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Fattori di ranking: guida al posizionamento SEO su Google

Vuoi portare più traffico sul tuo sito web? Scopri quali sono i fattori di SEO ranking per posizionarti nella prima pagina di Google.
Vuoi portare più traffico sul tuo sito web? Scopri quali sono i fattori di SEO ranking per posizionarti nella prima pagina di Google.
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Ogni giorno miliardi di persone consultano Google e gli altri motori di ricerca per trovare una risposta o risolvere un problema.

Se hai un sito web, ti sarai chiesto quali sono i fattori che permettono di posizionarsi nella prima pagina dei risultati di ricerca: qui infatti si concentrano oltre il 75% di tutti i clic degli utenti.

Cosa sono i fattori di SEO ranking?

Il significato di ranking, tradotto in italiano, è classifica o posizionamento.

I "fattori di ranking" sono i criteri applicati da un motore di ricerca per valutare le pagine web scansionate e archiviate nel suo indice e stilare la classifica dei migliori risultati di ricerca per una determinata query dell'utente.

Ciascun motore di ricerca ha il proprio algoritmo SEO che determina l'ordine dei risultati che ottiene un utente con una query. Ecco perché la stessa ricerca, su motori diversi, può dare origine a SERP (Search Engine Results Page, ovvero le pagine dei risultati di ricerca) diverse.

Non solo, utenti diversi possono visualizzare SERP distinte.

C'è una cosa molto importante da precisare sui fattori di ranking: non sono noti ufficialmente, principalmente per due ragioni: la prima è per evitare manipolazioni dei risultati; la seconda è che la combinazione degli indicatori di posizionamento è il segreto del successo dei motori di ricerca - un po' come la formula della Coca-Cola.

Come sappiamo quali sono i Ranking factors? Studiando le SERP

I SEO devono quindi studiare le SERP per capire come funzionano gli algoritmi e che tipo di contenuti soddisfano i loro criteri di classificazione.

La domanda di fondo è sempre: cosa differenzia le pagine che hanno scalato le classifiche da quelle che si trovano più indietro nelle SERP?

Per rispondere a questo interrogativo si analizzano migliaia di risultati, estrapolando centinaia di possibili elementi dei siti e delle pagine web, alla ricerca di una correlazione con il posizionamento nelle SERP.

Quanti sono i fattori di ranking utilizzati da Google?

Google utilizza oltre 200 fattori SEO nel suo algoritmo.. Alcuni sono ormai evidenti, altri si ipotizza che abbiano una rilevanza nel posizionamento di un sito web ma non sono accettati all'unanimità dalla comunità SEO.

I fattori di ranking possono riguardare il contenuto della pagina, l'autorità del dominio, i link in entrata e in uscita dal sito, i segnali degli utenti e qualsiasi altra caratteristica rilevante per il motore di ricerca.

Perché i fattori di ranking dell'algoritmo di Google sono importanti?

Google assegna un punteggio alle varie pagine web in base ai suoi fattori di ranking. Le pagine con un punteggio alto hanno più opportunità di posizionarsi nei primi risultati di ricerca per una query, mentre quelle con un punteggio di ranking basso difficilmente entreranno tra i primi 10 risultati di Google.

Perché questo è importante?

Perché entrare nella prima pagina dei risultati di un motore di ricerca ricompensa con una grande visibilità, che si traduce in click e traffico al sito web.

La visibilità dei primi 3 risultati di ricerca di Google

Quante volte ti è capitato di interrogare Google e, non contento dei risultati della prima pagina, consultare anche la seconda? Scommetto poche.

Google ormai è sempre più preciso, grazie a RankBrain, la tecnologia di machine learning implementata negli algoritmi di Big G che utilizza i dati di ricerca storici per fornire all'utente risultati pertinenti.

Lo confermano anche i dati: solo lo 0,78% degli utenti di Google clicca su un risultato della seconda pagina (Backlinko).

