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Fedora 21: cosa ci aspetta

Fedora 21 propone tre prodotti distinti, specifici per il cloud, la sfera server e quella degli sviluppatori desktop. Ecco le principali novità in anteprima.
Fedora 21 propone tre prodotti distinti, specifici per il cloud, la sfera server e quella degli sviluppatori desktop. Ecco le principali novità in anteprima.
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Il 4 novembre scorso è stata rilasciata la versione Beta di Fedora 21, distribuzione Linux sponsorizzata da RedHat ed una delle soluzioni più apprezzate dagli utenti. Dopo un ciclo di sviluppo eccezionalmente lungo (quasi un anno contro i soliti 6 mesi), la nuova versione è piena di novità che riguardano i contenuti tecnici ma anche l'intera organizzazione del team e dei prodotti, oggetto di questo e dei prossimi rilasci.

Nel seguito vedremo in anteprima le principali novità e le caratteristiche salienti di quest'ultima versione. Fedora 21 è scaricabile gratuitamente tramite l'apposita pagina di download del sito ufficiale, ma trattandosi di una versione Beta è consigliabile aspettare il rilascio ufficiale (previsto per il prossimo dicembre) prima di installare ed utilizzare questo sistema.

Fedora.next

La precedente edizione di Fedora era stata rilasciata in corrispondenza del decimo anniversario della nascita di questo progetto. Subito dopo l'uscita della versione 20 di questo sistema operativo è iniziata una fase di cambiamento dell'organizzazione e dello sviluppo di Fedora, che è stata definita con il nome di Fedora.next.

Tradizionalmente, lo sviluppo era stato portato avanti come un'unica entità composta da più "mattoncini Lego" (per usare una metafora di Matthew Miller, project leader di Fedora) che potessero essere assemblati a piacimento in base alle necessità dell'utilizzatore finale. Utilizzando un unico DVD da 4 GB (contenente tutti i pacchetti), chiunque poteva personalizzare Fedora in base alle proprie esigenze, sin dalla fase di installazione.

La nuova organizzazione di Fedora prevede, invece, tre prodotti distinti, tre diversi dischi di installazione, e non più un insieme di "mattoncini Lego". Ognuno di questi prodotti sarà finalizzato a soddisfare esigenze specifiche; in particolare, Fedora 21 sarà suddivisa nelle tre edizioni Workstation, Cloud e Server. Ad ognuna di esse non corrisponderà solo un diverso disco di installazione, ma interi gruppi di lavoro separati, specifiche configurazioni che saranno indipendenti le une dalle altre e così via.

Figura 1. Le tre diverse edizioni di Fedora 21 sulla pagina di download (click per ingrandire)

Le tre diverse edizioni di Fedora 21 sulla pagina di download

Un rilascio, tre edizioni

Il rilascio di Fedora 21 Beta ci consente di provare in anteprima ognuna delle tre edizioni disponibili. Di seguito ne vedremo le principali caratteristiche.

Workstation

Fedora Workstation è la variante più simile alla tradizionale versione desktop. Tuttavia, rispetto ai precedenti rilasci essa è molto più orientata alla sfera degli sviluppatori, che di fatto rappresentano la maggior parte degli utenti desktop di Linux. Lo scopo di Fedora Workstation è quello di offrire strumenti adatti agli studenti di informatica o ai programmatori, per configurare rapidamente l'ambiente di sviluppo che dovranno utilizzare. Proprio quest'ultimo problema viene direttamente risolto da uno dei software più interessanti incluso in questo sistema operativo, ovvero DevAssistant. Con pochi click è infatti possibile decidere quale linguaggi utilizzare, e le relative impostazioni per creare un progetto in modo semplice.

Figura 2. L'interfaccia di DevAssistant (click per ingrandire)

L'interfaccia di DevAssistant

Altri dettagli non irrilevanti sono la presenza di GNOME 3.14, ultima versione del celebre desktop environment, nonchè l'anteprima di Wayland, il nuovo server grafico che si propone come principale sostituto di X.org. Nei piani del team di sviluppo, il definitivo passaggio a questa nuova tecnologia dovrebbe avvenire in occasione del prossimo rilascio di Fedora Workstation. Per chiunque volesse avere maggiori informazioni su come provare Wayland, consigliamo la lettura di un articolo di Jiri Eischmann.

Figura 3. Il desktop di GNOME su Fedora 21 (click per ingrandire)

Il desktop di GNOME su Fedora 21

Cloud

Fedora 21 Cloud include immagini precompilate e pronte per essere eseguite in ambienti cloud privati come OpenStack, o pubblici come gli Amazon Web Services, oltre a supportare il sistema di virtualizzazione Docker (tramite Fedora Atomic). Questo tipo di rilascio consente a molti utenti di utilizzare Fedora per il cloud, cosa che finora era meno semplice dato il maggiore focus sul desktop.

Una caratteristica molto interessante di questa versione di Fedora 21 è la struttura dei pacchetti del kernel. Dal momento che non c'è motivo di includere i driver per l'hardware che sul cloud non è presente, il kernel è suddiviso in un package che contiene il minimo numero di moduli indispensabili al funzionamento in un ambiente virtuale, mentre il secondo ne include un set molto più ampio, per un'installazione più generica. Questa struttura consente una riduzione delle dimensioni dell'immagine di Fedora 21 Cloud del 10% rispetto a Fedora 20, rendendo più rapido il deployment.

Server

L'edizione Server è quella più vicina al precedente modello del DVD da 4 GB, in cui i diversi "mattoncini Lego" possono essere combinati a proprio piacimento, per soddisfare le specifiche esigenze di un server privato o di grandi dimensioni. Tra i tool inclusi in questa versione, vale la pena segnalare
Rolekit, che consente di gestire il deployment per uno specifico server,
Cockpit, che fornisce un'interfaccia web-based per la gestione ed il monitoraggio del server, ed OpenLMI.

Figura 4. L'interfaccia di Cockpit su Fedora 21 (click per ingrandire)

L'interfaccia di Cockpit su Fedora 21

Altre novità

Fedora 21 Beta è basato sul kernel Linux 3.16, che tra le altre cose consente il supporto alle architetture ARM a 64 bit. Come sempre, l'aggiornamento della versione del kernel aumenta anche la compatibilità con i dispositivi e le tecnologie hardware più recenti. Per maggiori dettagli in merito, segnaliamo un articolo di Stephen Gallagher molto dettagliato.

Prima di concludere, è importante sottolineare come la rivoluzione Fedora.next non ha comunque abbattuto progetti interessanti come le Spin, tra cui quelle dedicate ai desktop environment KDE Plasma Workspaces, Xfce, LXDE, e Sugar on a Stick (SoaS), che continuano ad essere disponibili sull'apposita pagina del sito ufficiale di Fedora.

Tutti questi prodotti (le Spin come le tre edizioni di cui abbiamo parlato) sono basate su un set di componenti comuni, che è chiamato Fedora Base. Non si tratta di un'ulteriore Spin, nè di un prodotto destinato ad essere utilizzato così com'è, in quanto contiene solo le componenti essenziali per il funzionamento delle diverse edizioni. Tuttavia questo tipo di "sviluppo modulare" sembra promettere bene: un processo di riorganizzazione, unito ad un'esperienza ormai decennale, produrranno con ogni probabilità ottimi risultati.

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