Dopo il rilascio della nuova versione di Ubuntu, l'appuntamento con Fedora, la distribuzione linux sponsorizzata da Red Hat, non si fa attendere: ad aprile è già stata rilasciata la versione beta di Fedora 15 "Lovelock", che dovrebbe essere disponibile in versione definitiva (a meno di imprevisti) il prossimo 24 maggio. Le novità introdotte in questa nuova versione sono parecchie, ed alcune sono anche molto "vistose".
La versione a cui facciamo riferimento in questo articolo è scaricabile dal sito ufficiale, anche se, non essendo stabile, è consigliata solo agli utenti esperti.
Desktop
Quando le novità riguardano il desktop, è difficile non notarle. E nel caso di Fedora 15, dopo il log-in ci si imbatte subito nel nuovo aspetto di GNOME 3 GNOME Shell
L'interfaccia utente, con i classici pannelli in basso ed in alto, scompare, e lascia il posto ad un menu Attività
Oltre a GNOME 3, Fedora 15 è disponibile anche con altri ambienti desktop, fornendo numerose spin personalizzate per le più varie esigenze. Quelle attualmente disponibili, sempre in versione beta, sono la KDE spin Xfce spin LXDE spin
Applicazioni
Il numero delle applicazioni disponibili nella nuova distribuzione rimane ancora vasto ed in grado di soddisfare la maggior parte delle necessità degli utenti. Novità importanti (ma già attese e conosciute) sono ovviamente l'arrivo di Libre Office
Per quanto riguarda la navigazione web, è rimasta fuori discussione anche la presenza del nuovo Firefox 4
È stata migliorata la gestione della batteria
Un tool interessante è, inoltre, Tryton
Novità sostanziali riguardano il mondo dei programmatori nuovo kernel
Altre novità
Con il nuovo rilascio, dunque, l'aria di sperimentazione si farà sentire. Verrà introdotta la tecnologia di BoxGrinder: si tratta di un insieme di strumenti che consentono, in pochi e semplici passi, di creare delle appliance (macchine virtuali) per varie piattaforme, a partire da un file ("appliance definition file") che ne definisce le caratteristiche. Queste appliance vengono automaticamente generate da BoxGrinder, che provvede al download dei file necessari ed alla conversione e creazione della piattaforma. La particolarità di questa utility è che sarà possibile creare ed utilizzare le appliance generate per poi installarle su un servizio di cloud computing. Per informazioni più dettagliate, visitate la pagina del progetto.
Verrà introdotta, inoltre, una modalità di firewall dinamico, ed un nuovo meccanismo che risolverà alcuni problemi noti agli utenti che utilizzano più di una scheda di rete. In poche parole, ogni dispositivo di rete, che in precedenza veniva identificato dalla stringa ethX, ove X era un numero assegnato dal sistema operativo in modo non deterministico, verrà adesso rinominato con nomi "BIOS-provided", ovvero non arbitrari ma forniti dal BIOS. Ciò consentirà agli amministratori di sistema una identificazione ed un utilizzo più agevole.
Per concludere, Fedora 15 si preannuncia un sistema operativo interessante e da scoprire, pieno di novità per i programmatori, ma anche per i semplici appassionati. Da BoxGrinder a Tryton, senza dimenticare GNOME 3, questa distribuzione si rivela adatta sia ad un utilizzo server (viste le migliorie introdotte per la programmazione e per le interfacce di rete) sia ad usi di tipo "desktop", essendo comunque una distribuzione user-friendly, servendosi tra l'altro del gran numero di applicazioni facilmente ottenibili e notevolmente supportate.