Grafico della visibilità dei risultati di ricerca su Google

Fonte: Backlinko

Non a caso si dice che il posto migliore in cui nascondere un cadavere è la seconda pagina dei risultati di Google.

L'analisi di Backlinko ci dice anche che:

  • i primi 3 risultati organici ottengono il 75% dei clic,
  • il primo risultato di Google ha, da solo, un CTR medio del 31,7%,
  • dal punto di vista del traffico, muoversi tra le posizioni della seconda metà della prima pagina non comporta variazioni significative.

Quindi, come SEO, o proprietario di un sito web, il tuo obiettivo è conoscere il funzionamento dei motori di ricerca e i fattori di ranking che stabiliscono le classifiche dei siti web per raggiungere la cima delle SERP. Solo in questo modo potrai assicurare la maggior visibilità possibile al tuo sito.

Cosa ci dice Google sui fattori di posizionamento di un sito web?

Come già detto, Google mantiene il massimo riserbo sui parametri che tiene in considerazione per stabilire le sue classifiche di ricerca. Nonostante ciò, non lesina in consigli e linee guida per posizionarsi tra i primi risultati.

Sul suo blog, ad esempio, troviamo indicazioni chiare su quali sono i fattori principali che determinano i risultati di una query su Google:

  • il significato della ricerca,
  • la pertinenza del contenuto,
  • la qualità dei contenuti,
  • l'usabilità delle pagine web,
  • il contesto e le impostazioni di ricerca.

Attraverso questi indicatori, i sistemi di ranking di Google ordinano le centinaia di miliardi di pagine web contenute nel suo Indice, presentando in una frazione di secondo i risultati più utili e pertinenti per l'utente.

I continui aggiornamenti dell'algoritmo di ricerca di Google

I SEO lo sanno bene: l'algoritmo di Google non è immutabile, questo perché le esigenze degli utenti cambiano e le tecnologie a disposizione sono sempre più evolute.

Alcuni aggiornamenti sono piccoli e circoscritti a un settore della ricerca o a una categoria di siti, altri invece sono più ampi e importanti e possono essere necessarie diverse settimane per vederne l'impatto su tutti i domini (sono definiti per questo Core Update).

Solo nel 2020 ci sono stati 4.500 miglioramenti alla Ricerca di Google!

Ogni aggiornamento aumenta la precisione dei risultati di Google, ecco quindi che anche i sistemi di classificazione dei risultati organici migliorano costantemente, causando spesso scossoni nelle SERP.

Quali sono i principali fattori di ranking di un sito web?

Ci sono oltre 200 parametri che Google tiene in considerazione quando costruisce le sue SERP ma quali sono i più significativi, ovvero su quali dovresti basare la tua strategia SEO?

John Mueller, uno dei "volti visibili di Google", ha risposto così:

Commento su Twitter di John Mueller sui fattori di ranking

Nonostante la cripticità di questa risposta (che comunque può essere una linea guida generale), gli studi condotti dai SEO nel corso degli anni hanno permesso di riunire un elenco completo dei più probabili fattori di ranking di Google e suddividerli in 9 categorie:

  1. fattori di dominio.
  2. Fattori a livello di pagina.
  3. Fattori a livello di sito.
  4. Fattori relativi ai Backlink.
  5. Interazioni degli utenti.
  6. Regole speciali dell'algoritmo di Google.
  7. Segnali del brand.
  8. Fattori di webspam On-site.
  9. Fattori di webspam Off-site.

Vediamo quali sono i fattori di posizionamento generalmente accettati dai SEO nelle principali categorie.

Fattori di posizionamento SEO relativi al Dominio

In questa categoria rientrano indicatori che hanno a che vedere con le caratteristiche del dominio di un sito web e che sono determinanti al momento della composizione delle classifiche perché trasmettono segnali di affidabilità e pertinenza rispetto alla query dell'utente.

