Il 2013 porterà con sé, insieme alle altre, una novità cara a molti appassionati del mondo Linux. È infatti previsto per il 15 gennaio il rilascio della versione ufficiale di Fedora 18, che si preannuncia una distribuzione innovativa, esattamente come lo sono state le sue antenate. Le novità di spicco riguardano sia l’usabilità che le funzionalità, a partire dall’installazione del sistema operativo, fino ai nuovi desktop environment disponibili per l’installazione. Ma per rendersi conto di quanto sia vasto l’insieme delle nuove feature, è sufficiente dare un’occhiata alla lunghezza della feature list ufficiale di Fedora 18, magari confrontandola con quelle precedenti.
In questo articolo mostreremo alcune caratteristiche del nuovo Fedora 18, basandoci sulla versione Beta, alias “Exploding Turkey”. Vale la pena di ricordare a chi volesse provarla, che si tratta di una versione non ancora completa e potenzialmente imperfetta; il suo utilizzo è consigliato solo per scopi di test e debug. Ad ogni modo, i file delle diverse immagini .iso sono disponibili sul sito ufficiale di Fedora.
La nuova interfaccia dell’installer
Un’interessante novità introdotta con la nuova versione, e già apprezzabile praticamente appieno nella Beta, è l’interfaccia estremamente semplice ed intuitiva che distingue il nuovo Anaconda (nome dell’installer di cui stiamo parlando) dal suo predecessore. Pensata apposta per gli utenti meno esperti, la nuova veste grafica consente di selezionare in maniera molto agevole il desktop environment che si vuole installare, la lingua e la posizione di installazione. Con pochi click si ottengono i risultati che ci si aspetta, senza alcuna sorpresa.
Una delle voci che salta subito all’occhio tra quelle disponibili sull’interfaccia di Anaconda riguarda i desktop environment. Non solo, infatti, è semplicissimo selezionare quello che si preferisce, ma è anche aumentato il numero di possibilità: ai classici GNOME e KDE, si aggiungono infatti MATE e Cinnamon (già DE di default su Linux Mint), nonchè i sempre presenti Xfce e LXDE.
Questa flessibilità assicura ad ogni utente la possibilità di adeguare il sistema operativa ai propri gusti, amplificando una delle caratteristiche tipicamente più ricercate da molti utenti desktop di Linux: la semplicità di personalizzazione.
Gestione del Secure Boot
La compatibilità con il tanto discusso Secure Boot, che Microsoft ha, di fatto, imposto ai produttori di computer (non perchè obbligatorio, ma in quanto necessario per ottenere una certificazione di qualità con Windows 8), è stata (e lo sarà ancora per un po’) una delle “grane” che gli sviluppatori hanno dovuto risolvere. Fedora 18 è stato reso compatibile con questa tecnologia, grazie ad una serie di accorgimenti che sono stati verificati da Verisign, società che si occupa di fornire le firme digitali che rendono il sistema operativo utilizzabile in questo contesto.
A questa novità se ne aggiungono diverse, relative principalmente agli amministratori di sistema. Senza scendere nei dettagli, Fedora 18 fornirà alcuni tool per creare i certificati necessari ad effettuare modifiche locali a GRUB, garantendone, in poche parole, la compatibilità con il nuovo meccanismo.
Per maggiori dettagli, si veda l’apposita pagina della wiki ufficiale di Fedora 18.
Applicazioni e Desktop
I numerosi desktop environment disponibili aggiungono, ognuno, un “pacchetto” di novità. Cinnamon e MATE sono fork rispettivamente di GNOME 3 e GNOME 2, e sono un’ottima alternativa agli utenti più nostalgici, o a chi non nutre molta simpatia per GNOME Shell. Per tutti gli altri, GNOME 3.6 introduce una serie di tecnologie cloud, come GNOME Documents, che è una sorta di Google Docs per sistemi desktop, e con il quale è possibile memorizzare online i propri documenti. E’ stato, inoltre, semplificata la fase di setup iniziale di GNOME, che può essere effettuata tramite un wizard, unitamente ad una serie di consigli sull’utilizzo di GNOME Shell.
Relativamente a KDE, giunto alla versione 4.9, e munito di Plasma Workspace, vale la pena segnalare alcune nuove applicazioni riguardanti la sfera educativa (KDE Education include alcuni nuovi giochi e strumenti per l’apprendimento), ma anche una serie di bug fixing effettuati su Kontact Suite. Anche KDE Games è stato aggiornato, inserendo nuovi livelli e mappe in diversi giochi (Kajongg, KGoldrunner, KSudoku).
Molte altre informazioni sono reperibili tra le note di rilascio ufficiali.
Sistema
Fedora 18 verrà distribuito con il kernel Linux 3.6.0, ed alle relative migliorie si aggiungeranno le novità della sfera dei file system. Sarà possibile, infatti, sfruttare FedFS, un sistema che permette agli amministratori di sistema di fornire uno spazio dei nomi coerente tra file server multipli. Secondo quanto dichiarato nelle note di rilascio, si tratta di una tecnologia in anteprima, e quanto rilasciato nella versione Beta potrebbe subire modifiche anche sostanziali nel rilascio ufficiale. È tuttavia doveroso sottolineare come questo rappresenti, ancora una volta, la capacità degli sviluppatori di introdurre tecnologie innovative nel sistema operativo, e che contraddistingue da molto tempo il team di Fedora.
È stata anche aggiunta un’impostazione predefinita che monterà la directory /tmp su un filesystem di tipo tmpfs. Ciò, unitamente ad una buona pratica di utilizzo di questa directory e di /var/tmp, dovrebbe consentire una maggiore durata degli SSD, nonchè una riduzione dei consumi energetici ed un incremento delle performance.
Altre informazioni circa i cambiamenti per gli amministratori di sistema sono riportate in un’apposita sezione delle note di rilascio.
Altre novità
Le novità di Fedora 18 non sono ancora finite. Una di questa è FedUP, il nuovo strumento per l’upgrading del sistema operativo, dalle precedenti versioni a quelle nuove. Esso sostituirà preupgrade, e consentirà di effettuare l’aggiornamento del sistema con pochi comandi da terminale.
Relativamente alla sfera della programmazione, è interessante segnalare che, con il sistema operativo, vengono forniti di default Python 3.3 (upgrade dalla versione 3.2), Pearl 5.16 e le relative librerie PCRE per la gestione delle espressioni regolari (aggiornata alla versione 8.30), Ruby on Rails 3.2 ed il toolkit IPython, aggiornato alla versione 0.13.
Conclusioni
In breve, Fedora 18 si preannuncia interessante, e sin dal primo avvio, il nuovo installer evoca curiosità a qualsiasi utente che abbia avuto la necessità di installare almeno una volta una distribuzione Linux sul proprio PC. Nuove tecnologie innovative, come FedFS o la tendenza al cloud verso cui si sta muovendo lo svilupo di GNOME, sono solo ulteriori incentivi a provare questo sistema operativo. Infine, la possibilità di scegliere tra una grande numero di desktop environment è solo un esempio di come la personalizzazione del sistema possa essere messa in pratica, rendendo Fedora 18 flessibile ed adattabile, in pieno stile Linux.