzioni concorrenti di prendere sempre più piede sul mercato e staccare la concorrenza. Con la nuova release, la 7, Fedora sembra quasi far trapelare la voglia di far capire, anche ai suoi rivali, che le cose siano cambiate e che è di nuovo pronta a gareggiare per il posto da leader. In questo articolo elencheremo tutte le principali novità rilasciate insieme a questa nuova versione.

Una delle novità più importanti è legata al concetto di "spin": per la prima volta, infatti, Fedora include la possibilità di avere diverse versioni di Fedora sulla base delle esigenze dell'utente. Grazie agli spin l'utente potrà infatti scegliere in che modo utilizzare il proprio sistema: ambiente desktop con KDE o GNOME, ambiente workstation e ambiente server.

Lato desktop Fedora 7 include la versioni 2.18 di Gnome e la 3.5.6 di KDE. È stato poi finalmente ultimato il supporto al Fast User Switching. Si tratta di una tecnologia che permette agli utenti di spostarsi comodamente da un account all'altro, su una singola postazione, senza per forza chiudere, per poi riavviare, le proprie applicazioni o effettuare il logout.

La nuova release fornisce un migliorato supporto ai dispositivi wireless e grazie alla versione migliorata di NetworkManager, che permette all'utente di collegarsi e scollegarsi da qualsiasi rete cablata o wireless senza problemi, è stato notevolmente migliorato anche il concetto di mobilità. NetworkManager viene installato automaticamente sia sui LiveCD di GNOME che KDE. Anche il processo di installazione è stato migliorato, anzi in gran parte riscritto. Pare infatti che ora somigli molto di più a quello utilizzato da distribuzioni come Ubuntu cioè permette la possibilità all'utente sia di utilizzare il sistema in modalità Live, dunque senza installazione, sia in modalità non Live attraverso il nuovo processo di copia del sistema sul disco rigido. Interessanti anche i nuovi artwork e le relative migliorie grafiche, comuni ad ogni nuovo rilascio. Per quanto riguarda il browsing, Firefox 2 include molte nuove funzionalità tipo il correttore automatico, la protezione contro il phishing e la capacità di ripristinare le sessioni di browsing.

Vediamo al tema sicurezza. Fedora è famosa, nel ramo della sicurezza, in quanto è stata una delle prime distribuzioni a credere nelle potenzialità di SELinux. Molti dei suoi sviluppatori hanno contribuito attivamente al suo sviluppo. L'ultima release ingloba un nuovo strumento di amministrazione grafico del proprio sistema con SELinux. Molte sono poi state le migliorie alle policy di sicurezza.

Per tutti gli utilizzatori di schede grafiche nVidia è bene segnalare la presenza del driver sperimentale Nouveau all'interno di Xorg e del kernel. È stato comunque scelto di disattivarlo di default ma permette la possibilità di avere un driver 3D open source per la propria scheda grafica. Altri miglioramenti riguardano lo stack FireWire, ora permette una gestione più robusta dei vari dispositivi, e alcune nuove piccole funzionalità, denominate dynamic ticks, che migliorano la gestione dell'energia. Migliorate, in maniera significativa, anche le performance di yum, Pirut e Pup.

A livello di sistema Fedora 7 si basa sul kernel 2.6.21 e fornisce la propria soluzione di virtualizzazione con KVM (Kernel-based Virtual Machine). Grazie a KVM gli utenti avranno la possibilità di scegliere se utilizzare Xen o Qemu. È disponibile Smolt, uno strumento che consente di spedire il proprio profilo hardware al progetto Fedora. Soluzione utilizzata per migliorare il supporto hardware nei rilasci futuri della distribuzione. È stata poi adottata la versione 2.5 di Python e tutti i software disponibili nei vari repository la utilizzano al posto della precedente.

Fedora 7 è inoltre la prima distribuzione che utilizza i Liberation fonts. Essi sono stati progettati per essere del tutto equivalenti, in tutte le loro misure, ai font proprietari di casa Microsoft. I fonts, creati dalla stessa Red Hat, permettono agli utenti di poter condividere facilmente i loro documenti fra più sistemi operativi liberi, e ovviamente con Windows, senza la necessità di riformattare il testo solo perché i fonts non corrispondono.

Vi lasciamo con i dovuti riferimenti. Tutti coloro che intendono scaricare e testare sul campo la nuova versione di Fedora possono farlo facendo riferimento alla pagina del progetto. Le note ufficiali del rilascio sono disponibili anche in italiano.

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