Tra i fattori di ranking che rientrano in questa categoria, troviamo:

  • l'anzianità del dominio,
  • la presenza della parola chiave nel nome del dominio di primo livello e nel sottodominio, e l'EMD o Exact Match Domain (la corrispondenza esatta tra il nome del dominio e la keyword digitata dall'utente),
  • la storia del dominio: eventuali penalizzazioni, ad esempio, potrebbero essere considerate da Google come un indicatore di sfiducia, allontanando il sito dalla cima dei risultati di ricerca.

I Fattori di ranking SEO a livello di pagina (On-page)

Qui troviamo la parte più corposa dei fattori SEO che stabiliscono il posizionamento di un sito nei risultati di Google. Sono forse i più interessanti perché si tratta di indicatori on-page (in pagina) sui quali può agire direttamente chi ottimizza i contenuti di un sito.

La presenza delle keyword in zone significative del contenuto

Le parole chiave che compongono le query degli utenti permettono al motore di ricerca di capire che cosa l'utente sta cercando. Per restituire risultati pertinenti, Google cerca quindi tali keyword negli elementi più significativi di una pagina, ovvero:

  • il Tag title,
  • la meta description (che non è un fattore di ranking diretto, ma influisce sul CTR dei risultati delle SERP, che invece ha un peso nella costruzione delle classifiche dei risultati di ricerca),
  • H1, H2 e H3,
  • il corpo del testo (in particolare nelle prime 100 parole).

L'importanza dell'ottimizzazione per mobile

Fin dal 2015, anno del cosiddetto Mobilegeddon/strong>, è stato chiaro che ottimizzare le pagine web per i dispositivi mobili sarebbe diventato un fattore di ranking prioritario.

Tale intenzione è stata poi rimarcata nel 2018 con la creazione del Mobile-first Index. In base a ciò, possiamo dire che le pagine che si posizionano meglio nelle SERP di Google sono quelle che:

  • sono ottimizzate per mobile (puoi verificarlo con il Test Mobile friendly di Google) e hanno un design responsive,
  • implementano la tecnologia AMP (anche in questo caso si tratta di un fattore di ranking indiretto: AMP, infatti, è progettato per caricare le pagine all'istante, quindi può inviare segnali di ranking più forti in termini di velocità della pagina mobile),
  • offrono un'ottima esperienza utente da mobile in termini di velocità, semplicità e stabilità della pagina.

Il peso dell'esperienza utente e delle performance del sito web nelle classifiche SEO

Google ha sempre considerato la User experience molto importante, per questo negli anni ha introdotto diverse metriche innovative fortemente legate all'esperienza dell'utente e ha reso la relazione tra SEO e UX sempre più stretta.

Un'esperienza utente è soddisfacente quando le pagine caricano rapidamente, sono ben visibili e stabili da qualunque dispositivo e l'interazione con il sito è immediata.

Tradotto in fattori di posizionamento su Google, una pagina si classifica più in alto quando ha un basso tempo di caricamento del codice HTML e su Chrome.

Ma la UX non riguarda solo le performance: l'utente vuole contenuti rilevanti e di valore. Per questo, se vuoi salire le classifiche di Google devi evitare:

  • contenuti duplicati,
  • meta description e title non unici,
  • contenuti brevi e superficiali,
  • percorsi URL tortuosi e non esplicativi del contenuto della pagina,
  • link rotti.

Migliorare la leggibilità e l'accessibilità dei tuoi contenuti è una best practice SEO che vale come un fattore di ranking. Google, infatti, per stabilire il suo punteggio tiene in considerazione:

  • che la pagina abbia una struttura chiara: apprezza per questo l'uso di indici (Table of content), liste, elenchi puntati, e la suddivisione del testo in paragrafi e sottoparagrafi,
  • che i contenuti siano originali, ben scritti e approfonditi,
  • che siano presenti contenuti multimediali, laddove apportino valore all'utente,
  • che i contenuti siano freschi e aggiornati,
  • che le immagini siano ottimizzate con keyword pertinenti,
  • che gli URL siano chiari e brevi,
  • che il contenuto principale sia immediatamente visibile,
  • che siano presenti link in uscita a contenuti di valore, sempre in giusta misura e linkando siti autorevoli,
  • d'altra parte, anche la struttura dei link interni deve essere ben ottimizzata, collegando risorse pertinenti sul sito, con testi di ancoraggio significativi,
  • che la pagina risponda all'intento di ricerca dell'utente. Con l'aggiornamento Hummingbird, infatti, Google ha iniziato a comprendere meglio l'argomento di una pagina web e a dare priorità al search intent.

Fattori di SEO ranking On-site

A livello di sito, una buona usabilità favorisce un miglioramento delle posizioni di un sito nei risultati di ricerca.

Questo perché, da un lato, gli utenti navigano più facilmente sul sito, dall'altro i motori di ricerca ne comprendono chiaramente la struttura - si tratta di aiutare Google a capire l'organizzazione del sito per facilitare il suo lavoro di catalogazione delle pagine web.

Sono quindi fattori di ranking:

  • una buona architettura del sito,
  • la presenza di una sitemap HTML,
  • l'uso ​​di un menu di navigazione Breadcrumb.

Altrettanto importante per ottenere un buon posizionamento è la garanzia di sicurezza sul sito, per questo anche l'uso della crittografia HTTPS è un indicatore di ranking su Google.

Devono poi essere presenti informazioni di valore per l'utente, il che ha portato Google a premiare i siti con una pagina Contatti, così come quelle relative alla Privacy e ai Termini del servizio.

Un backlink è un voto di fiducia verso un sito web, un segnale di qualità e affidabilità dei suoi contenuti.

Per questo Google considera i link in entrata un parametro importante per le sue classifiche organiche e premia con buoni ranking i siti con determinati tipi di backlink, ovvero:

  • il dominio linkante è un sito storico e autorevole, con un profilo backlink sano e naturale,
  • le pagine linkanti sono contestuali,
  • il backlink è attivo da tempo,
  • l'anchor text del backlink contiene keyword significative e pertinenti all'argomento della pagina linkata,
  • i domini di riferimento sono diversificati, a riprova di un profilo backlink naturale,
  • i link provengono da domini che Google "si aspetta" che linkino il sito, per il settore in cui opera e i contenuti che tratta,
  • i link provengono da competitor che si classificano nella stessa SERP,
  • anche la posizione del link può influire sul posizionamento SEO: hanno infatti più peso i link che si trovano nella parte alta della pagina, rispetto a quelli che sono collocati più in basso.

Fattori di SEO ranking basati sulle interazioni degli utenti

Come abbiamo già detto, per Google è estremamente importante il feedback degli utenti sui risultati proposti nelle SERP.

Tutti gli ultimi aggiornamenti dell'algoritmo di Google sono andati in questa direzione, con l'obiettivo di migliorare la comprensione del linguaggio naturale e offrire risultati sempre più precisi alla query di ricerca dell'utente (vedi RankBrain e BERT, che hanno implementato il machine learning e le reti neurali).

Per questo, alcuni dei più rilevanti fattori di posizionamento SEO su Google hanno a che vedere con l'interazione dell'utente con il sito e le sue pagine:

  • RankBrain, che misura il modo in cui gli utenti interagiscono con i risultati della ricerca,
  • il CTR organico per una parola chiave,
  • il CTR organico del sito (quindi per tutte le parole chiave),
  • il bounce rate e il pogosticking (che è un tipo particolare di bounce rate),
  • il traffico di ritorno, che indica che il sito ha visitatori abituali,
  • l'aggiunta ai Preferiti su Chrome,
  • la presenza dei commenti in pagina,
  • il tempo di permanenza sulla pagina (dwell time).

Fattori di ranking su Google: qual è la lezione più importante?

Per posizionare il tuo sito web tra i primi risultati di un motore di ricerca devi sempre analizzare le classifiche di quel motore e comprendere a quali elementi, parametri e segnali dà la priorità.

Questa analisi ti permetterà di creare contenuti che si classificheranno per le migliori query pertinenti.

Ogni search engine ha il proprio algoritmo con la sua particolare combinazione di fattori di ranking, anche se in generale possiamo dire che:

  • tutti i motori di ricerca si preoccupano di restituire risultati di valore per l'utente, e per assicurarsene tengono in considerazione indicatori come l'autorevolezza del sito e del content creator,
  • l'usabilità di un sito è prioritaria,
  • il mobile ha un peso specifico considerevole,
  • la soddisfazione dell'utente è la linea guida generale di ogni motore di ricerca.

Alcuni SEO sostengono che il fattore di ranking più importante di tutti sia la competenza. L'attenzione a competenza, autorità e affidabilità (E-A-T) deriva direttamente dalle Linee guida per la valutazione della qualità della ricerca di Google e la troviamo anche nella Guida introduttiva di Google all'ottimizzazione per i motori di ricerca (SEO).

FAQ

Quanti fattori SEO Google considera per stabilire il posizionamento di un sito web nelle SERP?

I fattori di SEO ranking di Google sono più di 200, alcuni sono determinanti per il posizionamento, altri hanno un peso minore ma comunque possono aumentare il punteggio di ranking di un sito, e quindi influire nelle sue classifiche.

Tra i più importanti troviamo: ​​

  1. la qualità dei contenuti,
  2. l'autorevolezza del dominio,
  3. l'ottimizzazione per Mobile e un design responsive,
  4. l'esperienza in pagina,
  5. la corrispondenza con l'intento di ricerca,
  6. l'interazione dell'utente con il contenuto.

Come verificare il posizionamento di un sito web su Google?

Per assicurarti di star facendo un buon lavoro di ottimizzazione SEO, verifica regolarmente il posizionamento del tuo sito su Google. Per non rischiare di visualizzare classifiche alterate dalle tue ricerche precedenti, dalle tue impostazioni preferite o dalla tua posizione geografica, usa i vari SEO tool disponibili sul mercato - ce ne sono sia gratuiti che a pagamento.

Cosa sono le tecniche White Hat e Black Hat?

L'ottimizzazione SEO con l'obiettivo di migliorare i propri ranking su Google, può essere realizzata con un approccio etico e corretto, oppure con metodi illeciti e discutibili. Nel primo caso si applicano tecniche dette White Hat, nel secondo tecniche Black Hat.

La SEO White Hat segue le linee guida di Google per i Webmaster e si concentra su apportare valore all'utente. In genere, richiede tempo per dare risultati (anche fino a 6 mesi).

La SEO Black Hat, invece, si basa su tecniche manipolative dei fattori di ranking per ottenere rapidamente e senza alcun merito dei buoni posizionamenti nelle SERP di Google.

In passato, l'approccio Black Hat era molto diffuso: i SEO si prendevano gioco delle scarse capacità dei motori di ricerca di individuare contenuti di qualità usando tecniche come il keyword stuffing, l'inserimento di testo invisibile in pagina o i contenuti duplicati, e acquistavano link di bassa qualità e non rilevanti.

Oggi però Google è molto più evoluto ed è in grado di individuare la stragrande maggioranza di tattiche con fini manipolativi delle classifiche di ricerca organica, e penalizza quei siti che non offrono valore all'utente.

Per approfondire puoi leggere l'articolo: Quanto contano nella SEO il numero di parole e la keyword density?

Cosa sono le penalizzazioni di Google?

Le penalizzazioni sono sanzioni che Google applica a quei siti web che violano, consapevolmente o meno, le istruzioni del motore di ricerca per i Webmaster.

La sanzione può derivare da un aggiornamento dell'algoritmo di ranking di Google o da una revisione manuale che suggerisce che una pagina Web utilizza tattiche SEO "Black hat".

Il sito reo di aver messo in campo tecniche di ranking illecite può essere eliminato dalle classifiche di Google, perdendo posizionamenti per le keyword target e, di conseguenza, visibilità e traffico.

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